domenica 29 gennaio 2023

LO STATO O E’ CONFESSIONALE O DIVENTA L’ANTICRISTO Per capire questa affermazione bisogna stabilire cosa è l’ autorità e qual’ è la sua funzione . Un autorità che sia tale nasce per far rispettare delle regole fondamentali, anche con la pena di morte, regole di giustizia ed equità per tutti , regole al di sopra delle parti , dettate non da studi e teorie di sventure, magari ipotesi scientifiche o parascientifiche , ma su regole valide per il mondo visibile che dureranno in eterno , cioè fino a quando ci sarà il sole e la luna di notte e ci saranno le stagioni , il caldo e il freddo, il cielo e i mondi e le sorgenti e le montagne …..e l’ uomo sulla terra . L’ affermazione di queste regole, il rispetto e la propagazione, sono la ragione stessa per cui si costituisce una autorità e sono la ragione stessa per cui si da potere a un ‘ autorità . Sono regole di giustizia e rispettano la geometria euclidea lette o dedotte nella natura delle cose stesse. Queste regole di giustizia poi debbono essere necessariamente al di sopra delle parti perché debbono essere rispettate innanzitutto dalla autorità . Non vanno soggette a opinioni scientifiche che non concordano con la ragione e la giustizia ; non vanno soggette a interessi di categorie affaristiche , non vanno soggette a gruppi esoterici di controllo del genere umano, non vanno soggette a minoranza o maggioranze popolari !! Il rispetto di queste regole assicura il benessere fisico e morale di gruppi sociali che hanno bisogno di vivere a lungo rispettando le regole naturali e quindi morali del vivere sociale. SONO QUINDI REGOLE MORALI CHE NON NASCONO E HANNO ORIGINE DALLA MENTE UMANA, MA SONO SEMPLICEMENTE DEDOTTE DA ESSA E SONO DIVINE,OVVERO FANNO PARTE DELLA NATURA DIVINA DI UN ESSERE SUIPERIORE. La giustizia è scientifica ci chiediamo ? Si, la giustizia è scientifica perché per dividere bene le parti ho bisogno anche della scienza , cioè della ragione e fino a quando 3+2= 5 sarà sempre in piedi , queste regole saranno il bene dei mortali . Fino a quando ci sarà questa regola sulla terra e nelle società ,ragione e scienza andranno a braccetto e non possono contraddirsi ,perché la giustizia non è altro che la ragione che opera nei vari campi del creato e chi affermasse che la ragione non è scienza, andrebbe condotto in una casa di cura o imprigionato a vita . La scienza senza giustizia, la ricerca scientifica che non rispettasse la ragione, sarebbe la morte dell’uomo il suo lento suicidio ,perché egli è nato nato da una ragione intelligente e da una mente creatrice. La tecnica, nata sempre dalla ragione, potrebbe sempre non avvalersi della geometria euclidea in molti casi per far funzionare strumenti ,ma questi strumenti , sono sempre soggetti alla ragione cioè alla giustizia . Logicamente qui si parla di bene morale a cui conduce la giustizia sociale soprattutto e non del cibo cucinato bene o male, dove entriamo in un'altra sfera di regole tecniche delle cose, sempre considerando che la giustizia con la g minuscola entra in ogni opera umana delle cose e se aggiungo poco sale o troppo ,non faccio una cosa giusta e quindi una cosa buona in cucina ,anche se non offendiamo la morale eterna cioè la giustizia con la G maiuscola . Cosa centra Gesù Cristo in questi discorsi ? Cosa centra Dio ? Uno Stato, un tiranno ,un re, un potere democratico o confessionale, un dittatore un autorità qualsiasi che non riconoscesse le leggi etene della giustizia da cui trae origine la sua autorità e il suo potere, che non è di parte perché sono leggi che vengono dall’ alto e non dal basso, che sono al di sopra delle categorie sociali per le stesse categorie sociali ,non sarebbe degno di avere autorità , anzi di vivere . La prima cosa di uno Stato di Diritto è quella di riconoscere che sta al servizio non di regole di parti sociali, buone o inique che siano , ma deve inchinarsi alla Ragione di tutte le cose, deve inchinarsi e riconoscere questa Ragione e portargli ossequio assoluto perché quelle regole costituiscono la sua stessa autorità basata sulla Somma Giustizia e sul Sommo Ordine . Nessuno può essere apposto con queste regole perché sono al di sopra delle parti e delle vedute umane. Ora Gesù Cristo non è venuto ad annullare nessuna regola buona sociale ,perché quelle regole infondo sono sue . Era Lui la roccia nel deserto, era lui la legge di Mosè …… Gesù Cristo è venuto a raccontarci queste verità e , per chi ci crede in Lui, ottenere la giustificazione mediante la fede in Lui. Con questa fede, quelle regole che danno una sicura morte a chi non le osservasse, diventano interiori e, grazie alla sua giustificazione, diventano salvezza eterna .

sabato 28 gennaio 2023

COSA SAREBBE STATO IL CONCILIABOLO II SENZA TOCCARE LA SS. MESSA CATTOLICA ? Uno degli scopi dei Concili Ecumenici era quello di combattere le varie eresie per riaffermare la divinità della dottrina cattolica, arrivando a qualche dogma nel caso fosse stato necessario per far capire la natura divina di Cristo Salvatore; arrivando pure a qualche anatema ponendo dei paletti nei confronti delle varie eresie che infettassero il panorama culturale e politico dell’ epoca all’ interno della Chiesa. . Insomma un Concilio oltre a conciliare gli Apostoli sull’ unica dottrina rivelata, aveva un compito apologetico e affatto conciliativo col mondo e le sue eresie !! Invece cosa è successo col Vaticane II ? E’ stato combattuto il comunismo che stava conquistando il pianeta ? E’ stata debellata la massoneria che dominava nello stesso Stato Vaticano ai tempi di Pio XII e comandava le elezioni degli stessi cardinali e papi ? E’ Stato combattuto l’evoluzionismo filosofico e ateo di comunisti e positivisti ? E’ stato combattuto il progressismo teologico che negava la divinità di Cristo come ai tempi del "santo" vescovo Ario ? E’ stato bloccato il tentativo di storicizzare le Sacre Scritture riducendole a un romanzetto letterario per menti deboli ,dove tutto si spiega con i generi letterari ? Nulla di tutto questo ! Si è aperto le porte e le finestre ad americanismo, comunismo, progressismo, positivismo e socialismo ; all’ evoluzionismo teologico e a quanto rappresentava l’ opposizione culturale alla fede cattolica . Le varie eresie del 20° secolo che avevano il terreno culturale delle vecchie eresie dottrinali, erano e sono diventate associazioni politiche, partiti di liberazione , sistemi finanziari e culturali internazionali,insomma tante frammassonerie .. E siccome nessuno ha abbaiato: al lupo ! al lupo ! Questo è entrato da porte e finestre aperte e domina oramai incontrastato ad ogni livello e anche dai vertici della nostra stessa Chiesa Cattolica . Se non ci fosse stata la promessa di Cristo “non prevalebunt” fossimo stati già sommersi e la Chiesa e la Fede Cattolica sarebbe stata storicizzata come una tra le altre tante religioni della terra da molto tempo . Uno dei loro “grandi papi”, già tutti quasi santificati senza miracoli, è arrivato a dire a un congresso scientifico che : “Bisogna considerare l’evoluzionismo darwiniano qualcosa di più di una semplice teoria filosofica “ . In pratica, ci dice , un santo pontefice dei loro, bisognerebbe leggere tutto ,anche e soprattutto il vangelo di Cristo, col filtro della dottrina evoluzionista, quindi progressista ! Chi ha tentato di opporsi ai lupi e ai falsi profeti è stato regolarmente ignorato e messo da parte, in molti casi è stato combattuto subendo l’ ostracismo ; dal sud america al nord america ed europa compresa, ed in asia e in tutto l’ orbe cattolico con una tenacia satanica impressionante . Santi sacerdoti e laici che andavano promossi cardinali per difendere la fede, venivano regolarmente ignorati e in parecchi casi zittiti come nel caso di un prete argentino degli anni cinquanta tale Julio Meinvielle che Paolo VI e Maritain conoscevano bene bene . Non furono certo invitati al concilio i veri profeti, ma soprattutto i lupi e i falsi pastori ecumenici con le loro mogli e amanti al seguito , con grandi sigari Cubani . Anche il Cremlino di Stalin mandò i suoi ministri . All’ interno del Concilio Vaticane II un gruppo di santi vescovi tentò un opposizione denominandosi “Cetum Patrum” ,ma furono subito regolarizzati con l’ appoggi del loro 33° grado . Tutti i lupi capirono subito che per far trionfare il conciliabolo , bisognava far sparite la messa sacrificio espiatorio . Era questo l’ obbiettivo di Lutero e di tutti i riformatori e possiamo dire che in parte ci sono quasi riusciti. Cosa sarebbe stato il conciliabolo se la SS. Messa sarebbe stata lasciata tale come quella di duemila anni fa ? Se non avessero messo mano alla SS. Messa il popolo cristiano non si sarebbe neanche accordo che ci fosse stato un conciliabolo, ma la colpa non è tutta dei lupi, ma anche e soprattutto dei falsi difensori anche loro mestieranti senza vera fede .

venerdì 27 gennaio 2023

COSA SAREBBE STATO IL CONCILIABOLO II SENZA TOCCARE LA SS. MESSA CATTOLICA ? Uno degli scopi dei Concili Ecumenici era quello di combattere le varie eresie per riaffermare la divinità della dottrina cattolica, arrivando a qualche dogma nel caso fosse stato necessario per far capire la natura divina di Cristo Salvatore; arrivando pure a qualche anatema ponendo dei paletti nei confronti delle varie eresie che infettassero il panorama culturale e politico dell’ epoca all’ interno della Chiesa. . Insomma un Concilio oltre a conciliare gli Apostoli sull’ unica dottrina rivelata, aveva un compito apologetico e affatto conciliativo col mondo e le sue eresie !! Invece cosa è successo col Vaticane II ? E’ stato combattuto il comunismo che stava conquistando il pianeta ? E’ stata debellata la massoneria che dominava nello stesso Stato Vaticano ai tempi di Pio XII e comandava le elezioni degli stessi cardinali e papi ? E’ Stato combattuto l’evoluzionismo filosofico e ateo di comunisti e positivisti ? E’ stato combattuto il progressismo teologico che negava la divinità di Cristo come ai tempi del santo vescovo Ario ? E’ stato bloccato il tentativo di storicizzare le Sacre Scritture riducendole a un romanzetto letterario per menti deboli ? Nulla di tutto questo ! Si è aperto le porte e le finestre ad americanismo, comunismo, progressismo, positivismo e socialismo ; all’ evoluzionismo teologico e a quanto rappresentava l’ opposizione culturale alla fede cattolica . Le varie eresie del 20° secolo che avevano il terreno culturale delle vecchie eresie dottrinali erano e sono diventate associazioni politiche, partiti, sistemi finanziari e culturali internazionali . E siccome nessuno ha abbaiato ; al lupo ! al lupo ! Questo è entrato da porte e finestre aperte e domina oramai incontrastato ad ogni livello e anche dai vertici della nostra stessa Chiesa Cattolica . Se non ci fosse stata la promesse di Cristo “non prevalebunt” fossimo stati già sommesi e la Chiesa la Fede Cattolica sarebbe stata storicizzata come una tra le altre religioni da molto tempo . Uno dei loro “grandi papi”, già tutti quasi santificati senza miracoli, è arrivato a dire a un congresso scientifico che : “bisogna considerare l ’ evoluzionismo darwiniano qualcosa di più di una semplice teoria filosofica “ . In pratica, ci dice , un santo pontefice dei loro, bisognerebbe leggere tutto ,anche e soprattutto il vangelo di Cristo, col filtro della dottrina evoluzionista! Chi ha tentato di opporsi ai lupi e ai falsi profeti è stato regolarmente ignorato e messo da parte, in molti casi è stato combattuto subendo l’ ostracismo ; dal sud america al nord america ed europa compresa, ed in asia e in tutto l’ orbe cattolico con una tenacia satanica impressionante . Santi sacerdoti e laici che andavano promossi cardinali per difendere la fede, venivano regolarmente ignorati e in parecchi casi zittiti come nel caso di un prete argentino degli anni cinquanta . Non furono certo invitati al concilio i veri profeti, ma soprattutto i lupi e i falsi pastori ecumenici con le loro mogli e amanti al seguito. All’ interno del Concilio Vaticane II un gruppo di santi vescovi tentò un opposizione denominandosi “Cetum Patrum” ,ma furono subito regolarizzati con l’ appoggi del loro 33° grado . Tutti i lupi capirono subito che per far trionfare il conciliabolo , bisognava far sparite la messa sacrificio. Era questo l’ obbiettivo di Lutero e di tutti i riformatori e possiamo dire che in parte ci sono quasi riusciti. Cosa sarebbe stato il conciliabolo se la SS. Messa sarebbe stata lasciata tale come quella di duemila anni fa ? Se non avessero messo mano alla SS. Messa il popolo cristiano non si sarebbe neanche accordo che ci fosse stato un conciliabolo, ma la colpa non è tutta dei lupi, ma anche e soprattutto dei falsi difensori anche loro mestieranti senza vera fede .

martedì 24 gennaio 2023

FILOTEA Introduzione alla vita devota (San Francesco di Sales) Capitolo I DESCRIZIONE DELLA VERA DEVOZIONE Mia cara Filotea, tu vorresti giungere alla devozione perché sai bene, come cristiana, quanto questa virtù sia accetta a Dio: ma, siccome i piccoli errori commessi all’inizio di qualsiasi impresa, ingigantiscono con il tempo e risultano, alla fine, irreparabili o quasi, è necessario, prima di tutto, che tu sappia che cos’è la virtù della devozione. Di vera ce n’è una sola, ma di false e vane ce ne sono tante; e se non sai distinguere la vera, puoi cadere in errore e perdere tempo correndo dietro a qualche devozione assurda e superstiziosa. Arelio dava a tutti i volti che dipingeva le sembianze e l’espressione delle donne che amava; ognuno si crea la devozione secondo le proprie tendenze e la propria immaginazione. Chi si consacra al digiuno, penserà di essere devoto perché non mangia, mentre ha il cuore pieno di rancore; e mentre non se la sente di bagnare la lingua nel vino e neppure nell’acqua, per amore della sobrietà, non avrà alcuno scrupolo nel tuffarla nel sangue del prossimo con la maldicenza e la calunnia. Un altro penserà di essere devoto perché biascica tutto il giorno una filza interminabile di preghiere; e non darà peso alle parole cattive, arroganti e ingiuriose che la sua lingua rifilerà, per il resto della giornata, a domestici e vicini. Qualche altro metterà mano volentieri al portafoglio per fare l’elemosina ai poveri, ma non riuscirà a cavare un briciolo di dolcezza dal cuore per perdonare i nemici; ci sarà poi l’altro che perdonerà i nemici, ma di pagare i debiti non gli passerà neanche per la testa; ci vorrà il tribunale. Tutta questa brava gente, dall’opinione comune è considerata devota, ma non lo è per niente. Ricordi l’episodio degli sgherri di Saul che cercano Davide? Micol li trae in inganno mettendo nel letto un fantoccio con gli abiti di Davide, e fa loro credere che Davide è ammalato. Così molti si coprono di alcune azioni esteriori, proprie della santa devozione e la gente crede che si tratti di persone veramente devote e spirituali; ma se vai a guardar bene, scopri che sono soltanto fantocci e fantasmi di devozione. La vera e viva devozione, Filotea, esige l’amore di Dio, anzi non è altro che un vero amore di Dio; non un amore genericamente inteso. Infatti l’amore di Dio si chiama grazia in quanto abbellisce l’anima, perché ci rende accetti alla divina Maestà; si chiama carità, in quanto ci dà la forza di agire bene; quando poi è giunto ad un tale livello di perfezione, per cui, non soltanto ci dà la forza di agire bene, ma ci spinge ad operare con cura, spesso e con prontezza, allora si chiama devozione. Gli struzzi non possono volare, le galline svolazzano di rado, goffamente e rasoterra; le aquile, le rondini e i colombi volano spesso, con eleganza e in alto. Similmente i peccatori non riescono a volare verso Dio, ma si spostano esclusivamente sulla terra e per la terra; le persone dabbene, che non possiedono ancora la devozione, volano verso Dio per mezzo delle buone azioni, ma di rado, con lentezza e pesantemente; le persone devote volano in Dio con frequenza, prontezza e salgono in alto. A dirlo in breve, la devozione è una sorta di agilità e vivacità spirituale per mezzo della quale la carità agisce in noi o, se vogliamo, noi agiamo per mezzo suo, con prontezza e affetto. Ora, com’è compito della carità farci praticare tutti i Comandamenti di Dio senza eccezioni e nella loro totalità, spetta alla devozione aggiungervi la prontezza e la diligenza. Ecco perché chi non osserva tutti i Comandamenti di Dio non può essere giudicato né buono né devoto. Per essere buoni ci vuole la carità e per essere devoti, oltre alla carità, bisogna avere grande vivacità e prontezza nel compiere gli atti. Siccome la devozione si trova in grado di carità eccellente, non soltanto ci rende pronti, attivi e diligenti nell’osservare tutti i Comandamenti di Dio; ma ci spinge inoltre a fare con prontezza e affetto tutte le buone opere che ci sono possibili, anche se non cadono sotto il precetto, ma sono soltanto consigliate o indicate. Come un uomo guarito di recente da una malattia, cammina quel tanto che gli è necessario, piano piano e trascinandosi un po’, così il peccatore, guarito dal suo peccato, cammina quel tanto che Dio gli comanda, trascinandosi adagio adagio fino a che non giunga alla devozione. Allora, da uomo completamente sano, non soltanto cammina, ma corre e salta nella via dei Comandamenti di Dio e, inoltre, prende di corsa i sentieri dei consigli e delle ispirazioni celesti. In conclusione, si può dire che la carità e la devozione differiscono tra loro come il fuoco dalla fiamma; la carità è un fuoco spirituale, che quando brucia con una forte fiamma si chiama devozione: la devozione aggiunge al fuoco della carità solo la fiamma che rende la carità pronta, attiva e diligente, non soltanto nell’osservanza dei Comandamenti di Dio, ma anche nell’esercizio dei consigli e delle ispirazioni del cielo. Capitolo II CARATTERISTICHE ED ECCELLENZA DELLA DEVOZIONE Coloro i quali volevano scoraggiare gli Israeliti dall’entrare nella terra promessa, dicevano che era un paese che divorava gli abitanti, ossia, che l’aria era talmente pestilenziale che nessuno vi poteva vivere a lungo; per di più era abitata da mostri che divoravano gli uomini come locuste: allo stesso modo, mia cara Filotea, la gente della strada dice tutto il male che può della devozione e dipinge le persone devote immusonite, tristi e imbronciate, e va blaterando che la devozione rende malinconici e insopportabili. Ma sull’esempio di Giosuè e di Caleb, che, non solo sostenevano che la terra promessa era fertile e bella, ma che il suo possesso sarebbe stato utile e piacevole, lo Spirito Santo, per bocca di tutti i santi, e Nostro Signore, con la sua Parola, ci danno assicurazione che la vita devota è dolce, facile e piacevole. La gente vede che i devoti digiunano, pregano, sopportano le ingiurie, servono gli infermi, assistono i poveri, fanno veglie, controllano la collera, dominano le passioni, fanno a meno dei piaceri dei sensi e compiono altre azioni simili a queste, di per sé e per loro natura aspre e rigorose; ma non sa vedere la devozione interiore e cordiale che trasforma tutte queste azioni in piacevoli, dolci e facili. Guarda l’ape sul timo: ne può ricavare soltanto un succo amaro, ma succhiandolo lo trasforma in miele, perché questa è la sua caratteristica. Mi rivolgo a te, persona del mondo, e ti dico: le anime devote incontrano molta amarezza nei loro esercizi di mortificazione , questo è certo, ma praticandoli li trasformano in dolcezza e soavità. Il fuoco, la fiamma, la ruota, la spada per i martiri sembravano fiori odorosi, perché erano devoti; e se la devozione riesce a rendere piacevoli le torture più crudeli e la stessa morte, cosa non riuscirà a fare per le azioni proprie della virtù? Lo zucchero rende dolci i frutti un po’ acerbi e toglie il pericolo che facciano male quelli troppo maturi; la devozione è il vero zucchero spirituale, che toglie l’amarezza alle mortificazioni e la capacità di nuocere alle consolazioni: toglie la rabbia ai poveri e la preoccupazione ai ricchi; la desolazione a chi è oppresso e l’insolenza al favorito dalla sorte; la tristezza a chi è solo e la dissipazione a chi è in compagnia; ha la funzione di fuoco in inverno e di rugiade in estate, sa affrontare e soffrire la povertà, trova ugualmente utile l’onore e il disprezzo, riceve il piacere e il dolore con un cuore quasi sempre uguale, e ci colma di una meravigliosa soavità. Guarda la scala di Giacobbe, che è la vera immagine della vita devota: i due montanti, tra i quali si sale ed ai quali sono fissati gli scalini, rappresentano l’orazione, che chiede l’amore di Dio e i Sacramenti, che lo conferiscono; gli scalini sono i diversi livelli della carità, per i quali si sale, di virtù in virtù; o discendendo in aiuto e sostegno del prossimo, o salendo per la contemplazione all’unione d’amore con Dio. Ed ora dà uno sguardo a coloro che si trovano sulla scala: sono uomini con il cuore di Angeli, o Angeli con il corpo di uomini; non sono giovani, ma lo sembrano, perché sono pieni di forza e di agilità spirituale; hanno ali per volare e si lanciano in Dio con la santa orazione; ma hanno anche i piedi per camminare con gli uomini in una santa e piacevole conversazione; i loro volti sono belli e radiosi, per cui ricevono tutto con dolcezza e soavità; le gambe, le braccia e la testa sono scoperte, perché i loro pensieri, i loro affetti e le loro azioni hanno il solo scopo di piacere a Dio. Il resto del corpo è coperto da una tunica fine e leggera, perché sono realmente inseriti nel mondo e usano le cose di questo mondo, ma in modo pulito e limpido, prendendo esclusivamente il necessario: così agiscono le persone devote. Cara Filotea, devi credermi: la devozione è la dolcezza delle dolcezze e la regina delle virtù, perché è la perfezione della carità. Se vogliamo paragonare la carità al latte, la devozione ne è la crema; se la paragoniamo ad una pianta, la devozione ne è il fiore; se ad una pietra preziosa, la devozione ne è lo splendore; se ad un unguento prezioso, né è il profumo soave che dà la forza agli uomini e gioia agli Angeli. Capitolo III LA DEVOZIONE SI ADATTA A TUTTE LE VOCAZIONI E PROFESSIONI Nella creazione Dio comandò alle piante di portare frutto, ciascuna secondo il proprio genere: allo stesso modo, ai Cristiani, piante vive della Chiesa, ordina di portare frutti di devozione, ciascuno secondo la propria natura e la propria vocazione. La devozione deve essere vissuta in modo diverso dal gentiluomo, dall’artigiano, dal domestico, dal principe, dalla vedova, dalla nubile, dalla sposa; ma non basta, l’esercizio della devozione deve essere proporzionato alle forze, alle occupazioni e ai doveri dei singoli. Ti sembrerebbe cosa fatta bene che un Vescovo pretendesse di vivere in solitudine come un Certosino? E che diresti di gente sposata che non volesse mettere da parte qualche soldo più dei Cappuccini? Din un artigiano che passasse le sue giornate in chiesa come un Religioso? E di un Religioso sempre alla rincorsa di servizi da rendere al prossimo, in gara con il Vescovo? Non ti pare che una tal sorta di devozione sarebbe ridicola, squilibrata e insopportabile? Eppure queste stranezze capitano spesso, e la gente di mondo, che non distingue, o non vuol distinguere, tra la devozione e le originalità di chi pretende essere devoto, mormora e biasima la devozione, che non deve essere confusa con queste stranezze. Se la devozione è autentica non rovina proprio niente, anzi perfeziona tutto; e quando va contro la vocazione legittima, senza esitazione, è indubbiamente falsa. Aristotele dice che l’ape ricava il miele dai fiori senza danneggiarli, e li lascia intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non porta danno alle vocazioni e alle occupazioni, ma al contrario, le arricchisce e le rende più belle. Qualunque genere di pietra preziosa, immersa nel miele diventa più splendente, ognuna secondo il proprio colore; lo stesso avviene per i cristiani: tutti diventano più cordiali e simpatici nella propria vocazione se le affiancano la devozione: la cura per la famiglia diventa serena, più sincero l’amore tra marito e moglie, più fedele il servizio del principe e tutte le occupazioni più dolci e piacevoli. Pretendere di eliminare la vita devota dalla caserma del soldato, dalla bottega dell’artigiano, dalla corte del principe, dall’intimità degli sposi è un errore, anzi un’eresia. E’ vero che la devozione contemplativa, monastica e religiosa non può essere vissuta in quelle vocazioni; ma è anche vero che, oltre a queste tre devozioni ce ne sono tante altre, adatte a portare alla perfezione quelli che vivono fuori dai monasteri. Abramo, Isacco, Giacobbe, Davide, Giobbe, Tobia, Sara, Rebecca e Giuditta ne sono la prova per l’Antico Testamento; nel Nuovo abbiamo S. Giuseppe, Lidia, S. Crispino che vissero la perfetta devozione nelle loro botteghe; S. Anna, S. Marta, S. Monica, Aquila, Priscilla, nel matrimonio; Cornelio, S. Sebastiano, S. Maurizio nella vita militare; Costantino, Elena, S. Luigi, il Beato Amedeo, S. Edoardo sul trono. E’ capitato anche che molti abbiano perso la perfezione nella solitudine, per sé molto utile alla vita perfetta, mentre l’avevano conservata in mezzo alla moltitudine, che sembra invece, di natura sua, poco adatta a favorire la perfezione. Lot, dice S. Gregorio, fu casto in città e peccatore nella solitudine. Poco importa dove ci troviamo: ovunque possiamo e dobbiamo aspirare alla devozione.

lunedì 23 gennaio 2023

LA FALSA DEMOCRAZIA Ci sono tante belle menti cattoliche oggi che vedono le cose politiche e spirituali da un punto di vista giusto, disilluse da tante false aspettative e falsi innovatori nella Chiesa ; tante belle penne che aspettano che qualcosa succeda nella Chiesa e nel mondo dopo tanti crolli e fallimenti delle opposizioni partitiche e ideologiche . Oggi ci troviamo come nei primi tre secoli, anzi come nel 4° secolo d.C. dove le eresie pullulavano quasi dappertutto e solo Roma a stento aveva la barra del timone dritta ma ci vollero due battaglie con soldati armati sul campo a risolvere la crisi politica con ampio riflesso ecclesiale su quella religiosa in Europa . La Libertà di culto religiosa acquisita con Costantino al Ponte Milvio che, non dimentichiamolo facilmente e non trascuriamolo come fanno i massoni ,è un diritto che fa parte del diritto naturale e, più tardi l’eliminazione del paganesimo dall’ Impero Romano con la vittoria dei Goti di Teodosio al fiume Frigido nel Trentino Alto Adige (394) che, non dimentichiamolo e non trascuriamolo come fanno i pagani massonici, questi ritornarono in forze con Arbogaste a ostacolare ed eliminare la giusta libertà di credo umana per sostituirla di nuovo nel vecchio Impero Romano con la libertà di culto pagana che consiste nella libertà dell’ uomo di non avere alcun limite morale sia a livello personale e sia a livello sociale di cui il culto nei templi era la massima espressione di questa falsa libertà di credo . Nello Stato infatti non possono convivere due concetti di libertà differente, una tollerante della corruzione e dei vizi, che va dalla libertà di drogarsi , alla libertà di uccidere bambini nel seno materno senza parlare della liberta di accoppiarsi secondo la passione del momento . La libertà pagana infatti difende alcuni principi della legge naturale solo se questi minacciano alcuni loro interessi più grandi , ad esempio non bisogna drogarsi perché il drogato guidando costituisce una minaccia pubblica e quindi turbano la loro convivenza ….., etc. Le analisi di questi scrittori e pensatori cattolici sono spesso molto azzeccate,molto appropriate e molto circostanziate non c’è che dire..ma andando a scavare,sotto sotto, emerge quasi sempre lo stesso concetto di libertà dei pagani e lo stesso concetto democratico delle massonerie internazionali e nazionali . La concezione dei diritti fondamentali dell’ uomo Libertè,Egalitè,Fraternitè massoniche emersi dalla Rivoluzione Francese stanno sempre al fondo delle loro menti . Questo si spiega in un solo modo . Non credono essi stessi che Dio abbia un piano preciso fin dall’ inizio della Creazione e se anche abbia avuto un piano, questo è soggetto a una evoluzione delle cose che man mano poi corregge lungo tutta la storia dell’ umanità e delle nazioni sulla terra . Che Dio corregge e correggerà il peccato, questo è indiscutibile, ma lo farà il Logos a suo tempo ……e non l’evoluzione delle specie o il caso “intelligente”. Questi pensatori cattolici ignorano completamente tutte le reprimenda dei romani pontefici con le loro lettere encicliche contro tutte le false libertà democratiche e contro le stesse democrazie,che sono contro il diritto naturale, non dimentichiamolo mai . E quando nello stato si trova qualcosa contro la stessa legge naturale,che è solo una, è un diritto supremo, anche del cittadino,opporsi anche a livello personale, con qualsiasi mezzo avendone le possibilità, come fece quella santa donna coi suoi sette figli al tempo dei maccabei .

giovedì 19 gennaio 2023

“OCCHIO PER OCCHIO DENTE PER DENTE” ALLA BASE DEL DIRITTO NATURALE Chi odia il diritto naturale odia la giustizia della legge, odia la ragione e la retta via e la carità che crede di proclamare diventa soltanto un paravento, una giustificazione del proprio egoismo ed inimicizia col Dio Santo . I più grandi eretici erano e sono quelli che si riempiono la bocca della carità e dell’ amore ai poveri e la vanno proclamando in giro; sono quelli che sanno navigare tra giustizia, osservanza dei precetti e caritas cristiana o socialismo e comunismo cattolico…..a colpi di piccoli compromessi ideologici . Il paradigma “occhio per occhio” che è alla base della legge umana che Dio ha dato all’ uomo come modello per le sue leggi di natura sociale però non esprime e non ci parla della giustizia dell’ uomo nei confronti di Dio, anche se ci dà un’ idea esatta del pensiero di Dio sulla giustizia divina in generale . Infatti esso ci dice che se l’uomo sbaglia contro un altro uomo o contro la società deve pagare un prezzo, la stessa cosa deve avvenire nei confronti di Dio . Chi pecca, chi sbaglia deve pagare un prezzo ! Nella legge divina di carattere sociale non c’è nessun compromesso, nessun perdono, nessun sconto di pena, nessun riguardo tra grandi e piccoli nessun metodo democratico che assolve minoranze o maggioranze inique “”Non giudicherai a favore del povero,né di un ricco,né di una maggioranza né di una minoranza, ma sarai giusto nel giudizio”” (Levitico ) . C’ è solo una graduazione della pena secondo la gravità perché anche questa è giustizia divina . Ora mentre a Mosè viene mostrato sul monte un esemplare della giustizia umana che Mosè deve replicare e osservare per dare forma a un popolo la cui giustizia è basata sulla legge, la giustizia divina dell’ uomo nei confronti di Dio viene solo prefigurata tramite segni e modelli rituali sacri. “Bada di fare tutto bene secondo il modello che hai visto “ Dio dice a Mosè . …”Verrà poi un grande profeta e quello dovete seguire” dirà Mose prima di salire al cielo a conclusione della sua opera. Noi sappiamo che tutto era riferito a Cristo, il grande profeta che ha compiuto l’opera del Padre. Quindi Cristo non è il rivoluzionario che contesta l’autorità e la legge del Padre perché Lui è la stessa Legge Sacra mandata dal Padre come modello, ecco perchè è in grado di contestare dall’ interno delle istituzioni tutti i formalismi e le falsi applicazioni della legge. Non solo, ma nei confronti della giustizia divina, nei confronti della quale nessun uomo può pagare un prezzo sufficiente per comparire alla Sua presenza, Cristo ha pagato al Padre quel prezzo sufficiente! Il prezzo non lo ha pagato a Satana, perché né l’ uomo, nè Dio deve rendere ragione di qualcosa a Satana, ma solo alla stessa giustizia divina che non può contraddirsi . Dio infatti non si contraddice quando perdona ed è misericordioso perché sa che è stato pagato un prezzo sufficiente, anzi sovrabbondante per tutta l’ umanità: Gesù Cristo. I farisei e i maestri di teologia (coi loro allievi) allora gli portarono davanti una donna colta in flagrante di adulterio che la legge condannava a morte. Gesù allora cosa fa ? Non risponde e si mette a scrivere per terra ... Ma era impacciato ? Doveva contraddirsi ? Per capire qualcosa dobbiamo immaginarci un dottore di teologia o un monsignore delle università pontificie romane o europee, calato col paracadute in mezzo a una tribù di indigeni australiani che non conoscono nemmeno la sua lingua e lui deve cercare di convertirli all’ unica verità sulla terra e nei cieli . Io non gli darei più di tre giorni di vita perché poi finirebbe arrostito o bollito ... Ecco Cristo si è trovato in una situazione simile . Questi dottori della legge avrebbero dovuto conoscere la legge che loro insegnavano come prima cosa, e quella legge non era giustizia populistica e nessuno di loro aveva un’ autorità tale per mettere a morte qualcuno e Cristo rispettava tutte le autorità. Se avessero voluto giustamente mettere a morte quella donna secondo la legge, spinti dallo zelo per la legge, dovevano recarsi dall’ autorità del luogo e potevano essere gli stessi Romani per i quali la prostituzione era un mestiere come un altro a giudicare . Cristo sulla terra non è venuto ad applicare la legge , “avete Mose per tali cose”, perché la legge non è in grado di salvare nessun uomo , ci fa capire ! Cristo è venuto a sostituirsi al condannato a morte sicura e questo condannato a morte sicura siamo ognuno di noi !!!!! Ma dobbiamo sempre chiederci a chi ha pagato il prezzo col suo sangue sulla croce Cristo Signore ?

domenica 15 gennaio 2023

GLI ANTICHI CELEBRAVANO LA SANTA MESSA ? /se i sacrifici degli antichi avessero un valore salvifico/ Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare ai primordi della vita sulla terra e alla storia dei primordi dell’ uomo sulla terra che ce la racconta solo e soltanto la Sacra Scrittura . Le altre storie tuttalpiù, nella migliore delle ipotesi, ci raccontano la storia di ossa di animali e le loro catalogazioni, anzi sono costruite in alternativa e per distorcere l’ unica vera storia dell’ uomo e dell’ universo ; una storia che è essenzialmente una storia di peccato e di salvezza . Dopo la caduta di Adamo vediamo che sia Abele e sia Caino offrivano sacrifici e facevano offerte al Signore fin dalla Genesi ,ma tutti i popoli indigeni della terra, sia quelli di ieri che quelli di oggi, avevano le loro forme di sacrifici . Anche i popoli andini e del sud america , tutti avevano sacrifici simili a quelli dell’ area medio orientale e indo-europea e spesso con sacrifici umani e di animali . Perciò la pratica dello spargimento del sangue risale agli inizi dei rapporti tra Dio e l'uomo peccatore e pervade tutta la Bibbia . Ma cosa spingeva e spinge l’ uomo di tutti i tempi e di tutte le civiltà ad offrire sacrifici sia in forma privata che pubblica ? Col sacrificio, con un’ offerta l’uomo cercava di entrare in contatto con la divinità e rendersi favorevole agli dei o alle forze misteriose che governavano il mondo . Era un ringraziamento ma l’ uomo avvertiva di sentirsi anche colpevole, distante o ribelle rispetto alla divinità e l’ offerta del sangue era il massimo che l’ uomo sentiva di poter offrire alla divinità . Era come se il cielo volesse colpire con la morte il peccatore e ne richiedesse il sangue quando questo volesse avvicinarsi a lui per interrogarlo e supplicarlo – Nella Sacra Scrittura che ci spiega il senso della vita dell’ uomo e dell’ universo sulla terra, il Nuovo Testamento ci fornisce la terminologia per spiegare la morte di Gesù Cristo (es. Ebrei9,11). Nessun uomo può presentarsi davanti al Dio Santo e Giusto senza purificarsi, senza espiare la colpa, perché il prezzo del peccato con la separazione da Dio è la morte. E il sangue dell’ animale mira a espiare ed espiazione nelle Scritture Antiche significa pagare un prezzo e un prezzo di riscatto . Il sangue dell’ animale rappresenta un prezzo sufficiente perchè il salario del peccato è la morte ! “ Il Sangue sparso dell’offerente ”, attesta che il peccatore è realmente morto perché la separazione da Dio è sinonimo di morte e la morte è la fine della vita . L’uomo peccatore può entrare alla presenza di Dio e presentarsi a Lui per ottenere il perdono solo se è in grado di pagare un prezzo sufficiente . Solo l’ uomo che accetta e paga questa sanzione può presentarsi davanti al Dio Santo. Tale ruolo, ci dice Levitico 17,11 ,è svolto precisamente dal sangue. Il Sangue della vittima fa da schermo all’ uomo peccatore e il sangue dell’ animale sparso per terra sostituisce quello dell’ uomo peccatore offerente . In vista di Cristo Il Padre accetta questa sostituzione perché l’ Ira di Dio viene placata solo dal sangue del condannato a morte ! Quindi il sangue esprime una giustizia giusta, vita per vita, e un passo giuridico fondamentale è Deuteronomio 19,21; ( es.1 Re 2,23;Proverbi 7,23; Lamentazioni 5,99). Perciò quando nelle nostre belle omelie e nei nostri racconti soteriologici, ci consoliamo con un ipotetico amore divino per tutti avulso dalla Giustizia Divina che richiede il sangue sparso del peccatore, anche del peccatore pentito senza alcun riferimento al Sacrificio vicario di Cristo, ci stiamo riempendo la bocca di aria fritta .  La Giustizia Divina viene placata solo e soltanto se il peccatore non pentito muore perchè non è stato in grado di offrire il “sangue” . Perché si entra in comunione con Dio solo e soltanto se è stato pagato un prezzo sufficiente e la stessa Sacra Scrittura ci dice e ci fa intuire che l’ uomo, qualsiasi uomo, non è in grado di offrire un prezzo sufficiente a riscattare la sua stessa vita .”Nessuno può offrire il prezzo del proprio riscatto “. Oggi noi sappiamo che quei sacrifici degli antichi, fatti con animo retto, ovvero nella giustizia e nella vera adorazione della divinità , avevano un valore solo se erano una figura del vero sacrificio dell Agnello , in quanto solo Cristo ha placato l’ ira del Padre offrendo il suo sangue, ovvero sostituendosi all’ uomo condannato a morte e ha cosi offerto un prezzo accettato e sufficiente, anzi sovrabbondante . Ora avendo questa offerta, questo sangue un valore eterno , Egli ha valorizzato e reso idonei tutti i sacrifici degli antichi offerti con animo retto e secondo giustizia …… perché erano tutti una figura e una prefigurazione dell’ Unica ed esclusiva offerta di Cristo al Padre . Se fatti nella giustizia erano tutti riferiti al Verbo . San Giovanni Battista ci presenta Cristo così : : “Ecco l’agnello di Dio , ecco colui che toglie il peccato del mondo “. Il Padre nessuno essere vivente del cielo e della terra lo ha mai visto e può vederlo, talmente è santo e immenso, solo il Verbo lo conosce ( Giovanni ). Le Scritture Antiche sono tutte riferite a Cristo in quanto il Padre ci ha potuto parlare solo mediante il suo Verbo e non c’è nulla che sia visibile sulla terra e nell’ universo intero delle cose visibili e invisibili che non abbiano un riferimento col Verbo. Quindi dobbiamo considerare e vedere Cristo noi oggi in due modi e sotto due aspetti : come Verbo del Padre che con lo Spirito Santo governa l’ intera creazione (ab aeterno )con Giustizia e Maestà , ma anche come vittima umana della Giustizia Divina che è un concetto assurdo che il mondo non capirà e non accetterà mai, difficile da digerire dallo stesso gruppo degli Apostoli .

mercoledì 11 gennaio 2023

Dal «Discorso contro i pagani» di sant`Atanasio, vescovo (Nn. 40-42; PG 25, 79-83) Il Verbo del Padre tutto abbellisce, dispone e contiene Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nella sua bontà infinita, è di gran lunga superiore a tutte le cose create. Ottimo sovrano qual è , con la sua sapienza e con il suo Verbo, cioè con il Signore nostro e Salvatore Gesù Cristo, governa, ordina e crea in ogni luogo tutte le cose, secondo che si addice alla sua giustizia. Infatti è giusto che le cose siano fatte così come lo sono, e che si compiano come noi le vediamo compiute. Poiché è lui che ha voluto che tutto accada in questo modo e nessuno può avere un motivo ragionevole per negarlo. Infatti se il movimento delle cose create avvenisse senza ragione e il mondo girasse alla cieca, non si dovrebbe più credere nulla di quanto è stato detto. Ma se il mondo è stato organizzato con sapienza e conoscenza ed è stato riempito di ogni bellezza, allora si deve dire che il creatore e l`artista è il Verbo di Dio. Io penso al Dio vivente e operante, al Verbo del Dio buono, del Dio dell`universo, al Dio che è distinto e differente da tutte le cose create e da tutta la creazione. E` lui il solo e proprio Verbo del Padre, lui che ha ordinato l`universo e lo ha illuminato con la sua provvidenza. E` lui il Verbo buono del Padre buono. E` lui che ha dato ordine a tutto il creato, conciliando fra loro gli opposti elementi e componendo ogni cosa armonicamente. Egli è l`unico, l`Unigenito, il Dio buono, che procede dal Padre come da fonte di bontà e ordina e contiene l`universo. Dopo aver fatto tutte le cose per mezzo del verbo eterno e aver dato esistenza alla creazione, Dio Padre non lascia andare ciò che ha fatto alla deriva, né lo abbandona a un cieco impulso naturale che lo faccia ricadere nel nulla. Ma, buono com`è, con il suo Verbo, che è anche Dio, guida e sostenta il mondo intero, perché la creazione, illuminata dalla sua guida, dalla sua provvidenza e dal suo ordine, possa persistere nell`essere. Anzi il mondo diviene partecipe del Verbo del Padre, per essere da questi sostenuto e non cessare di esistere. Ciò certamente accadrebbe se non fosse conservato dal Verbo, perché egli è «immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura» (Col 1, 15); poiché per mezzo di lui e in lui hanno consistenza tutte le cose sia quelle visibili che quelle invisibili, poiché egli è il capo della Chiesa, come nelle Sacre Scritture insegnano i ministri della verità (cfr. Col 1, 16-18). L`onnipotente e santissimo Verbo del Padre, penetrando tutte le cose, e arrivando ovunque con la sua forza, dà luce ad ogni realtà e tutto contiene e abbraccia in se stesso. Non c`è essere alcuno che si sottragga al suo dominio. Tutte le cose da lui ricevono interamente la vita e da lui in essa vengono mantenute: le creature singole nella loro individualità e l`universo creato nella sua globalità.

domenica 8 gennaio 2023

NON ESISTE DEMOCRAZIA , MA ADEGUATIO MENTIS AD REM, E QUESTO REM E' IL LOGOS , CIOE' LA RAGIONE STESSA DELLE COSE , CHE SI E' RIVELATA TRAMITE IL VERBO , CIOE' IL LOGOS IMMAGINE VISIBILE A TUTTI .

Lo speratozoo divino Le gonadi nell’ uomo e nella donna sono quell’ apparato sessuale primario riproduttore dell’ essere umano . Essi ...