domenica 12 settembre 2021

                                  STORIA  DELLA  POLITICA  E  DELLA  LEGGE

All’inizio c’era un uomo e una donna che formarono una famiglia, che aumentando di numero divenne un clan,che divenne un villaggio,che divenne un borgo,che aumentando di numero divenne una città, che aumentando di numero  divennero uno stato, una nazione, un regno  etc.     Nella famiglia dettava la politica il capofamiglia aiutato dalla moglie, nel clan  dettavano le leggi  i capifamiglia ,nel borgo gli  anziani e  i saggi   o gli stregoni nelle tribù.

Nella città dettavano le leggi, orali o scritte, un consiglio di degli anziani o capifamiglia (lat. senex) e spesso delegavano per  l’ esecuzione delle leggi  un re  o  un capo permanete o temporaneo.  Questi incominciarono a scrivere leggi di comportamento e di convivenza .  Erano leggi generali fondamentali che si basavano sulla tradizione dei loro padri, oppure risolvevano questioni pratiche  e impellenti di politica o di giustizia  legati al territorio .Queste leggi venivano poi scritte per trasportarle a distanza e non essere cambiate di città in  città e da luogo a luogo  .  Es. un pozzo da dividere, delle pecore che sconfinavano, confini spostati, ladri e omicidi da punire e guerre da decidere ….

Tra questi inizi di popoli e di  razze e stirpi o  famiglie  in Medio Oriente,c’era un popolo che doveva fare da paradigma ed era guidato direttamente da una grande divinità detta Onnipotente e Creatore. Questa Divinita’ stabilì delle leggi certe per il popolo che Lui guidava . Erano leggi inappellabili generali . Non venivano decise da un capo o da una maggioranza di senex o di saggi o dalla maggioranza degli  anziani come spesso avveniva con altri popoli .No,ma  erano stabilite direttamente  dalla Grande Divinita’ . Chi non le osservava,sulla base di due testimoni, generalmente veniva eliminato senz’ appello . Il contrappasso alle leggi fondamentali e generali  era una severa punizione (“ occhio per occhio, dente per dente”  ) che non era vendetta ma  giustizia o riparazione alla violazione. Quelle leggi ancora adesso sono valide per tutti i popoli  della terra e non cambiano di uno jota . Gli uomini debbono solo applicarle ed eseguirle . A chi tocca farle applicare ed eseguire ? Non al singolo, mai, ma alle varie autorità e saggi. Non sono leggi psicologiche o scientifiche o spirituali o mediche ,ma leggi di comportamento morale generali che possono essere eseguite da ogni uomo .

 

La deportazione del popolo adombrata in un'azione simbolica

Un giorno mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli. Tu, figlio dell'uomo, fa' il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, preparati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un esiliato. Fa' alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì. Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti». Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi. Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano. Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà. Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada. Allora sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li avrò disseminati in paesi stranieri. Tuttavia ne risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore». 

 

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