Le
Origini della morale nel mondo (pezzo 4)
Per
conoscere le origini della morale dobbiamo cercare le prime testimonianze
scritte degli antichi uomini comparsi sulla terra e tentare di vedere quali
erano i loro divieti e le loro norme e su quali credenze basavano la loro
condotta e i loro costumi . In mancanza di tracce scritte dobbiamo basarci su
tutti i reperti storici a nostra disposizione di una data civiltà, oppure
basarci su tradizioni orali originali di storia, tramandate e raccontate da
anziani delle varie regioni e paesi non dotati di una solida tradizione
letteraria . Riguardo ai reperti di scrittura, le prime tracce di segni che
servivano per comunicare un’ idea , le più antiche testimonianze storiche non
vanno al di là del 3500 a .C.
ad essere generosi . Per quanto riguarda le civiltà andine ,conosciamo i loro
sistemi di vita soprattutto attraverso reperti archeologici ,racconti di
missionari o di esploratori. Ma se non vogliamo battere l’aria con racconti
aleatori e tracce discontinue e molto generiche , però già sufficienti a farci
capire il sistema morale di un dato popolo o tribù , dobbiamo andare su un
testo che è il mare magnum della morale nella storia dell’umanità : la bibbia .
Questo insieme di libri racchiude le origini dell’universo e dell’uomo , nonché
la morale delle origini dell’umanità , fino al primo secolo dell’era cristiana
. E’ da rilevare che grazie alla storia del popolo ebraico conosciamo anche le
origini della storia dell’umanità intera e dell’universo . La storia biblica è la
più vera e concreta apparsa sulla terra ,nonché la più universale e utile per
conoscere le origini della morale . E’ un racconto logico, storico, razionale
nel tempo e non discontinuo e aleatorio ,con storie di discendenze precise di
famiglie con nomi e cognomi di discendenti attraverso i secoli ; con
descrizioni di luoghi e di confini geografici precisi ; la storia biblica è
qualcosa di spaventosamente storico con fatti precisi ,anche se molti di quei
luoghi e di quei volti oggi non li conosciamo , anche se non possiamo
accertarne la verità in una maniera assoluta , ma dobbiamo chiederci sempre : è
assoluto il nostro metodo di indagine storica ? E’ assoluta la nostra
conoscenza dell’uomo ? Siamo sicuri che se applicassimo gli stessi metodi e
interrogativi ne uscirebbe vera il 90 % della stessa storia recente ? La storia
dell’uomo sulla terra per noi è molto recente , ma al di là delle menzogne
paleontologiche che fanno passare per scientifiche le teorie romanzate
dell’evoluzionismo , a noi interessano le tracce dei divieti, ovvero dei “
paletti” posti dalla mente umana e dell’azione divina come norme universali o
particolari , norme che la mente umana non doveva assolutamente oltrepassare .
Queste tracce le possiamo trovare anche nei racconti mitologici dei greci e
delle civiltà dell’estremo oriente . Non ci interessa scoprire il come e il
perché si è formato un credo morale nell’uomo per non cadere in facili
deviazioni ideologiche . Ci interessa capire quali regole oggettive sostanziali
avesse l’uomo delle origini . L’unico racconto logico, continuato e razionale
,storico al di là delle testimonianze storiche , che pure hanno la loro non
fondamentale importanza e che ha di mira la condotta dell’uomo che va oltre il
racconto storico, è il libro della genesi nella biblica . Questo racconto va al
di là delle prime tracce di scrittura (3500 a .C.) comparse sulla terra. Infatti , in
esso subito dopo il racconto della creazione , vengono poste delle condizioni
all’uomo dal Creatore, condizioni che vediamo insite nella sua stessa natura ,
condizioni che si sposano sia con la sua personalità e sia con il suo aspetto
fisico . Le prime condizioni riguardano il dovere di riempire la terra e di
assoggettarla e dominarla , cioè trasformarla affinché produca il necessario per
la vita dell’uomo . Ora se si comando a un figlio di andare al negozio a
comperare un kg di pane , sicuramente debbiamo dargli i soldi necessari
altrimenti il nostro comando sarebbe fasullo e ridicolo . Questo vuol dire che
Dio ha previsto e messo nella natura e nell’ambiente tutte quelle energie che
serviranno all’uomo affinchè nel corso dei secoli e millenni , sviluppando il
suo ingegno, le possa utilizzare per riempire tutta la terra col genere umano .
Le fonti ci sono in abbondanza , bisogna solo organizzarle con l’intelligenza
del lavoro e , come si fa per la costruzione di un mosaico , inserirle al loro
posto con il lavoro dell’organizzazione tecnica che progredisce secondo i
bisogni della società che deve crescere a ritmo continuo per riempire tutta la
terra . Oggi infatti notiamo degli squilibri enormi tra terra e terra, paese e
paese , nazione e nazione nel numero degli abitanti : terre vuote e incolte
abitate da pochi uomini nonostante lo sviluppo della tecnica e terre povere ma
stracolme di abitanti con il terrore di riempire la terra e dominarla . Ora se
avviene qualche distorsione sociale o produttiva , qualche disorganizzazione
nella catena alimentare o sociale con disastri territoriali o socio-economici
che impediscono lo sviluppo della vita organizzata nelle società umane , questo
avviene a causa di problemi che riguardano l’ordine morale nell’organizzazione
sociale dell’uomo. Infatti non solo è necessario che l’uomo si attrezzi
tecnicamente e scientificamente per “dominare la terra e popolarla “ , ma è
necessario che abbia delle regole di vita sociale , altrimenti non sarebbe
possibile nessun popolamento , nessuna organizzazione sociale , nessun
progresso scientifico . Se ad esempio mancasse la “pace “ in un gruppo sociale
, questo si autodistruggerebbe come si autodistrugge una famiglia in cui
qualcuno dei membri impazzisce impedendo la normale vita famigliare . Perciò
dietro questo termine “pace”, che dal punto di vista sociale non è altro se non
uno svolgimento normale della vita famigliare e sociale di un gruppo umano, ci
sono altri valori tra cui il più importante è la giustizia . Questa giustizia
non è altro che un sistema morale legato all’azione dell’uomo e definisce sia
il suo rapporto con l ‘Essere Creatore e sia i rapporti tra uomo e uomo . Il
nucleo di questa giustizia attorno alla quale si dirimano infinite regole
scritte o teoriche , quanti sono i casi dell’agire umano, è molto semplice .
Anticamente, in termini arcaici e primitivi , veniva detta : “ occhio per
occhio, dente per dente “, vita per vita , sangue per sangue “ , a sottolineare
che ogni cosa ha un prezzo e ogni azione ha un giudizio giusto . Ora ci sono
azioni meccaniche che fanno parte della normale vita dell’uomo e ci sono azioni
dell’uomo dirette contro terzi ,azioni che definiscono i suoi rapporti con
altri esseri simili . Il peso giusto di un’ azione in ordine alla giustizia e
come una legge fisica in cui ad ogni azione corrisponde una ragione o una legge
economica in cui ogni cosa che acquisto deve avere un prezzo giusto legato
all’oggetto . Questa è solo una legge generale del vivere sociale e dei
rapporti dell’uomo con l’essere creatore ma va calata nel sistema sociale e
geografico delle condizioni della vita che sono molto complessi e in cui un
uomo , oltre ad essere ontologicamente uguale a un altro uomo davanti all
‘Essere supremo e alla sua giustizia , nella scala sociale ha dei ruoli e dei
ranghi molto variabili , spesso ben definiti e fissati dalla natura ,legati
alla sua fisicità : uomo, donna, padre, madre ,figlio, autorità,ricco o povero ,
ecc. In realtà non c’è nessuna uguaglianza nella sfera sociale umana ma solo
rispetto alla giustizia che spetta a tutti e ognuno è un individuo diverso da
un altro mai comparso sulla terra . I disastri sociali dipendono quindi da
problemi di natura etica e hanno la loro radice nel concetto di giustizia non
da tutti accettato come oggettivo e universale per tutti gli esseri . L’uomo ,
ogni uomo , tende a crearsi una sua giustizia ; un suo sistema di giustizia
autonomo sia nei riguardi dell’Essere Supremo e sia nei riguardi degli altri
esseri , dove rispetto alla giustizia oggettiva sono tutti uguali nonostante i
ranghi e le differenze fisiche . Ecco che dopo avere costituito il primo nucleo
sociale , Dio pone delle condizioni , delle norme da rispettare all’uomo in
quanto deve sapere sempre che non si è autocreato da solo sulla terra , ma
esiste solo in quanto “dipendente” da un Essere Supremo che con infinita
intelligenza gli ha creato una casa da abitare ,non solo, ma ha creato l’uomo
stesso . Queste norme di vita date all’uomo appena creato, all’origine erano
interne all’uomo e non era necessaria nessuna autorità e nessun sistema
organizzato di vita che regolasse i vari nuclei familiari o la sua condotta di
vita riguardo alla giustizia . Non fu necessaria nessuna esplicitazione e
nessun sistema di scrittura che facesse da paradigma per un comportamento
giusto nel suo sistema di vita . Notiamo però nell’umanità antediluviana la
presenza del sacrifico, una spia ,un segno della necessità di riparare qualcosa
interno all’equilibrio dell’uomo . Dio stesso non prevede alcun tipo di
autorità e nessun tipo di legge scritta con la prima umanità ma la necessità di
imporre delle regole di vita ferree con la necessità della loro osservanza ci sarà
dopo la giustizia del diluvio. Infatti affinché ci fosse una legge scritta
divina e completa non era sufficiente la presenza di famiglie umane , era
necessario un popolo ben definito con una normale vita sociale . Ci si chiede
allora ; è lecito imporre il bene all’uomo ? Dio lo ha imposto senza nessuna
pietà perché si trattava di impedire infinite punizioni divine . L’uomo stesso
verserà il sangue dell’uomo prima che sia Dio stesso a versarlo facendo il
deserto e facendo cessare la vita sulla terra Genesi 9 . Ci si chiede allora :
quando nasce la politica ? Sarà l’oggetto della prossima trattazione .
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