martedì 14 gennaio 2025

L’ADULTERA E IL FIGLIO PRODIGO 2 parte Adamo da solo doveva rendere gloria a Dio; da solo doveva benedire e lodare Dio ogni minuto della sua esistenza . Da solo doveva capire che tutto era stato creato e donato, anche lui era uscito dal nulla e messo in mezzo alla creazione di Dio Padre , anzi a nome di tutto e a tutti ,come essere intelligente doveva benedire . Non doveva trovare scritto da nessun parte queste parole : “vedi che sei stato creato, ora loda Dio, che ti ha creato ! “ . Doveva essere lui che liberamente doveva ringraziare dal profondo del suo cuore. Nessuna legge ancora gli era stata imposta , doveva solo guardare le stelle, il sole la luna, le piante, gli uccelli e le fresche acque e benedire la Sapienza Creatrice di Dio . Invece si lamenta di essere solo ,si crede padrone di tutto e non si accorge si essere stato messo li da un altro essere e nonostante questa sua ingratitudine , Dio lo lascia fare …. aspettava sempre . Non lodando Dio e lamentandosi ,sentendosi mancante, poteva avere l’aiuto di Dio quando una forza esterna , superiore a lui , lo insinuava ? No Dio aspettava che con la sua semplice forza avesse superato quell’ insidia del serpente, avrebbe potuto pure farcela ma difficilmente . Se avesse lodato e benedetto Dio fin dal momento della sua creazione sarebbe stata una sciocchezza superare quella insidia ; avrebbe subito capito il tranello . Un altro essere gli parlava tramite un animale terrestre e lui resta scioccato come quando un indigeno della foresta, sente parlare una radio fatta di legno o di plastica …pensa che il legno parli ……., per lui quello è un legno sacro e si inchina e lo venera come Dio. ….. Questa cosa è successa ad Adamo e alla radice di tutto sta il fatto che lui liberamente doveva dedurre e capire che dove solo lodare e benedire chi lo aveva creato ,chi gli aveva regalato tutto, anche la sua esistenza .- Non doveva fare o inventare nulla di speciale, solo lodare Dio nel suo cuore e non allontanarlo da Lui . Ora “quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno”…. e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre “. “Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

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