sabato 27 aprile 2024

AZIONE CATTOLICA , mi vene da piangere Uno si chiede : "ma che ci fanno queste persone nella Chiesa Cattolica ? come si trovano in quei posti ? chi li ha messi e fatti arrivare ? Ma sono dei nostri o nemici dei nostri ? Al cuore della democrazia - Azione Cattolica Italiana APRIRE STRADE NUOVE PER UNA UNITA' "POLIEDRICA" Allora, raccogliamo questo invito di Papa Francesco a diventare sempre più poeti sociali, ad aprire strade nuove per una unità “poliedrica”, capace di creare sinergie, rafforzando la partecipazione che c’è, senza annullare le differenze e le identità di cui siamo testimoni. Da questo punto di vista è grande il patrimonio che Azione Cattolica porta in questo percorso comune ai Cattolici che sono in Italia, proprio grazie alla poliedricità che già vive al suo interno, alla sua presenza capillare nei territori, alla sua capacità di fare una sintesi inclusiva di tante esperienze e mettere a fattor comune tante risorse. Per questo affidiamo a voi e a tutti coloro che verranno a Trieste (delegati e non delegati) l’invito e l’urgenza di tessere alleanze, di cercare di coltivare l’arte dell’incontro, di unire il locale al globale, di prendersi cura del servizio, di cercare il bene comune a partire dai propri quartieri, di riscoprirsi popolo unito e non diviso, partecipando e abitando il cuore della democrazia. La vita è l’arte dell’incontro Quindi questa è l’importanza delle buone pratiche e questa è l’importanza di tenere una tensione vitale tra queste due dimensioni del locale e del globale, una “Opposizione polare” (Guardini) in cui le diverse prospettive si sostengono a vicenda, senza elidersi. Passaggio altrettanto importante a cui ci invita Papa Francesco è quello di coltivare l’arte dell’incontro (FT 215): «La vita è l’arte dell’incontro, anche se tanti scontri ci sono nella vita». Tante volte ho invitato a far crescere una cultura dell’incontro, che vada oltre le dialettiche che mettono l’uno contro l’altro. È uno stile di vita che tende a formare quel poliedro che ha molte facce, moltissimi lati, ma tutti compongono un’unità ricca di sfumature, perché «il tutto è superiore alla parte». La Settimana sociale, in particolare nei laboratori della partecipazione, si è data un metodo, un metodo che è un metodo di discernimento comunitario per cercare insieme soluzioni condivise, senza per questo annullare la ricchezza della diversità che c’è e dell’apporto di ciascuno. Un metodo quindi di sintesi, basato sull’ascolto, in linea con il Sinodo, che permette di raggiungere un buon livello di accordo, conservando, tuttavia, i punti di vista diversi e le differenze che ci sono all’interno di un gruppo. Un lavoro questo che faremo per ambiti, unendo tanti territori, integrando le esperienze di tante realtà diverse. Ultimo punto, che cogliamo come invito di Papa Francesco, è quello di tessere alleanze e un invito che noi ritroviamo ancora in fratelli tutti. FT 169 E’ bene far sì «che questi movimenti, queste esperienze di solidarietà che crescono dal basso, dal sottosuolo del pianeta, confluiscano, siano più coordinati, s’incontrino». Questo, però, senza tradire il loro stile caratteristico, perché essi sono «seminatori di cambiamento, promotori di un processo in cui convergono milioni di piccole e grandi azioni concatenate in modo creativo, come in una poesia». "Sintesi dell’intervento di Sebastiano Nerozzi segretario del Comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici in Italia Al cuore della democrazia " ----------------------------------------------------------- (da Wikipedia ) La costituzione dell'Azione Cattolica[modifica | modifica wikitesto] Nel 1904, Pio X scioglie l'Opera dei Congressi a causa dei perduranti contrasti tra "intransigenti"[9] e "innovatori"[10]. L'anno seguente, lo stesso papa pubblica l'enciclica Il fermo proposito (11 giugno 1905) con la quale promuove la nascita di una nuova organizzazione laicale cattolica che prende il nome di Azione Cattolica. Nei primi anni di vita dell'Azione Cattolica si susseguono alcuni eventi molto significativi per il cattolicesimo tutto: la condanna contenuta nel decreto Lamentabili sane exitu (3 luglio 1907) di Pio X delle 65 proposizioni moderniste e, subito dopo, la "scomunica" del modernismo contenuta nell'enciclica Pascendi dominici gregis (8 settembre 1907). In quest'ultima, il modernismo e il relativismo venivano etichettati dal Pontefice come la sintesi di tutte le eresie. L'Azione Cattolica fu, dunque, voluta dal Papa come principale strumento di contrasto al modernismo[11].

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