mercoledì 24 gennaio 2024

SAN PAOLO NELL’ AREOPAGO DI ATENE Perché i primi cristiani condussero proprio Paolo ad Atene ad incontrare i massimi pensatori e decisori responsabili (arconti ) del mondo greco e della cultura del mediterraneo di allora ? Perché non richiesero la presenza di un Giacomo, oppure dello stesso Pietro che pure in Grecia ci era stato nel suo viaggio verso Roma ? Pietro aveva pure fondato comunità in Grecia e stabilito vescovi durante il suo passaggio. Filippi era costituita da coloni italiani e militari di Roma . Il motivo è molto semplice, gli altri apostoli non erano in grado di controbattere il pensiero greco sul suolo stesso di Atene ma avevano il compito rivolgersi come prima predicazione agli ebrei della diaspora in tutte le città del mediterraneo per ordine del Signore. Gli ebrei per diritto dovevano per prima ricevere l’ annuncio del messia e solo dopo il loro rifiuto dovevano rivolgersi ai pagani! San Paolo invece fu scelto come battitore libero della Chiesa, consacrato direttamente dal Risorto e tutti gli apostoli lo sapevano anche se era un pò un mistero quella consacrazione per gli stessi apostoli. All’ inizio non ne capivano la necessità . L’annuncio degli altri Apostoli ai consanguinei era molto semplice : Gesù Cristo è il Messia atteso e Gesù Cristo è Dio stesso in mezzo a noi . Naturalmente solo chi era toccato dallo Spirito Santo si convertiva, mica tutti, ma gli apostoli dovevano operare questa separazione, questa prima divisione delle capre dalle pecore. Essi annunciavano e lo Spirito Santo sceglieva e decideva chi chiamare. San Poalo invece era l’ uomo giusto nel posto giusto per parlare al mondo pagano della venuta di Dio sulla terra e lo fa con un discorso molto semplice e lineare. Non poteva evocare Mosè e i Patriarchi e le 12 tribù di Giacobbe, i profeti di Israele, il Tempio ; si sarebbe perso nel discorso senza giungere all’ unica conclusione necessaria che importava . Quell’ occasione unica poteva fallire, invece era voluta da Dio stesso che lo ispirava . In sintesi San Paolo predica ciò che dice la Genesi : “Dio ha creato tutto, anche l’ uomo, da una sola coppia… ; anzi da un solo uomo Dio ha fatto discendere tutto il genere umano per farli abitare su tutta la terra come popoli e nazioni assegnando i confini e le stagioni … “ . Ha tutto stabilito lui che così fosse e gli uomini devono e dovevano sforzarsi di trovarlo anche tentoni . Paolo non ha nominato Adamo, Caino, Abele, Noè e il diluvio universale perché li avrebbe solo confusi ! Ebbene , dice San Paolo : “Oggi non è più cosi ; è cambiato tutto “! “ Oggi Egli rivolge un ordine agli uomini ; tutti e dappertutto debbono convertirsi, perché Dio giudicherà tutti “. Non fa nessun discordo sulla misericordia e sull’ amore universale che pervade l ‘universo intero , gli dice sinceramente e apertamente che saranno giudicati e condannati senza scampo anche loro ! E Dio farà questo per mezzo di Gesù Cristo risorto ! Paolo poteva dimostrare quanto è buono Dio , la sua carità nella creazione dell’ uomo e della donna , invece gli mette la paura addosso ! “ Convertitevi altrimenti perirete e avete ancora poco tempo per farlo “. Il discorso di Paolo ai rappresentanti dell ‘ umanità intera , al contrario di quello che si dice , fu molto fruttuoso e realizzò i suoi scopi . Il discorso di Paolo face da spartiacque come quello degli altri apostoli nelle comunità cristiane e nelle sinagoghe all inizio. La missione divina fu portata a termine e ci furono anche alcune importanti conversioni . Questa missione di Paolo anche oggi più che mai è attuale e deve continuare senza che siamo noi a convertirci al mondo che non accetta il discorso del giudizio e della venuta di Dio sul pianeta Terra . Tutto il mondo e le nazioni e i popoli debbono sapere che è venuto un Dio sulla terra e bisogna accettarlo o rifiutarlo . E non ci interessa il numero dei convertiti e se il mondo accetta o non accetta il Cristo Salvatore . Chi conosce i piani divini, sa che gli eletti, purtroppo, alla fine sono pochi . Ma non è il basso numero che deve fermarci, perché noi non sappiamo mai chi sono e quanti ne sono in realtà . Non tocca a noi, pecore, fare la cernita delle pecore.

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