mercoledì 18 ottobre 2023

IL CONCILIO DEI TRE PAPI PROGRESSITI, UMANISTI ED ERETICI Col Concilio abbiamo tre papi umanisti, non credenti e apostati ,ovvero ecumenisti . Il primo fu Papa Roncalli a cui seguì il più nefasto di tutti : papa Montini , ebreo di nascita ,mentre il secondo , pure con ascendenze ebraiche fu papa Woytjla ,il terzo forse è solo un antipapa e si chiama Ciccio. Papa Montini è il vero deus ex cathedra ;la mente illuminata e degenerata durante e dopo il concilio che già macchinava sotto Pio XII che avendolo scoperto troppo tardi , incominciava ad allontanarlo da Roma . Dopo i suoi studi alla Gregoriana di Roma fu mandato come addetto alla Nunziatura Apostolica di Varsavia, rientrato in Italia, nel 1924 conseguì tre lauree: in filosofia, diritto canonico e diritto civile. Nell'ottobre 1925 fu nominato assistente ecclesiastico nazionale della Fuci. Montini che non ebbe mai un’ esperienza parrocchiale, ma conosceva a menadito tutto il mondo ecclesiastico , ideologico e culturale italiano e anche europeo perché era dotato di una intelligenza superiore a tutti gli ecclesiasti della sua epoca . Nella Fuci trovò una vasta opposizione dove cercò di cambiare i metodi educativi e l’ambiente culturale di riferimento tradizionale . Fu costretto alle dimissioni da ambienti dei gesuiti stessi che vedevano in lui un innovatore rivoluzionario. Il 13 dicembre 1937 Montini fu nominato sostituto della Segreteria di Stato; iniziò a lavorare strettamente al fianco del cardinale Segretario di Stato Eugenio Pacelli. Il 10 febbraio 1939, per un improvviso attacco cardiaco, morì papa Pio XI. Alle soglie della seconda guerra mondiale, Pacelli venne eletto pontefice con il nome di Pio XII. Poche settimane dopo, Montini collaborò alla stesura del radiomessaggio di papa Pacelli del 24 agosto per scongiurare lo scoppio della guerra, ormai imminente, in cui furono pronunciate le famose parole:”Nulla è perduto con la pace! Tutto può esserlo con la guerra”. Il 1º novembre 1954,dopo la morte di Alfredo Ildefonso Schuster, Pio XII lo nominò arcivescovo di Milano. A molti questo parve un allontanamento dalla Curia romana, perché improvvisamente Montini venne estromesso dalla Segreteria di Stato e assegnato all'arcidiocesi ambrosiana per precise disposizioni di papa Pacelli, senza essere eletto cardinale secondo la tradizione di quella sede. A Milano disse più volte di considerarsi un liberale, chiedendo con forza ai cattolici di non amare unicamente quanti abbracciavano la loro fede, ma anche gli scismatici, i protestanti, gli anglicani, gli indifferenti, i musulmani, i pagani, gli atei. Intraprese a questo scopo delle relazioni amichevoli con un gruppo di chierici anglicani in visita alla cattedrale milanese nel 1957 e continuò poi una fitta corrispondenza con Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury fino alla sua morte.Un cardinale aglicano che invece di andare a Roma andava a Milano a intessere rapporti ecumenici . Durante il periodo di reggenza della cattedra episcopale milanese, Montini divenne noto come uno dei membri più progressisti della gerarchia cattolica. L'arcivescovo intraprese nuovi metodi per la cura pastorale che a sua detta erano necessari per un'accurata riforma. Utilizzò la propria autorità per assicurarsi che le riforme liturgiche volute da Pio XII fossero portate a compimento anche a livello locale anche attraverso mezzi di comunicazione nuovi per l'epoca: grandi manifesti affissi per le vie di Milano e provincia annunciarono la cosiddetta "Grande missione di Milano": 1 000 voci avrebbero parlato al popolo dal 10 al 24 novembre 1957, coinvolgendo così circa 300 religiosi, 83 preti, 18 vescovi, oltre a diversi cardinali e laici che tennero circa 7 000 omelie durante quel periodo in 302 sedi di predicazione: non solo nelle chiese, ma anche in fabbriche, case, cortili, scuole, uffici, caserme, ospedali, alberghi e altri luoghi pubblici[15][16]. Fra le sedi di predicazione meno scontate c'erano la Scala, la Borsa, il Rotary e il Circolo della Stampa. Come predicatori l'arcivescovo aveva chiamato anche sacerdoti all'epoca discussi, da don Primo Mazzolari a don Divo Barsotti, da padre Turoldo a padre Balducci, da padre Fabbretti a padre Bevilacqua e padre De Piaz, dove mancava solo il bigotto di Firenze Giorgio La Pira ,Giuseppe Lazzati e Giuseppe Dossetti ,che potremmo considerare i precursori italiani del Vaticano II . "Apostolato - scriveva Montini a tal proposito - significa amore. Noi ameremo tutti, specialmente quanti hanno bisogno di aiuto... Ameremo il nostro tempo, la nostra tecnologia, la nostra arte, i nostri sport, il nostro mondo." Montini fu il primo cardinale creato da Giovanni XXIII, nel Concistoro del 15 dicembre 1958. Praticamente tutte le encicliche e le maggiori lettere pastorali di Papa Roncalli erano ideate e organizzate da Montini .La” Mater et Magister “e la “Pacem in Terris “erano sue, tanto che Roncalli lo presentava dappertutto come suo successore e così avvenne . Il breve ma intenso pontificato di Giovanni XXIII vide Montini attivamente coinvolto, soprattutto come membro della commissione preparatoria del Concilio Vaticano II, aperto con una solenne celebrazione l'11 ottobre 1962. Il Concilio però si interruppe il 3 giugno 1963 per la morte di papa Roncalli, malato da qualche mese. La sua elezione a Papa era l'epilogo di un travagliato conclave che aveva visto intervenire il cardinale Gustavo Testa, il quale aveva perso la calma ed aveva chiesto energicamente agli oppositori di Montini di non cercare più di contrastare la sua imminente elezione. Gli oppositori di Montini videro in lui sintetizzati tutti gli errori del progressismo ,del modernismo ,del laicismo ,del marxismo, del falso ecumenismo e del relativismo condannati da tutti i precedenti pontefici e in particolare da San Pio X . Di grande rilievo politico, religioso e ideologico fu la sua scelta di rinunciare, nel 1964, all'uso della tiara papale, mettendola in vendita per aiutare, con il ricavato, i più bisognosi. Il cardinale Francis Joseph Spellman, arcivescovo di New York, la acquistò con una sottoscrizione che superò il milione di dollari, e da allora è conservata nella basilica dell'Immacolata Concezione di Washington dove si auspica al più presto un ritorno a Roma sulla testa di un vero pontefice romano .. Ringraziò pubblicamente i rappresentanti delle altre comunità della Chiesa e domandò perdono per le divisioni e le guerre che la Chiesa cattolica aveva creato nei secoli. Il 27 marzo 1965 Paolo VI, in presenza di mons. Angelo Dell'Acqua, lesse il contenuto di una busta sigillata, che in seguito rinviò all'Archivio del Sant'Uffizio con la decisione di non pubblicare il contenuto. In questa lettera era scritto il Terzo segreto di Fátima che condannava il comunismo e l’ecumenismo imminente .. Paolo VI abolì, dopo quattro secoli, l'indice dei libri proibiti, la pena di morte in vaticano, fece costruire la prima e più grande mosche musulmana d’Europa a Roma a cui seguirono quelle di tante diocesi d’ Europa . Fece vietare l’ obbligo del giuramento antimodernista che si teneva a ogni inizi di ogni anno scolastico nelle Facoltà Pontificie di Roma . Promosse in tutti i modi, leciti e illeciti, la riforma liturgica .Il suo predecessore da lui più odiato fu San Pio X ! Non condanno l’ uso dei contraccettivi …., rimase neutrale sulle questioni del divorzio e non condannò mai decisamente le pratiche e le legislazioni abortive dei fiorenti Stati e nazioni del dopoguerra . A conclusione del suo pontificato celebre fu la sua frase : Aspettavamo la primavera, ed è venuta la tempesta». I suoi tre successori al pontificato non fecero altro se non seguire chi più e chi meno i suoi nefasti insegnamenti e le sue riforme moderniste e progressiste che Ciccio sta auspicado molto caldamente . https://lospaziodicarlorogers.quora.com/

Nessun commento:

Posta un commento

NUOVA DOMANDA TEOLOGICA DA AGGIUNGERE AL CATECHISMO DI SAN PIO X E’ di questi giorni un’ urgenza imprescindibile da attuare e far conoscere...