giovedì 15 settembre 2022

 VACCINATI  E  LAPSI , COME COMPORTARSI  ?

 

E’ oramai  chiaro a tutti che l’ inganno del vaccino della salvezza, che avrebbe dato  una ipotetica guarigione  a  tutti i  cristiani  è stata una caduta e una mancanza di fede grave nel confronti del nostro Dio , parificabile all’ imposizione del sacrificio agli dèi fatto col ramoscello di olivo davanti a una statua romana  al tempo dell ‘ Impero, tanto per dimostrare la fede nello Stato e all’ Imperatore , quindi al sistema  politico basato sul paganesimo ecumenista che regalava e prometteva benessere  e prosperità  a  tutti .  Il suddito fedele doveva dimostrare con quell’ atto , non tanto la fede nella religione pagana , quanto la fedeltà e l’ obbedienza dovuta  solo  all ‘ Impertatore  di turno e al  “divinissimo e santissimo augusto”.

Non parliamo poi dell’ aspetto morale del  vaccino che contiene , per la stessa ammissione delle ditte produttrici , cellule di feti abortiti e  metalli che non centrano nulla con la medicina …..  La tal cosa, risaputa, già dovrebbe far inorridire qualsiasi cristiano praticante che si accorgesse e prendesse coscienza  dell ‘errore fatto o indotto.   Ma a discolpa della quasi totalità del gregge dei capri caduti in questa apostasia, bisogna però riconoscere che non tutti erano pienamente coscienti e che in questo sacrificio a satana e agli dèi dell’ Impero, sono stati indotti dalla stessa gerarchia ecclesiale comportatasi come una sentinella dormiente e solidale , apostata e collaboratrice della religione pagana . Molti erano pienamente coscienti dell’ apostasia , ma hanno temuto e sono stati intimoriti dalle conseguenze economiche  della perdita di privilegi .

Ma dopo aver ceduto ed essere stati ingannati, come comportarsi per essere   emendati  e perseverare nella fede cristiana  cattolica ?    Abbiamo degli   esempi eclatanti già nella tradizione della Chiesa  fin dai tempi di Cipriano e Novaziano.

In sintesi, per poter continuare a comunicarsi ,senza commettere sacrilegio, bisogna confessare il proprio errore ; la propria colpa e mancanza grave a un vescovo o a un sacerdote , in casi energenziali  davanti a un dicacono , quindi  ottenere la penitenza adeguata . Fatto questo si vive in penitenza e timore di Dio per il  resto della vita . Questo vale per il semplice cristiano e non  per un  membro del clero, non può bastare la semplice ammissione di colpa,ma bisognerebbe adeguarsi alla tradizione che prevede l’ espulsione temporanea dalla comunione ecclesiale e la successiva riammissione ,dopo un periodo di penitenza pubblica . E’ nostra opinione personale .


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