giovedì 29 settembre 2022

RISPOSTE A DON ANDREA Don Andrea , scusa dove ho scritto che una soluzione allora potrebbe essere la lotta al potere,lotta armata, un colpo di stato di destra o di militari o la monarchia divina ? Mai pensato e detto cose del genere !!!! Cristo non fu mai contro il potere dello Stato,ne contro il potere religioso, ma affermava e le verità senza compromessi con nessuno – Senza scendere a patti . Non hai capito, non è questione di sistemi di governo,ma … come dice San Tommaso ….. “adeguatio mentis ad rem “. Ovvero noi sappiamo o dovremmo sapere quali sono i valori base di una società, ce li ha detto Dio,quindi nessuna democrazia ,nessuna trattativa, il potere esegue e sorveglia quei valori base. Quale furono le forme di governo nel Vecchio Testamento ? All inizio i Patriarchi, ma non erano ancora popolo, poi venne Mosè che deteneva il potere civile e religioso con la legge . Poi ci furono i giudici che applicavano la legge . Poi il popolo volle la monarchia e Dio gli diede la Monarchia , ma quale giudizio dava Dio di tutti i Re e di coloro che aveva messo a governare ? La misura era le Legge , pochi re la facevano applicare, Davide e pochi atri …… Nei libri sapienziali c’è il giudizio su ogni re in base a se aveva fatto osservare la legge di Mosè in Israele o meno e vengono approvati o condannati . E stai certo che lassù corrisponde quel giudizio dato quaggiù ……… Ora mi spieghi come fa un democrazia a osservare la legge se agisce in base agli istinti e ai bisogni del popolo al momento ? Io dico solo che una forza che diventa partito, diventa una setta tra le altre e una fratellanza e aiuta e riconosce la democraziae la libertà ecco perché sono per i movimenti e non per i partiti !La libertà la da Dio con la verità su questo mondo ! Leggiti tutte le encicliche dei pontefici prima di Paolo VI e ti accorgi che per la dottrina cattolica la democrazia è peggio della peste ! Noi invece abbiamo fatto partiti col nome di Democrazia Cristiana. Si tratta di capire perché erano contro la democrazia , ed è un motivo molto semplice . La società deve seguire semplicemente la legge naturale che è normativa in tutto, non la legge evangelica che è un opzione , sia ben chiaro ! Tutti gli uomini non sono liberi ma debbono rispettare la legge naturale anche a costo di essere sterminati tutti ! La legge naturale poi è la stessa cosa della legge mosaica per chi la vuole capire !!! Quindi nessun colpo di stato, nessuna monarchia , ma tutti quei sistemi possono essere atti e idonei ad applicare la legge ! Infatti gli ebrei adoravano un libro e non statue….. Ci sarebbe da scrivere un enciclopedia ma mi fermo qui. seconda e terza Ribadisco, non si tratta di parlare di "monarchia di origine divina" , ma ogni potere viene da Dio e può essere buono o cattivo in chi lo attua. Il potere si adegua alla legge naturale e non al vangelo . La legge naturale, ad esempio, difende la proprietà privata ed è contro il furto . Il Vangelo non difende la proprietà ma non è contro perché può essere usata per il bene dei poveri o del prossimo liberamente . Questo non vuol dire essere a favore del capitalismo perché lo Stato ha il dovere della giustizia per tutti senza fare uguaglianza . Chi vuole l' uguaglianza o vivere come nel vangelo , deve uscire e rinnegare la società naturale e civile perché essa non ha il fine della salvezza delle anime in modo esplicito ! ----------------------------------------- Se vogliamo ragionare sul da farsi in concreto oggi io sono per il "non expedit" ( it.wikipedia.org/wiki/Non_expedit) che fu attenuato e abrogato solo perchè alcuni cattolici avevano programmato che si sarebbero battuti contro il divorzio e a favore delle leggi cattoliche .... Io sono per il ritorno temporaneo e severo al " Non expedit" in questa attuale situazione politica perchè non c'è nessun spazio per un vero cattolicesimo e cristianesimo in questa Europa della massoneria . Bisogna radunarsi e agire , anche nelle parrocchie , a livello di movimenti politici nell' attesa che la massoneria crolli inevitabilmente su se stessa. Il Movimento fa catechesi e intanto prende coscienza delle differenze tra società pagana e società cristiana . Che se andrà poi al potere un cattolico ( un re o chicchessia ) ,ovvero un non cristiano ecumenico, per volontà di Dio, e si imporranno scelte drastiche in politica, cioè nel campo della legge naturale ,bisognerà avere il coraggio di farle a qualsiasi costo, altrimenti di ritorna al "non expedit" che signifiva divieto !

sabato 24 settembre 2022

PRIMA DI COSTRUIRE : ABBATTERE ! Gesù Cristo Signore è comparso in giudizio davanti agli uomini presso due tribunali ,uno ebraico e l’altro romano. Un Tribunale della legge mosaica e un Tribunale della legge pagana e naturale ,risultando colpevole solo in quello ebraico, l’altro quello pagano, disse. “ non trovo in lui nessuna colpa”. Qui vogliamo meditare Gesù davanti alla società civile e non parlare della sua Opera di Salvezza per chi non obbedisce alla Legge Divina . Egli infatti non era minimamente contro le istituzioni ebraiche e pagane come vorrebbero farci intendere i neo pauperisti e altri novatori teologici, nonostante tutte e due le istituzioni fossero rappresentate da gente iniqua, omicida e perversa. Gesù Cristo le contestava dall’ interno e sulla base morale soprattutto; restringendo appena la legge naturale, abbandonata dai pagani sul matrimonio naturale ma anche modificata dagli ebrei rispetto ai tempi antichi , “come era al principio” , quindi disse : “non divida l’ uomo ciò che Dio ha unito “. Ha usato l’ imperativo ed è un ordine divino ! Se i “consigli divini” si possono contestare subendone le conseguenze , gli “ordini divini” non si possono contestare perché ne va di mezzo la stessa vita naturale umana . Chi decide cosa è il bene e il male dell’ uomo è il vero padrone della vita dell’ uomo e di tutto ciò che esiste . E’ il padrone dell’universo ! Nella pienezza dei tempi la legge ebraica doveva incontrarsi con quella pagana senza dialogare, ma fondendosi e stabilendo gli stessi denominatori comuni basati sulle dieci parole della Legge del Sinai - I dieci comandamenti hanno alla base quelle parole arcaiche ; “occhio per occhio, dente per dente “ che non sono un’ invenzione umana, ma sono alla base del “do ut des” , che dice che ad “ogni azione corrisponde una reazione”, ovvero ad ogni sbaglio c’è un prezzo giusto da pagare ….E sono alla base sia della Giustizia Divina che alla base della giustizia umana .Non esiste amore di Dio senza Giustizia e Verità !!! Solo Dio può perdonare chi non rispetta la Sua Legge e nessun altro. I dieci comandamenti sono dettati dall’ amore di Dio per l’ uomo . Sono opera dell’ amore divino per tutte le Sue creature ,ma se le esaminiamo troviamo degli imperativi . Chi non ama Dio e il prossimo se la passera male, molto male e tutte le torture umane non sono paragonabili ai castighi divini che subirà in eterno . Gli altri comandamenti sono una esplicitazione dei primi due per gli ebrei e i pagani su cosa è l’amore al prossimo nei sui lineamenti fondamentali . Se uccidi , se sei adultero, se rubi, sei sei falso testimone, sarai ucciso mille volte mille e per sempre davanti a Dio. Poi ci sono migliaia di norme propedeutiche e variabili nei tempi ma che debbono essere fondate su queste norme di vita scritte sulla roccia. Noi sappiamo che Satana sulla terra lavora giorno e notte contro Dio per stabilire altre norme e siccome non può manifestarle apertamente perché sono omicide, riesce ad ingannare gli angeli stessi e l’ uomo fingendole come opera di bene, anzi lui stesso si presenta come operatore di bene e grande scienziato illuminato . Lavora per lo più nelle istituzioni mediante sette segrete ,ma quando il male diventa generale diventa manifesto a tutti . E’ tanto sottile che è riuscito a ingannare e trascinare nell’ abisso e nella disobbedienza innumerevoli altri esseri di natura angelica ,cioè puri spiriti !!! Immaginiamo cosa riesce a fare dell’ uomo quando non trova la fede ma solo apparenze….. Ecco che a un certo punto, col permesso divino, può entrare nelle istituzioni con leggi civili che partono dai suoi consigli e fissate dentro norme sociali fatte passare come umanitarie e benefiche . A questo punto, quando una società raggiunge certi livelli di male in maniera quasi generale , Dio interviene prima per distruggere e poi per ricostruire di nuovo con altri soggetti e con nuove formule, ma sempre basate sulle dieci parole del Sinai che sono il fondamento della Giustizia Divina. Quando è il tempo, Dio ordina ai suoi angeli di mettere mano alla spada per abbattere e distruggere . Nella vita sociale usa una spada materiale ma nella vita spirituale fa conoscere la verità che libera l’ uomo da ogni male .

giovedì 22 settembre 2022

La vecchia Azione Cattolica che doveva servire a tradurre in politica e nella vita sociale, mediante i laici il messaggio cattolico , è stata barbaramente infiltrata da soggetti traditori e fatta deviare mediante dottrine teologiche umanitariste che davanti al falso progresso scientifico umano e davanti ai problemi del numero della popolazione mondiale hanno dichiarato la resa su tutti i fronti senza combattere . Da lei sono usciti i peggiori traditori che non hanno fatto altro che dare una mano indiretatamente al falso ecumenismo delle religioni e dichiarare la morte della Dottrina Sociuale ante concilio vaticano II . In Itaia le leggi sul divorzio e sulll aborto sono stare controfimate da cattolici dell Azione Cattolica e con la complicita della gerarchia vaticana . Come ripartire ? Individuare il nucleo della dottrina sociale della chiesa,ante vaticanum, basata sulla legge morale e sulla famiglia e ripatire con fede nel Signore. Costituire, dove è possibile, dei gruppi di fedeli che si interessino di morale pubblica e mai agire a livello individuale ..... Gruppi che segnalino alle Forze dell 'Ordine situazini di immoralità pubblica e non si preoccupino soltanto di discorsi vuoti sull aiuto ai poveri , che loro stesso hanno provocato distruggendo la famiglia

martedì 20 settembre 2022

I LORO SCENARI POLITICI MONDIALI RISPETTO AI NOSTRI
Alastair Crooke L’Europa sta diventando una lontana provincia arretrata di una “Roma imperiale” in declino, scrive Alastair Crooke. Il Club di Roma, fondato nel 1968 come collettivo di pensatori di spicco che riflettevano su questioni globali, ha assunto come leitmotiv la dottrina secondo cui considerare i problemi dell’umanità individualmente, in modo isolato o come “problemi in grado di essere risolti nei propri termini”, era destinato al fallimento: “tutti sono interconnessi”. Oggi, a distanza di cinquant’anni, questa è diventata una “verità rivelata” indiscussa per un segmento chiave delle popolazioni occidentali. Il Club di Roma ha poi attirato immediatamente l’attenzione del pubblico con il suo primo rapporto, “I limiti dello sviluppo”. Pubblicato nel 1972, le simulazioni al computer del Club suggerivano che la crescita economica non poteva continuare all’infinito a causa dell’esaurimento delle risorse. La crisi petrolifera del 1973 aumentò la preoccupazione dell’opinione pubblica per questo problema. Il rapporto divenne “virale”. Conosciamo la storia. Ad un gruppo di pensatori occidentali furono poste tre domande: il pianeta può sostenere un livello di consumo di tipo europeo che si diffonde ovunque, in tutto il mondo? La risposta di questi pensatori è stata “chiaramente no”. Seconda domanda: riuscite ad immaginare gli Stati occidentali che rinunciano volontariamente al loro tenore di vita con la deindustrializzazione? Risposta: “decisamente no”. Bisogna quindi imporre alle popolazioni riluttanti un livello inferiore di consumo e di utilizzo di energia e risorse? Risposta: “decisamente sì”. La seconda “grande riflessione” del Club risale al 1991, con la pubblicazione di “La prima grande rivoluzione”. In esso si osserva che, storicamente, l’unità sociale o politica è stata comunemente motivata dall’immaginazione di nemici comuni: “Nel cercare un nemico comune contro cui unirci, ci è venuta l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili, facessero al caso nostro. Nella loro totalità e nelle loro interazioni, questi fenomeni costituiscono una minaccia comune… [e] tutti questi pericoli sono causati dall’intervento umano nei processi naturali. È solo attraverso un cambiamento di atteggiamento e di comportamento che possono essere superati. Il vero nemico è quindi l’umanità stessa“. Non si tratta di discutere se l’“emergenza clima” sia fondata o meno su basi scientifiche non politicizzate. Ma piuttosto di sottolineare che: “È, ciò che è”. La sua iconografia psichica è stata catturata dal culto di Greta. A prescindere dai suoi meriti – o dai suoi difetti – uno strato significativo della società occidentale è giunto alla convinzione – di cui è convinto intellettualmente e in cui crede – che l’“Emergenza Climatica” sia così evidentemente corretta che qualsiasi prova e argomentazione contraddittoria dovrebbe essere respinta con forza. Questa è diventata la paura esistenziale dell’Occidente: la crescita della popolazione, la limitatezza delle risorse e il consumo eccessivo sono il segno della fine del nostro pianeta. Dobbiamo salvarlo. Non sorprende che attorno a questo “modo di pensare” si siano sviluppati i precedenti temi occidentali della politica dell’identità, dell’eugenetica, della sopravvivenza darwiniana degli eletti (e dell’eliminazione delle iterazioni “inferiori” della vita) e del nichilismo europeo (il vero nemico siamo “noi”, noi stessi). Naturalmente, l’“altra” sfaccettatura di questa proiezione occidentale della “realtà”, che sta diventando evidente, è il fatto che l’Europa semplicemente non ha forniture di energia o di materie prime pronte a cui attingere (avendo voltato le spalle alla fonte più ovvia). E come ha osservato Elon Musk, “per far sì che la civiltà continui a funzionare, abbiamo bisogno di petrolio e gas”; aggiungendo che “qualsiasi persona ragionevole ne trarrebbe la conclusione”. Non solo il petrolio e il gas dovrebbero continuare a essere utilizzati per far funzionare la civiltà, ma Musk ha affermato che ulteriori esplorazioni “sono giustificate in questo momento”. I governi occidentali, quindi, devono o invitare alla miseria economica su una scala che metterebbe a dura prova il tessuto politico democratico di qualsiasi Paese, oppure affrontare la realtà che i problemi di approvvigionamento energetico pongono effettivamente un limite alla possibilità di portare avanti il progetto “Salva Ucraina” (senza provocare la rivolta popolare per i conseguenti aumenti dei prezzi). Questa “realtà” reale, ovviamente, limita per estensione anche l’obiettivo geostrategico occidentale derivato associato all’Ucraina, che è il salvataggio dell’“ordine delle regole liberali” (così centrale per le cure occidentali). La “faccia” opposta a questo timore centrale è quindi la preoccupazione che l’ordine mondiale sia già così rotto – perché la fiducia è venuta meno – che l’ordine mondiale emergente non sarà affatto modellato dalla visione liberale occidentale, ma da un’alleanza di economie sempre più vicine economicamente e militarmente – la cui fiducia negli Stati Uniti e in Europa è venuta meno. Nel nostro mondo un tempo interconnesso, dove Zoltan Pozsar suggerisce che quelle che lui chiama Chimerica (il termine per la manifattura cinese, comodamente sposata con la società consumistica statunitense) ed Eurussia (dove l’energia e le materie prime russe facevano leva sul valore della base manifatturiera europea) non esistono più – sono state sostituite da “Chussia”. Se la Chimerica non funziona più, e nemmeno l’Eurussia, inesorabilmente le placche tettoniche globali si riposizionano intorno alla relazione speciale tra Russia e Cina (“Chussia”) – che, insieme alle economie di base del blocco BRICS che agiscono in alleanza con il “Re” e la “Regina” sulla scacchiera eurasiatica, una nuova “partita celeste” è forgiata dal divorzio della Chimerica e dell’Eurussia… In breve, la struttura globale è cambiata e, con la scomparsa della fiducia, “il commercio come lo conosciamo non tornerà ed è per questo che nemmeno l’inflazione alle stelle sarà domata a breve… Le catene di approvvigionamento globali funzionano solo in tempo di pace, ma non quando il mondo è in guerra, sia essa una guerra calda o una guerra economica”, osserva Pozsar, il principale guru dell’idraulica finanziaria occidentale. Oggi stiamo assistendo all’implosione delle lunghe catene di approvvigionamento “just in time” dell’ordine mondiale globalizzato, in cui le aziende presumono di potersi procurare sempre ciò di cui hanno bisogno, senza spostare il prezzo: “I fattori scatenanti [dell’implosione] non sono la mancanza di liquidità e di capitale nel sistema bancario e nel sistema bancario ombra. Ma la mancanza di scorte e di protezione nel sistema produttivo globalizzato, in cui progettiamo a casa nostra e gestiamo da casa nostra, ma ci riforniamo, produciamo e spediamo tutto dall’estero – e dove le materie prime, le fabbriche e le flotte di navi sono dominate da Stati – Russia e Cina – che sono in conflitto con l’Occidente”. (Pozsar) Ma ancora più significativo è il “quadro generale”: l’interconnessione e la fiducia che si sono verificate sono state ciò che – molto semplicemente – ha sostenuto la bassa inflazione (i prodotti cinesi a basso costo e l’energia russa a basso costo). E dalla bassa inflazione è scaturito l’elemento di accompagnamento dei bassi tassi di interesse. L’insieme di questi elementi costituisce la “materia” stessa del progetto globale occidentale. Pozsar spiega che: “Gli Stati Uniti si sono arricchiti molto grazie al QE. Ma la licenza per il QE è arrivata dal regime di ‘bassa inflazione’ consentito dalle esportazioni a basso costo provenienti da Russia e Cina. Naturalmente, gli Stati Uniti, che si trovano in cima alla catena alimentare dell’economia globale, non vogliono che il regime di ‘bassa inflazione’ finisca, ma se la Chimerica e l’Eurussia finiscono come sindacati, il regime di bassa inflazione dovrà finire, punto.” Queste rappresentano essenzialmente le inquietudini esistenziali orientaliste. Anche la Russia e la Cina, tuttavia, hanno una propria inquietudine esistenziale, separata. Essa deriva da una diversa fonte di ansia. È che le guerre infinite ed eterne dell’America, intraprese per giustificare il suo espansionismo politico e finanziario predatorio e la sua ossessione di stendere una coperta NATO che avvolga l’intero pianeta, finiranno – inevitabilmente – un giorno in una guerra, una guerra che diventerà nucleare e rischierà di porre fine al nostro pianeta. Abbiamo quindi due ansie, entrambe potenzialmente esistenziali. E scollegate, che si passano l’un l’altra inascoltate. L’Occidente insiste sul fatto che l’emergenza climatica è primordiale, mentre la Russia, la Cina e gli Stati “dell’isola mondo di Mackinder” cercano di costringere l’Occidente ad abbandonare la sua presunzione di missione globale, la sua visione egemonica e il suo rischioso militarismo. La questione per la Russia-Cina è quindi come (parafrasando Lord Keynes) cambiare atteggiamenti di lungo periodo, che risalgono a secoli fa, nel breve termine, senza entrare in guerra. Quest’ultima affermazione è particolarmente pertinente, poiché un egemone che si indebolisce è tanto più incline a sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione. La risposta di Lord Keynes è stata che era necessario un “colpo” à outrance alle percezioni di lunga data. Per compiere questa “operazione”, la Russia ha sfruttato in primo luogo il tallone d’Achille di un’economia occidentale sovralimentata, che consuma molto di più di quanto produce come output, come mezzo per colpire le percezioni radicate attraverso il dolore economico. In secondo luogo, appropriandosi dell’emergenza climatica, la Russia sottrae all’Occidente l’ex sfera globale occidentale, come mezzo per minare la percezione di sé stessa – godendo di un’immaginaria approvazione globale. La prima strada è stata aperta dall’imposizione di sanzioni alla Russia da parte dell’Europa. È probabile che il Cremlino abbia ampiamente previsto la risposta occidentale alle sanzioni quando ha deciso di lanciare l’Operazione militare speciale il 24 febbraio (dopo tutto, c’era il precedente del 1998). E quindi, probabilmente, la leadership russa ha anche calcolato che le sanzioni si sarebbero ritorte contro l’Europa – imponendo una miseria economica di dimensioni tali da mettere alla prova il tessuto della politica democratica, lasciando i suoi leader a fare i conti con un’opinione pubblica arrabbiata. Il secondo percorso è stato escogitato attraverso un’estensione concertata del potere russo attraverso partenariati asiatici e africani su cui sta costruendo relazioni politiche – basate sul controllo delle forniture globali di combustibili fossili e di gran parte del cibo e delle materie prime del mondo. Mentre l’Occidente esorta il “resto del mondo” ad abbracciare gli obiettivi Net Zero, Putin si offre di liberarlo dall’ideologia radicale dell’Occidente sul cambiamento climatico. L’argomentazione russa ha anche una certa bellezza estetica: l’Occidente ha voltato le spalle ai combustibili fossili, pianificando di eliminarli del tutto in un decennio o poco più. E vuole che voi (il non Occidente) facciate lo stesso. Il messaggio della Russia ai suoi partner è che capiamo bene che questo non è possibile; le vostre popolazioni vogliono elettricità, acqua pulita e industrializzazione. Potete avere petrolio e gas naturale, dicono, e a prezzi scontati rispetto a quelli che l’Europa deve pagare (rendendo le vostre esportazioni più competitive). L’asse Russia-Cina sta spingendo verso una porta aperta. I non occidentali pensano che l’Occidente abbia la sua alta modernità e che ora gli voglia togliere via la scala di sotto, in modo che altri non gli si possano unire. Ritengono che questi “obiettivi” occidentali, come le norme ESG (Environment, Social and Governance), non siano altro che un’altra forma di imperialismo economico. Inoltre, i valori proclamati dai Non Allineati di autodeterminazione, autonomia e non interferenza esterna sono oggi molto più interessanti dei valori occidentali, che hanno poca presa in gran parte del mondo. La “bellezza” di questo audace “furto” dell’ex sfera occidentale sta nel fatto che i produttori di materie prime producono meno energia, ma intascano maggiori entrate e godono del beneficio dell’aumento dei prezzi delle materie prime che aumenta le valutazioni delle valute nazionali, mentre i consumatori ottengono energia e pagano in valute nazionali. Eppure… questo approccio russo-cinese sarà sufficiente a trasformare lo spirito occidentale? Un Occidente malconcio inizierà ad ascoltare? È possibile, ma ciò che sembra aver scosso tutti, e che potrebbe essere stato inaspettato, è stata l’esplosione di russofobia viscerale emanata dall’Europa sulla scia del conflitto in Ucraina e, in secondo luogo, il modo in cui la propaganda è stata elevata a un livello tale da precludere qualsiasi “marcia indietro”. Questa metamorfosi potrebbe durare ancora a lungo, mentre l’Europa sprofonda nell’essere una lontana provincia arretrata di una “Roma imperiale” in declino. Fonte Traduzione di Costantino Ceoldo

lunedì 19 settembre 2022

"Tommaso, hai scritto bene di me, che ricompensa vuoi?" Il santo rispose: "Niente altro che te, Signore." “Bene scripsisti de me, Thoma; quam ergo mercedem recipies?” : “Non aliam nisi te, Domine.” Questo disse il Crocifisso a san Tommaso d'Aquino, a Napoli nella chiesa di San Domenico Maggiore nel 1273. Ora san Tommaso (1225-1274, festa il 7 marzo), ha scritto bene su tutto ed è bene, oggi, ricordare quel che ha scritto sulla guerra.
"San Tommaso riprende e sviluppa quel che dice sant'Agostino sulla guerra giusta. Ne fa una quaestio (1), inserita nella trattazione della virtù della carità.
Alla domanda se fare la guerra sia sempre peccato (utrum bellare sit sempre peccatum), san Tommaso risponde che, a certe condizioni, la guerra è giusta e si configura come un’azione umana di carità.
Lo fa articolando la domanda in altre quattro:
se ci sia una guerra lecita (utrum aliquod bellum sit licitum);
se ai preti sia lecito combattere (utrum clericis sit licitum bellare);
se sia lecito ai belligeranti fare imboscate (utrum liceat bellantibus uti insidiis);
se sia lecito combattere nei giorni festivi (utrum liceat in diebus festis bellare).
Ad ogni domanda risponde in modo netto e motivato.
Non sempre fare la guerra è peccato.
E’ vero che il Signore ha detto che di spada perisce chi di spada ferisce, ma, come già aveva scritto sant'Agostino, “quegli aveva preso la spada senza che alcuna autorità gliene avesse concessa la facoltà”. Quindi la guerra è peccato quando la fanno persone non autorizzate. Infatti le persone private non hanno il potere di fare la guerra, potendo difendere il proprio diritto col ricorso al giudizio del loro superiore e non potendo raccogliere masse di soldati.
“E siccome la cura della cosa pubblica è riservata ai principi, spetta ad essi difendere lo stato della città, del regno o della provincia cui presiedono. E come lo difendono lecitamente con la spada contro i perturbatori interni, col punire i malfattori, secondo le parole dell'Apostolo: "Non porta la spada inutilmente: ché è ministro di Dio e vindice nell'ira divina per chi fa il male"; così spetta ad essi difendere lo stato dai nemici esterni con la spada di guerra. Ecco perché ai principi vien detto nei Salmi: "Salvate il poverello, e il mendico dalle mani dell'empio liberate". E sant'Agostino scrive: "L'ordine naturale, indicato per la pace dei mortali, esige che risieda presso i principi l'autorità e la deliberazione di ricorrere alla guerra".”
La prima condizione della guerra giusta è che a farla siano i capi di Stato, ma non basta: la guerra deve avere una causa giusta.
Anche qui san Tommaso cita sant'Agostino: "Si sogliono definire giuste le guerre che vendicano delle ingiustizie: e cioè nel caso che si tratti di debellare un popolo, o una città, che hanno trascurato di punire le malefatte dei loro sudditi, o di rendere ciò che era stato tolto ingiustamente".
La guerra è giusta se ripara un’ingiustizia. Ma deve essere fatta con retta intenzione, con carità.
“Si richiede che l'intenzione di chi combatte sia retta: e cioè che si miri a promuovere il bene e ad evitare il male. Ecco perciò quanto scrive sant'Agostino: "Presso i veri adoratori di Dio son pacifiche anche le guerre, le quali non si fanno per cupidigia o per crudeltà, ma per amore della pace, ossia per reprimere i malvagi e per soccorrere i buoni". Infatti può capitare che, pur essendo giusta la causa e legittima l'autorità di chi dichiara la guerra, tuttavia la guerra sia resa illecita da una cattiva intenzione. Dice perciò S. Agostino: "La brama di nuocere, la crudeltà nel vendicarsi, lo sdegno implacabile, la ferocia nel guerreggiare, la smania di sopraffare, e altre cose del genere sono giustamente riprovate nella guerra".”
Riassumendo: ci vuole un’autorità legittima, una giusta causa e la retta intenzione, lo spirito di carità, perché la guerra sia giusta.
San Tommaso pensa alla guerra come un procedimento giudiziario teso a punire un colpevole e a riparare un torto. Ma, o gli Stati sono subordinati ad un ordine giuridico internazionale, superiore e dotato di forza, che si assuma la funzione fare la guerra giusta, in base al diritto internazionale, o la guerra diventa un procedimento giudiziario improprio, perché una parte in causa pretende di essere giudice ed esecutore di sentenza.
I preti e i vescovi non possono usare le armi.
E’ vero che, se la guerra è giusta e combattuta con carità, combattere è meritorio, ma non è attività per i preti e i vescovi.
“Il bene dell'umana società richiede molte cose. Ora, mansioni diverse sono esercitate meglio e più agevolmente da persone diverse che da una sola, come spiega il Filosofo nella sua Politica. E alcune mansioni sono così incompatibili fra loro, da non potersi esercitare come si conviene simultaneamente. Perciò a coloro che sono incaricati di quelle più alte vengono proibite le mansioni più umili: secondo le leggi umane, per esempio, ai soldati, che sono destinati agli esercizi guerreschi, viene proibita la mercatura. Ma gli esercizi guerreschi per due motivi sono quanto mai incompatibili con gli uffici dei vescovi e dei chierici.
Primo, per un motivo generale: perché gli esercizi guerreschi implicano gravissimi turbamenti; e quindi distolgono troppo l'animo dalla contemplazione delle cose divine, dalla lode di Dio e dalla preghiera per il popolo, che sono uffici propri dei chierici. Perciò, come è proibita ai chierici la mercatura, perché assorbe troppo l'animo, così è loro interdetto l'esercizio delle armi, in base all'ammonimento di san Paolo: "Nessuno che militi per Dio s'immischia nei negozi del secolo".
Secondo, per un motivo speciale. Tutti gli ordini sacri infatti sono ordinati al servizio dell'altare, in cui si rappresenta sacramentalmente la passione di Cristo, come dice S. Paolo: "Quante volte voi mangiate questo pane e bevete questo calice, voi rammenterete l'annunzio della morte del Signore, fino a che egli venga". Perciò ai chierici non si addice uccidere, o spargere sangue; ma essere pronti piuttosto a spargere il proprio sangue per Cristo, onde imitare con i fatti ciò che compiono nel sacro ministero. Ecco perché fu stabilito che coloro i quali, anche senza peccato, spargono il sangue contraggano irregolarità. Ora, a chiunque abbia un ufficio è illecito ciò che lo rende incapace di esercitarlo. Perciò ai chierici è assolutamente illecito prender parte alla guerra, che è ordinata allo spargimento del sangue”.
I preti possono, però, partecipare alle guerre “non per combattere con le proprie mani, ma per assistere spiritualmente con le esortazioni, le assoluzioni e altri soccorsi spirituali i combattenti”. Inoltre “spetta ai chierici disporre ed esortare gli altri a combattere le guerre giuste”.
Come a chi ha fatto voto di verginità è riprovevole l’atto del matrimonio, per gli altri meritorio, così non è permesso ai chierici combattere perché “essi sono obbligati a un bene maggiore”.
In guerra le imboscate sono lecite.
Dire il falso o mancare alle promesse è sempre illecito, anche coi nemici, ma non sempre si deve dire tutto: in guerra è ragionevole tenere nascosti i propri piani d’azione, i preparativi di combattimento. Se in questa segretezza consistono le imboscate, è lecito servirsene nelle guerre giuste. “E propriamente queste imboscate non possono chiamarsi inganni; non sono in contrasto con la giustizia; e neppure col retto volere: infatti, sarebbe non conforme all’ordine (inordinata) la volontà di chi pretendesse che gli altri non gli nascondessero nulla”.
In una guerra giusta, se necessario, è lecito combattere nei dì festivi.
“Per la salvezza della cosa pubblica, se la necessità lo richiede, è lecito ai fedeli combattere le guerre giuste nei giorni di festa: infatti, trovandosi in tale necessità, sarebbe un tentare Dio astenersi dal combattere”.
(1) E’ la questio numero 40 della seconda delle due parti in cui è divisa la seconda parte della Summa theologiae. Una quaestio è l’impostazione e la soluzione di un problema attraverso domande e risposte. Ogni quaestio è divisa in articoli, divisi in esposizione delle tesi pro e contro, risposta di san Tommaso e soluzione delle difficoltà.
Giuseppe Bailone
Era il 6 Dicembre 1273, san Tommaso d’Aquino, uno dei più grandi teologi e filosofi della storia, stava vivendo la celebrazione della santa messa, ad un dato punto avvenne qualcosa di straordinario – stando al racconto di Bartolomeo da Capua -, un qualcosa, un evento che lo turbò in profondità e provocò in lui un radicale cambiamento.
Tommaso, grande scrittore, grande commentatore di Aristotele, con alle sue spalle una produzione letteraria sterminata – dal quel giorno – non scrisse né detto più nulla.
Il suo segretario Reginaldo da Piperno, mentre lo esortava, nonostante l’età, a riprendere il lavoro anche se con maggiore lentezza si sentì rispondere così dal maestro Tommaso:
“Reginaldo, non posso, perché tutto ciò che ho scritto è come paglia (sicut palea) per me. […], è come paglia in confronto a ciò che mi è stato rivelato […]. L’unica cosa che ora desidero è che Dio dopo aver posto fine alla mia opera di scrittore possa presto porre termine anche alla mia vita”
Tommaso – probabilmente ebbe una visione mistica e la forza di tale contemplazione lo fece rendere consapevole della Bellezza ineffabile di Dio tanto da considerare secondario o “spazzatura” come direbbe Paolo, tutto ciò che prima aveva tentato di balbettare su Dio.
Di lì a poco il desiderio dell’Aquinate fu esaudito, il 7 Marzo 1274 tornò alla Casa del P

 

domenica 18 settembre 2022

MIO E' IL MONDO E QUANTO CONTIENE ,


L' UNIVERSO E I SUOI ABITANTI

 LA CHIESA della massoneria e delle sette moderniste e progressiste, legata a gruppi teologici  e dei poteri economici, non crede più a queste parole delle Scritture .  Evasivamente e genericamente, crede che ci sia un essere intelligente ,come ci crede anche satana e la massoneria,ma tutto è stato consegnato alle mani dell uomo che deve organizzare liberamente dei  piani di salvezza e di dominio e sopravvivenza dell 'umanità , legati alla sua falsa scienza e alla salvezza che ci propone il principe  di questo mondo che si maschera come benefattore dell' umanità . Il Piano di Dio che prevede il progresso e lo svipuppo  dell' umanità attraverso la giustizia della Sua Legge e con la messa in pratica delle sue norme ,viene scientificamente combatutto da Satana e i suoi satelliti terreni .  Egli combatte il Piano Divino che prevede Il ritorno di tutte le cose create nelle mani di Dio  Creatore  secondo il Piano di Salvezza legato al Suo Figlio Prediletto : IL Verbo .  In questa Creazione e Storia dell' umanità il Padre  si sta scegliendo un popolo attraverso la Sua Parola , anzi attraverso il Suo Figlio Prediletto che alla fine dei secoli giudicherà il mondo e i suoi abitanti ,per separare " le pecore dalle capre "e regnare col Suo popolo nei secoli dei secoli . Amen.

giovedì 15 settembre 2022

 VACCINATI  E  LAPSI , COME COMPORTARSI  ?

 

E’ oramai  chiaro a tutti che l’ inganno del vaccino della salvezza, che avrebbe dato  una ipotetica guarigione  a  tutti i  cristiani  è stata una caduta e una mancanza di fede grave nel confronti del nostro Dio , parificabile all’ imposizione del sacrificio agli dèi fatto col ramoscello di olivo davanti a una statua romana  al tempo dell ‘ Impero, tanto per dimostrare la fede nello Stato e all’ Imperatore , quindi al sistema  politico basato sul paganesimo ecumenista che regalava e prometteva benessere  e prosperità  a  tutti .  Il suddito fedele doveva dimostrare con quell’ atto , non tanto la fede nella religione pagana , quanto la fedeltà e l’ obbedienza dovuta  solo  all ‘ Impertatore  di turno e al  “divinissimo e santissimo augusto”.

Non parliamo poi dell’ aspetto morale del  vaccino che contiene , per la stessa ammissione delle ditte produttrici , cellule di feti abortiti e  metalli che non centrano nulla con la medicina …..  La tal cosa, risaputa, già dovrebbe far inorridire qualsiasi cristiano praticante che si accorgesse e prendesse coscienza  dell ‘errore fatto o indotto.   Ma a discolpa della quasi totalità del gregge dei capri caduti in questa apostasia, bisogna però riconoscere che non tutti erano pienamente coscienti e che in questo sacrificio a satana e agli dèi dell’ Impero, sono stati indotti dalla stessa gerarchia ecclesiale comportatasi come una sentinella dormiente e solidale , apostata e collaboratrice della religione pagana . Molti erano pienamente coscienti dell’ apostasia , ma hanno temuto e sono stati intimoriti dalle conseguenze economiche  della perdita di privilegi .

Ma dopo aver ceduto ed essere stati ingannati, come comportarsi per essere   emendati  e perseverare nella fede cristiana  cattolica ?    Abbiamo degli   esempi eclatanti già nella tradizione della Chiesa  fin dai tempi di Cipriano e Novaziano.

In sintesi, per poter continuare a comunicarsi ,senza commettere sacrilegio, bisogna confessare il proprio errore ; la propria colpa e mancanza grave a un vescovo o a un sacerdote , in casi energenziali  davanti a un dicacono , quindi  ottenere la penitenza adeguata . Fatto questo si vive in penitenza e timore di Dio per il  resto della vita . Questo vale per il semplice cristiano e non  per un  membro del clero, non può bastare la semplice ammissione di colpa,ma bisognerebbe adeguarsi alla tradizione che prevede l’ espulsione temporanea dalla comunione ecclesiale e la successiva riammissione ,dopo un periodo di penitenza pubblica . E’ nostra opinione personale .


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