martedì 27 febbraio 2018

IL SENSO DEL SACRIFICIO CRUENTO NEL V.T.

https://www.facebook.com/groups/217843611730824/

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IL SENSO DEL SACRIFICO CRUENTO  NEL V.T.

Il SENSO DEL SACRIFICO CRUENTO

La pratica del sacrificio ,dello spargimento del sangue di animali risale agli

inizi dei rapporti tra Dio e l'uomo peccatore e pervade tutta la Bibbia . Nel Nuovo Testamento essa fornisce

la terminologia per spiegare la morte di Gesù Cristo (es. Ebrei9,11).

Il versetto chiave di Levitino 17,11 dice che il sacrificio è qualcosa donato

da Dio all'uomo, un dono fatto in risposta a un bisogno umano . E' perciò sbagliato dire (come fanno molti esperti del Vecchio Testamento) che il significato fondamentale del sacrificio consiste in un offerta o in un dono fatto a Dio.

Il termine tradotto con "offerta" significa certamente dono. Di conseguenza

-dicono i sostenitori di questa concezione - la persona che porta l'offerta

si impossessa della vita , del sangue dell'animale sacrificato e può donarla

a Dio. In tal modo essa inietta nuova vita nei suoi rapporti

con Dio o è in grado di interporre uno schermo vivente tra se stessa peccatrice e il Dio santo. Ma come è possibile scambiare un dono di Dio all'uomo con un dono dell'uomo a Dio ?

Levitico 17,11 ci offre due indicazioni importanti per capire il significato

del sangue e del sacrificio. Primo : il sangue mira a espiare . Tutte le

volte che il termine tradotto con "espiazione" viene adoperato, esso significa

pagare un prezzo di riscatto. Pertanto non è sufficiente dire che il sangue

"protegge" l'offerta , ma bisogna dire che esso ha questo effetto perché

rappresenta un prezzo sufficiente per pagare il debito del peccato davanti a

Dio. Anche qui, come sempre nella Bibbia ,"il salario del peccato è la morte ".

Nessun peccato , nessun peccatore può entrare alla presenza di un Dio

perfettamente santo.

La separazione da Dio è sinonimo di morte . L'uomo peccatore può sperare di

essere perdonato e di essere riammesso alla presenza di Dio solo se è in grado

di pagare questo prezzo, solo dopo aver accettato questa sanzione e questa

sentenza . Tale ruolo ,ci dice Levitico 17,11 ,è svolto precisamente dal sangue . In secondo luogo viene detto che il sangue può  farlo "a prezzo della vita " . A prezzo di" traduce una preposizione ebraica che viene di regola

adoperata per esprimere un prezzo o una spesa (per es.1 Re 2,23;Proverbi

7,23; Lamentazioni 5,99;lo troviamo in un passo giuridico fondamentale circa la necessita di una giustizia esatta.: ( Deuteronomio 19,21) , cioè  "vita in pagamento di vita " In altre parole sangue significa morte , la

fine della vita , esattamene come quando viene adoperato in senso metaforico (vedi per es. Genesi 9,5;37,26,ecc.)

Il sacrificio pone fine alla vita . Il sangue versato è il simbolo e la prova

che la vita è stata tolta in pagamento dei peccati del colpevole e in

sostituzione della sua vita macchiata di colpa .

Il sacrificio degli animali esprimeva il principio , che doveva verificarsi

nella sua piena realtà nella morte di nostro Signore Gesù Cristo . Dio ha

donato al popolo dell'Antico Testamento una prefigurazione del sangue versato da Gesù , della sua morte vicaria al posto nostro per i nostri peccati ,

della morte subita dal giusto per gli ingiusti .

J.A Motyer

Le tavole della legge, un programma economico-politico totale


Le tavole della legge, un programma economico-politico totale.
https://w2.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19280106_mortalium-animos.html
Al di là della loro origine e composizione, cosa che lasciamo ai credenti e agli appassionati della storia antica, i dieci comandamenti non sono mere leggi morali  riguardanti  ebrei e discepoli di Mosè o musulmani, oppure  credenti in Gesù Cristo  e fanatici  del profeta Maometto o Allah , quanto regole economico-politiche riguardanti ogni gruppo sociale composto da uomini e da famiglie  di tutta la  specie umana . Esse sono la base logico-teoretica della formazione e composizione di ogni nucleo o agglomerato umano che anche  l’ ateo non può contestare .  Infatti considerando le prime tre regole  che ordinano di non avere altri programmi politici all’ infuori  dell’ unico programma universale che  ha attraversato tutti i secoli della storia umana  della terra , programma che   contesta quella libertà di pensiero che la dottrina o concetto di  fede occidentale chiama   oggi  “libertà e democrazia dei diritti umani” ; le  altre  sono regole politiche riguardanti soprattutto  la morale personale e pubblica in stretto rapporto a ogni programma economico di qualsiasi natura esso possa essere . E’ chiaro che non è possibile nessun sviluppo politico ed economico  nella vita pratica se si attuano due programmi diversi sul piano pratico- morale . Non si può arrivare a Roma se in due , uno si dirige verso l ‘ Appia  Antica e l ‘altro va verso Napoli per raggiungere Gerusalemme …..  Come avviene in pratica con un programma scientifico per la costruzione di prodotti materiali ,se non si eseguono pedissequamente certe leggi  interne a quell’ oggetto, non realizziamo l’ oggetto stesso  .  Se non bisogna rubare per convivere tutti bene, allora non solo il singolo nella sua vita quotidiana ma  tutto il mondo della finanza  deve in ogni risvolto cartaceo applicare questo concetto che presiede al mondo degli affari e del lavoro economico . Cosi pure “non uccidere” interessa una vasta gamma della legislazione e prevenzione umana , esso trova applicazione anche nelle norme igienico-sanitarie, alimentari ,  oltre che nei programmi di  navigazione stradale ed aerea e in tutti i programmi di istruzione .  Quindi colpendo l ‘adulterio e il desiderio si preserva il nucleo familiare conservandolo nell’ unità . Queste regole derivate non sono una misura precisa  in centimetri o millimetri o un peso in grammi che obbliga all’ osservanza , ma lasciano  la libertà di valutazione alla coscienza umana  di decidere il limite, e quando l’ uomo ha deciso il limite , allora e solo allora, diventa legge obbligante a livello sociale se viene scritta e codificata  . Se uno può sbagliare , in due o tre , si valuta meglio ogni problema di misura . Tra  queste norme che mirano a regolare i rapporti tra uomo e uomo ,tra comunità e comunità , è chiaro che alcune sono basilari mentre altre sono semplici derivazioni in cui sono possibili infinite rivoli  e applicazioni nell ‘ambito  della complessità dei rapporti della vita sociale umana . Quelle che riguardano il desiderio del cuore umano infatti non sono altro che prevenzioni e paletti di pensiero che orientano  il singolo circa  l ‘ effettiva norma della legge che potrebbe essere trasgredita  . Perché solo ciò che in realtà avviene alla luce del sole come trasgressione (materia grave ) costituisce reato  sociale ,mentre il desiderio e non il pensiero errato , riguarda il singolo osservante nella sua sfera intima e razionale, quindi relazionale. Ora ci può essere una scienza psicologica che ti fa un discorso logico- razionale, rafforzando alla radice  nella coscienza del singolo individuo  il discorso morale universale del singolo , oppure vede in esso dei limiti magari invitando alla trasgressione di quei limiti che costituirebbero la fobia di certe menti malate che vedono la norma come un laccio che li ucciderebbe  . Infatti  l’ uomo può trovare in se stesso un’ errata possibilità di trasgressione  con ragionamenti contorti e fideistici , basati su errate premesse logiche ,anzi basati su ragionamenti senza base scientifica alcuna , quindi errati sia sul piano pratico  scientifico che su quello morale . E quando un ragionamento non è buono, non è  neanche giusto . Sorge un problema di giustizia perché la giustizia è estremamente logica e razionale . “Occhio per occhio dente per dente” è un concetto antico che  intende stabilire  un peso, una misura  universale  della giustizia attraverso tutti i tempi . Lo Stato che è un soggetto impersonale lo deve applicare sempre e in qualsiasi circostanza .Quando lo evita trasgredisce quella legge e quella logica sulla quale è costruita la sua stessa autorità giuridica .
http://w2.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_11121925_quas-primas.html

https://gloria.tv/video/2Mj9he2QLuKuBLQcqF3bvT4TF


https://www.youtube.com/watch?v=-WIGqbUMtEQ

"Cristo regni!

È necessario, dunque, che Egli regni nella mente dell'uomo, la quale con perfetta sottomissione, deve prestare fermo e costante assenso alle verità rivelate e alla dottrina di Cristo; che regni nella volontà, la quale deve obbedire alle leggi e ai precetti divini; che regni nel cuore, il quale meno apprezzando gli affetti naturali, deve amare Dio più d'ogni cosa e a Lui solo stare unito; che regni nel corpo e nelle membra, che, come strumenti, o al dire dell’Apostolo Paolo, come "armi di giustizia" [36] offerte a Dio devono servire all'interna santità delle anime. Se coteste cose saranno proposte alla considerazione dei fedeli, essi più facilmente saranno spinti verso la perfezione". (Quas Primas ,PioXI)


 

Perche’ la schiavitu’  nel Vecchio Testamento ?

 

Dopo i fatti tragici che quotidianamente ci vengono proposti da radio e televisioni profane, spesso in programmi solo per fare audience sfruttando le disgrazie delle famiglie.

Abbiamo visto  padri o madri sciagurate distruggere  le loro famiglie prima di suicidarsi per non abbandonare i figli che non riescono piu’a mantenere dopo aver  perso il lavoro e non essendo piu’ in grado di sostenerli . Allora  ci ritorna in mente l’ istituto della schiavitu’ voluto dal Signore nella legge naturale benedetta consegnata a Israele ma oggi dai cattolici liberali tanto dileggiata e biasimata ……. Perche’ era fatta per protegge l’ uomo e il povero  in Israele !!!!

 

Nella civile e democratica Italia ed Europa, con millenni di storia del  diritto civile sul groppone, un padre di famiglia e’ ancora costretto a suicidarsi e distruggere la sua famiglia perche’ disperato e senza mezzi di sostentamento, con tutti gli ammortizzatori sociali e gli apparati a difesa dei singole e dei nulla facenti che abbiamo sulla carta !!!

 Dove i politici e gli amici degli amici formano, come sempre, un'unica casta compatta . Ecco che dovendo regolare la vita del Suo popolo il Signore prevedeva i casi di persone deboli o ammalate e povere che non avrebbero potuto sostenersi . Cosa si doveva fare in quei casi se un fratello cadeva nella piu’ nera indigenza ?

Non bisognava  flagellarlo e condannarlo a morte o sottoporlo a torture fisiche e psichiche per fargli cacciare i soldi, oppure vendere i suoi figli o indurre le donne alla prostituzione etc. come avveniva tra i pagani  . Niente di tutto questo  ,  Il Fratello debitore doveva farsi carico del fratello povero e sostenerlo con tutti i suoi figli perche’ questi pur entrando al suo servizio, non era considerato come un animale ne’ tanto meno era padrone assoluto della vita dello schiavo . Lo schiavo nella legge divina/benedetta / doveva servire il padrone sette anni e poi doveva essere liberato, ma se voleva restare con lui  era libero di restare col suo padrone a lavorare le sue terre e governarle . Certo e’ meglio, anzi Dio avrebbe voluto che fra gli uomini non ci fosse mai stata la schiavitu’ ,ma il buon Dio ha posto una pezza dove l’ avarizia, l’ ingordigia dell’ uomo e la sua malvagita’ porta a certe situazioni di mala giustizia tra loro.   La legge di Darwin come avviene nelle moderne democrazie europee, anche allora era applicata con fermezza .

L’evoluzione della specie, in tutte le sue forme conosciute, da sempre è stato il metodo degli atei per “uccidere” Dio

L’evoluzione della specie, in tutte le sue forme conosciute, da sempre è stato il metodo degli atei per “uccidere” Dio
charles-darwin
di Fabrizio Fratus
La verità è difficile da ricercare e certamente se si è pieni di convinzioni e dogmi lo ancora di più, molti si nascondono dietro a titoli e alla propria autorevolezza per presentare convinzioni soggettive di argomenti già trattati, ripetuti e soprattutto inutili. Il caro professore Enzo Pennetta, che stimo e adoro, sul suo sito Critica Scientifica ha presentato un articolo a firma di Giorgio Masiero dal titolo: speculazioni d’un evoluzionista credente. In pratica un concordista!
L’inizio del pezzo è fondamentale: Solo un cieco non vede le infinite similitudini, quando non le mere uguaglianze E rappresenta il limite oggettivo del modo di pensare; le similitudini e quant’altro sono percezioni delle immagine che vengono proiettate dal nostro cervello, avviene tutte le volte in cui si guarda una nuvola e si vede rappresentato qualcosa. È la nostra mente che genera un presupposto per cui vediamo qualcosa e lo rendiamo tale, e infatti capita spesso di vedere una persona e dire: ma assomiglia a… mentre chi ci sta a fianco dice che non è vero.
La mente ci induce a vedere ciò che vogliamo vedere, se poi aggiungiamo il fatto per cui siamo sempre “bombardati” di informazioni tendenti sempre in una sola direzione ecco allora che la frittata è fatta. Siamo noi a determinare ciò che vogliamo vedere ed è proprio per questo che la scienza si basa su esperimenti, verifica, riproducibilità e falsificabilità, in un breve articolo spiegai il concetto in modo semplice e con un esempio fondamentale: La teoria determina ciò che osserviamo: (http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=36734).
L’evoluzionismo equivale al darwinismo, è la stessa cosa condita in modo differente. La logica è semplice ed è stata confutata dalla semplice osservazione della natura: dal semplice e meno complesso, senza intelligenza, non si forma in nessun modo informazione e complessità. Negare questo principio vuol dire escludersi dalla realtà e vedere ciò che non esiste. Non esiste evoluzione perchè non esiste una specie che si è evoluta da un’altra, le specie erano complesse all’origine come lo sono oggi; le specie sono scomparse e altre sono comparse all’improvviso ma le seconde non sono derivate dalle prime in relazione a una “evoluzione”, possono essere variate in relazione a quella che viene definita “selezione naturale” e cioè perdita di informazione e non certamente, quindi, evoluzione.
L’esempio che riporto sempre negli incontri pubblici, relativo alle uguaglianze genetiche (direi le più importanti), credo che faccia comprendere bene la questione: il DNA è presente in tutte le specie viventi ed è fondamentale per molteplici motivi. Gli evoluzionisti sostengono che il DNA sia la fondamentale prova del fatto che si abbia tutti una stessa origine e che le mutazioni poi abbiano prodotto le differenze.
I creazionisti, invece, sostengono che la complessità del DNA sia la prova fondamentale per comprendere che Dio ci ha creato. Chi ha ragione? Nessuno. Il fatto scientifico è che il DNA è presente in tutte le realtà viventi mentre il resto sono solo speculazioni, convinzioni specifiche di chi crede a una o all’altra ipotesi. Il Concordismo è uno dei mali più assurdi nell’ambito della speculazioni inerenti al dibattito tra evoluzionisti e creazionisti.
L’evoluzione della specie, in tutte le sue forme conosciute, da sempre è stato il metodo degli atei per “uccidere” Dio, cercare di mettere assieme una visione evoluzionista con una in cui vi è l’esigenza di Dio è un errore sia a livello scientifico sia a livello di credente. Vi è una letteratura infinita sull’argomento e i concordisti, come il prof. Fiorenzo Fachini, sono ormai poco utili nel dibattito se non alla fronda degli evoluzionisti/darwinisti.
Dirsi evoluzionisti e non darwinisti non vuol dire nulla e contribuisce solamente a dare forza a una ipotesi finita, senza senso e falsa come il neodarwinismo. Il creazionismo ha validità scientifica in relazione al fatto che la teoria sull’evoluzione della specie è ritenuta scienza, in realtà, credere in Dio o nell’evoluzione della specie, è un atto di FEDE e non ha nulla a che fare con la scienza. La differenza è che nessuno scienziato può e potrà dimostrare l’esistenza di Dio, mentre è dimostrabile e verificabile che la vita non si può essere generata da materia inanimata e che la cellula ha sempre avuto una complessità infinita negando quindi una qualsiasi ipotesi di evoluzione.

CHI HA IL CORAGGIO DI PARLARE CONTRO UNA LEGGE COSI ?




Dal libro del Levitico 19, 1-18. 31-37
Precetti riguardanti il prossimo

Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.
Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi. La si mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco. Se invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito. Chiunque ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe; quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio. Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto. Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.
Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità. Avrete bilance giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore».







http://www.sanpiox.it/images/stories/PDF/Testi/Encicliche/Pio_X-Pascendi_Lamentabili.pdf
La Pira
Giorgio La Pira «addormenta e sconnette il fronte anticomunista della Chiesa cattolica, sbugiarda la Chiesa del Silenzio, avvelena le organizzazioni cattoliche come l’Università Cattolica legata a lui da particolari vincoli francescani, alcuni settori dell’Azione Cattolica, le Acli». Così Luigi Gedda, padre dei Comitati Civici che portarono la Dc al trionfo elettorale del 1948, criticava, in un testo del 1955, l’allora sindaco democristiano di Firenze. Per Gedda, La ...Pira era talmente ambizioso da fare tutto ciò al solo scopo di ottenere il Nobel per la Pace. Al contrasto politico tra Gedda e La Pira è dedicato un saggio di Marco Paolino, pubblicato sul nuovo fascicolo della rivista Nuova Antologia (ed. Le Monnier). PGiorgio La Pira «addormenta e sconnette il fronte anticomunista della Chiesa cattolica, sbugiarda la Chiesa del Silenzio, avvelena le organizzazioni cattoliche come l’Università Cattolica legata a lui da particolari vincoli francescani, alcuni settori dell’Azione Cattolica, le Acli». Così Luigi Gedda, padre dei Comitati Civici che portarono la Dc al trionfo elettorale del 1948, criticava, in un testo del 1955, l’allora sindaco democristiano di Firenze. Per Gedda, La Pira era talmente ambizioso da fare tutto ciò al solo scopo di ottenere il Nobel per la Pace. Al contrasto politico tra Gedda e La Pira è dedicato un saggio di Marco Paolino, pubblicato sul nuovo fascicolo della rivista Nuova Antologia (ed. Le Monnier). Paolino cita documenti conservati nel Fondo Gedda dell’Archivio dell’Istituto per la Storia dell’Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia Paolo VI di Roma. Gedda, presidente dell’Azione Cattolica, considerava nefasta qualsiasi forma di dialogo fra cattolici e comunisti. E in quest’ottica contrastò le aperture di La Pira, che invece sognava il superamento dello scontro tra Est e Ovest e la fine della Guerra Fredda.
Il Giornale, I/02aolino cita documenti conservati nel Fondo Gedda dell’Archivio dell’Istituto per la Storia dell’Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia Paolo VI di Roma. Gedda, presidente dell’Azione Cattolica, considerava nefasta qualsiasi forma di dialogo fra cattolici e comunisti. E in quest’ottica contrastò le aperture di La Pira, che invece sognava il superamento dello scontro tra Est e Ovest e la fine della Guerra Fredda.
Il Giornale, I/02

PREGHIERA ORIGINALE A SAN MICHELE ARCANGELO, Leone XIII




ORIGINALE   A   SAN   MICHELE

Orazione originale all’Arcangelo San Michele di Papa Leone XIII, 1930:

 

“O glorioso Arcangelo San Michele, principe dell’armata Celeste, sia tu la nostra difesa nella terribile guerra che noi conduciamo contro i principati e le podestà, contro i regnanti di questo mondo di tenebre, di spiriti e di male. Giunga tu in aiuto dell’uomo, il quale Iddio creò immortale, fatto nella Sua medesima immagine e somiglianza, e redense a sì gran prezzo dalla tirannia del Diavolo.

 

Che tu combatta in questo giorno la battaglia del Signore, assieme agli angeli santi, come già tu combattesti la guida degli angeli superbi, Lucifero, e la sua armata apostatica, i quali furono impotenti onde poterti resistere, né fuvvi più per loro posto nel Cielo.

 

Quel crudele, quell’antico serpente, il quale è appellato Diavolo o Satana, il quale seduce il mondo intero, fu spedito negli abissi con i suoi angeli. Ecco, questo primevo nemico ed uccisore degli uomini ha acquisito coraggio. Trasformato in un angelo di luce egli vagabonda in giro assieme alla moltitudine di spiriti malvagi, invadendo la Terra di modo da offuscare il nome di Dio e del Suo Cristo, di modo da sequestrare, uccidere e spedire alla perdizione eterna le anime destinate alla corona della gloria eterna. Questo malvagio dragone rovescia, come il più impuro dei diluvi, il veleno della sua malizia sugli uomini di mente depravata e di cuore corrotto, lo spirito della menzogna, dell’empietà, della blasfemia ed il pestilenziale alito dell’impurità e di ogni vizio ed iniquità.

 

Questi sì astuti nemici hanno riempito ed inebriato con impudenza ed amarezza la Chiesa, la Sposa dell’immacolato Agnello, ed hanno posto empie mani sui suoi più sacri possedimenti. Nel luogo santo medesimo, nel quale è stata stabilita la Sede del beatissimo Pietro e la sedia della Verità per la luce del mondo, essi hanno innalzato il trono della loro abominevole empietà, con l’iniquo piano per il quale allorché il Pastore viene colpito le pecore siano disperse.

 

Che tu salga, dunque, o invincibile principe, che tu voglia recare aiuto contro gli attacchi degli spiriti perduti al popolo di Dio, donando loro la vittoria. Essi venerano te come il loro protettore e patrono; in te la Santa Chiesa gloria la sua difesa contro il malizioso potere dell’Inferno; ate ha Iddio affidato le anime degli uomini da stabilirsi nella Celeste beatitudine. Deh, che tu voglia pregare al Dio della pace acciocché Egli ponga Satana sotto i nostri piedi, talmente conquistato che egli non tenga più gli uomini in cattività e non nuoccia più la Chiesa. Che tu offra le nostre orazioni dinnanzi all’Altissimo, cosicché esse siano velocemente conciliate con le pietà del Signore, e sconfiggendo il dragone, l’antico serpente, il quale è il Diavolo e Satana, che tu lo renda ancora cattivo negli abissi, talché egli non seduca più le nazioni. Amen.

 

Ecco la Croce del Signore; siate disperse voi ostili potenze. Il Leone della tribù di Giuda ha conquistato, la radice di Davide. Voglia Tu lasciare che le Tue pietà siano su di noi, o Signore. In quanto noi abbiamo sperato in Te. O Signore, oda Tu la mia preghiera. Voglia Tu lasciare che il mio grido giunga a Te.

 

Preghiamo.

 

O Iddio, il Padre di nostro Signore Gesù Cristo, noi invochiamo il Tuo santo nome e come supplicanti noi imploriamo la Tua clemenza, affinché mediante le intercessioni di Maria, sempre Vergine immacolata e nostra Madre, e del glorioso Arcangelo San Michele, Tu ci degni del Tuo aiuto contro Satana e tutti gli altri spiriti immondi, i quali girovagano nel mondo per l’ingiuria della razza umana e la rovina delle anime. Amen.”
 




MARIA SIMMA

http://www.unavox.it/Documenti/doc0966_Mirari-vos.html

Maria Agata Simma è nata il 5 febbraio 1915 a Sonntag (Vorarlberg). Sonntag è situato all'estremo lembo del Grosswalsertal, a circa 30 Km. ad est di Feldkírch, in Austria.

I suoi tre soggiorni in convento l'hanno formata e l'hanno fatta progredire spiritualmente, preparandola così al suo apostolato in favore delle anime del purgatorio. La sua vita spirituale è caratterizzata dall'amore filiale verso la Santissima Vergine e dal desiderio di soccorrere le anime dei purgatorio, ma anche d'aiutare con tutti i mezzi le Missioni.
Ella ha votato la sua verginità alla Madonna e ha fatto la consacrazione a Maria del Santo Grignon de Montfort, in favore, soprattutto, dei defunti, si è pure offerta a Dio, facendogli il voto come "anima vittima", vittima d'amore e d'espiazione.
Maria Simma ha trovato ora, sembra, la vocazione che Dio le ha assegnata: aiutare le anime del purgatorio con la preghiera, la sofferenza espiatoria e l'apostolato.

AIUTO ALLE ANIME DEL PURGATORIO
Già fin dall'infanzia, Maria Simma era venuta in aiuto delle anime del purgatorio con preghiere guadagnando loro delle indulgenze. A partire dal 1940 le anime del purgatorio vennero certe volte a domandarle soccorso in preghiera. Nel giorno di tutti i Santi del 1953 la Simma cominciò ad aiutare i defunti con sofferenze espiatorie. Soffrì moltissimo per un ufficiale morto in Carinzia nel 1660.
Questi dolori corrispondevano ai peccati da espiare.
Durante la settimana che segue la festa di tutti i Santi, pare che le anime del purgatorio ricevano delle grazie, tramite l'intervento della Santissima Vergine. Il mese di novembre sembra pure essere per loro un tempo di grazie particolarmente abbondanti.
Maria Simma era felicissima di vedere finito il mese di novembre, ma fu solo alla festa dell'Immacolata (8 dicembre) che ebbe inizio veramente la sua missione.
Un prete di Colonia, morto nel 555, si presentò a lei con l'aria disperata: veniva a chiederle delle sofferenze espiatorie che lei doveva accettare spontaneamente, altrimenti egli avrebbe dovuto soffrire fino al giudizio universale. La Simma accettò; e fu per lei una settimana di dolori terribili. Ogni notte quest'anima veniva a darle nuove sofferenze. Era come se le avessero slogato tutte le membra. Quest'anima l'opprimeva, la schiacciava, per così dire; e sempre, da ogni parte, nuove spade penetravano in lei con violenza. Un'altra volta era come se si appoggiasse contro di lei una lama spuntata, che, incurvandosi, in seguito alla resistenza, si conficcava in ogni parte del suo corpo. Quest'anima doveva espiare omicidi (aveva partecipato al martirio delle compagne di Sant'Orsola), la sua mancanza di fede, adulteri e Messe sacrileghe.
E SEMPRE NUOVE ANIME VENIVANO A DOMANDARE SOCCORSO
Le sofferenze espiatorie che subiva per le pratiche anticoncezionali e l'impurità erano terribili dolori corporali ed orribili nausee.
Poi le sembrava di giacere delle ore fra blocchi di ghiaccio, il freddo le penetrava fino alle midolla; era l'espiazione della tiepidezza e della freddezza dal punto di vista religioso.

Nell'agosto del 1954 iniziò un nuovo metodo per aiutare le anime. Un certo Paul Gisinger di Koblach si annunciò pregandola di domandare ai suoi sette figli, di cui indicò il nome, di dare per lui 100 scellini per le Missioni e di far celebrare due Messe, solo così avrebbe potuto essere liberato.
In ottobre seguirono domande analoghe: somme minori o maggiori in favore delle missioni, onorari per Messe, recite del Rosario si rinnovarono una quarantina di volte ancora. Le anime si annunciavano sempre personalmente, senza che Maria rivolgesse loro delle domande.
Nello stesso mese d'ottobre del 1954 un'anima del purgatorio le disse che durante la settimana dei morti avrebbe potuto fare delle domande a tutte le anime che i loro parenti erano disposti ad aiutare, accordando loro i soccorsi necessari.

COME APPAIONO LE ANIME DEL PURGATORIO?
Le anime del purgatorio appaiono in diverse forme ed in diverse maniere. Alcune bussano, altre appaiono improvvisamente. Le une si mostrano sotto un'apparenza umana, nettamente visibili come al tempo della loro vita mortale, vestite, di solito, come nei giorni feriali, altre invece vestite in modo evanescente. Le anime che sono avvolte nel terribile fuoco del purgatorio fanno un'impressione spaventosa. Più sono purificate dalle loro sofferenze, più diventano luminose ed affabili. Sovente raccontano come hanno peccato e come sono scampate dall'inferno grazie alla Misericordia Divina; alle volte aggiungono alle loro dichiarazioni degli insegnamenti e delle esortazioni.
Per altre anime Maria Simma sente che sono presenti e che deve pregare e soffrire per esse. Durante la quaresima, le anime non si manifestano che per domandare a Maria di soffrire per loro durante la notte e anche il giorno.
Succede pure che anime del purgatorio appaiano sotto forme straordinarie che fanno paura. Alle volte parlano, come durante la loro vita, nel loro dialetto. Quelle che sono di lingua straniera parlano male il tedesco con un accento straniero. dunque in maniera personale.

IN CHE MODO VANNO GIUDICATE LE APPARIZIONI
Queste apparizioni sono vere, o sono invece il frutto dell'immaginazione? Sono fantasticherie provocate artificiosamente da desideri o da letture? Diversi fatti garantiscono la loro autenticità come quella delle sofferenze espiatorie. Ecco i fatti.

1) Maria Simma desiderò, già dalla tenera infanzia, aiutare le anime del purgatorio: mise pure tutto il suo zelo per guadagnarsi le indulgenze di certi giorni particolari e recitò per le anime innumerevoli preghiere che acquistano le indulgenze. Ma, fino a questo punto, non sapeva che potesse espiare per le anime soffrendo per esse.
Queste sofferenze espiatorie sono dure come quelle del purgatorio. Fu necessario tutto il suo spirito di sacrificio e la coscienza del suo voto fatto per accettare volontariamente di poter soffrire così per gli altri. Un giorno domandò se non fosse possibile che le anime venissero meno sovente, affinché avesse così il tempo per il sonno necessario, senza il quale non poteva più fare il suo lavoro. Le fu risposto che ella aveva fatto dono di abbandono totale, come "anima vittima". La sua era stata una offerta sincera, o un sogno pio? Se la Madre di Dio la prendeva in parola ella doveva accettare. Inoltre doveva cucinare meglio e mangiare di più: così avrebbe potuto sostenere un peso maggiore. L'uomo può sopportare più di quello che non crede. Le fu assicurato che le anime del purgatorio l'avrebbero aiutata ad assolvere il suo compito quotidiano.
Maria Simma distingue nettamente colui che le appare in sogno da colui che le appare in stato di veglia. Le anime la svegliano, le rivolgono la parola e vanno a lei con le loro sofferenze. Alle volte succede che deve soffrire durante la giornata, mentre sta facendo il suo lavoro quotidiano. La prova che non si tratta di malattie ordinarie è il fatto che queste sofferenze sono certe volte annunciate e poi cessano immediatamente, una volta che è passato il numero fissato delle ore.
Maria Simma mi ha detto sovente che le sembrava che l'anno mariano tardasse a finire, tanto le pesava. Certe anime del purgatorio l'hanno più di una volta sgridata, dicendole che doveva incaricarsi di tutto ciò che Dio le inviava.

2) Più volte è stato espresso il desiderio di potere osservare Maria Simma la notte, senza però essere visti da lei, per scoprire se veramente ella possedesse "qualche cosa". È ciò che fecero, spinti dalla curiosità, alcuni giovani. F N., A.N.,O W. B., E. B., W B. e in parte, una ragazza, K. B. , credendo ad una mistificazione. Le due notti antecedenti la festa dell'Immacolata Concezione, nel 1954, salirono per mezzo di una scala, fino ad un balconcino fiorito che stava davanti alla finestra aperta della camera di Maria Simma. Essi sentirono Maria gemere sordamente e piangere in mezzo alle sue sofferenze; la videro cercare il fazzoletto per asciugarsi le lacrime; la sentirono parlare con le anime del purgatorio, fare delle domande; la videro prendere delle note. Gli osservatori non videro né sentirono nulla delle anime, ma poi . cessarono di ridere e di prendere in giro le apparizioni delle anime del purgatorio. Avevano riflettuto.
Il più anziano dei giovani mi raccontò le sue impressioni e le sue osservazioni.
Maria Simma seppe da un'anima del purgatorio che l'avevano spiata durante due notti, ma ciò era stato un bene per gli "spioni". Quando ella seppe che essi non avevano visto le anime, domandò ad una di queste ultime come ciò fosse possibile. Ecco la risposta: "Questi giovani sono ancora in vita".
"Ma anch'io sono ancora in vita", obiettò Maria Simma, "e tuttavia vi vedo".
E l'anima: " Tu sei dei nostri. Noi siamo nelle tenebre. Il cammino che conduce a te è luminoso".
Maria Simma: "E se io non vi ricevessi?" L'anima: "Noi non possiamo forzarti a farlo, grazie alla Misericordia di Dio, poiché tu sei dei nostri".
Maria Simma: "Che cosa significano queste parole: 'Tu sei dei nostri'?
L'anima: "Con il tuo voto, tu ti sei data specialmente alla Madre della Misericordia. Ella ti ha dato a noi, e per questo motivo il cammino che conduce a te è luminoso per tante anime. Tu fai bene a riceverci con sollecitudine, con amore e con compassione. Così puoi liberarci più rapidamente soffrendo meno, ricevere più grazie e meriti e capire molte cose sul conto delle anime di cui t'informi".

3) Si può verificare la verità dei fatti constatando l'esattezza delle indicazioni date da Maria Simma a proposito delle anime. Queste indicazioni dovevano essere trasmesse ai loro parenti che, nella maggior parte dei casi. erano completamente sconosciuti a Maria. Nel rapporto indirizzato a monsignor Tschann figurano delle lunghe liste di nomi di defunti con le loro richieste. Ho inviato la maggior parte delle indicazioni ai curati affinché le potessero esaminare, pregandoli di dame risposta nel caso che queste indicazioni fossero conformi alla realtà: per i casi sottolineati nel mio rapporto mi è stato segnalato che le indicazioni erano esatte.

4) Nei fatti indicati dalle anime per le quali Maria ha dovuto sopportare delle sofferenze espiatorie. ho potuto rilevare certe circostanze di cui la Simma non poteva saper nulla, tenendo in considerazione la sua ignoranza.
Questo vale per il caso del prete di Colonia che aveva cooperato al martirio di santa Orsola e delle sue compagne.
Durante la valanga catastrofica del gennaio 1954, delle anime del purgatorio dissero a Maria che c'erano degli infortunati seppelliti vivi sotto la neve. L'ultimo fu ritrovato vivo a Blons due giorni più tardi. Altre catastrofi che si verificarono nel corso dell'anno mariano le furono ugualmente predette.
La Simma mi annunciò, due giorni prima che i giornali ne parlassero, l'inondazione che ebbe luogo durante l'estate del 1954. Certe anime gliene avevano parlato.

5) Nel carattere di Maria Simma non c'è nulla di complicato, nulla di teso. Da quando ha cominciato ad offrirsi soffrendo per espiare, ella dà l'impressione di una gran calma e di un'uguaglianza d'umore maggiore di quella di prima. Dopo la fine dell'anno mariano risentì la fatica dei mesi che precedettero Immacolata Concezione. Provò un gran bisogno di sonno: ciò che potrebbe accadere ad ogni essere normale nelle medesime circostanze.

6) Ciò che Maria ha imparato per mezzo delle anime, ciò che ha visto per sua istruzione e conforto concorda pienamente sia con gli insegnamento di fede sulla giustizia e la Misericordia Divine, sia con la dottrina del purgatorio, sia con i giudizi e le dottrine dell'autorità ecclesiastica.

7) Il fatto che Maria Simma abbia potuto fare delle domande e ricevere delle risposte concernenti le anime, ha fatto nascere dei dubbi. Si ha ragione di temere che gente curiosa tramuti i fatti, cercando in essi qualcosa di sensazionale.
All'inizio alcune persone pregarono Maria Simma di fare delle domande alle anime sui loro parenti defunti. Verso metà ottobre, le fu annunciato che durante la settimana dei morti avrebbe potuto fare delle domande per tutte le anime i cui parenti avessero intrapreso o compiuto le buone opere di cui avevano bisogno. Senza alcun dubbio è gradevole a Dio che i parenti si preoccupino dei loro defunti. Ma Maria seppe che ci sono pure in purgatorio delle anime alle quali poteva interessarsi, senza tuttavia essere obbligata a farlo. Si trattava, per la maggior parte, di anime che si trovavano nel più basso grado del purgatorio. Per un disegno speciale della pietà della Madre della Misericordia, queste anime potevano domandare a Maria Simma la loro liberazione. Ciò le fu detto parola per parola così:
"Queste devono informarti che non sei obbligata ad interessarti a loro, ma che lo puoi. Sì, per un certo numero di esse, tu devi domandare per mezzo della preghiera di potertene incaricare. Se tu scarti queste anime non sei colpevole di nessuna colpa, ed esse non hanno più il diritto di importunati una seconda volta. Ma se tu t'incarichi con
sollecitudine riceverai le maggiori grazie, e noi potremo darti delle informazioni maggiori concernenti i defunti".

CATTIVO GIOCO DEL DEMONIO
Il demonio andò assai sovente da Maria Simma per spaventarla e distoglierla dalla sua missione espiatrice. Si presentava certe volte sotto le sembianze di un angelo di luce. Una volta pure si presentò sotto le spoglie del curato di Reisch di Nenzíng che altre volte era stato il confessore di Maria; poi sotto quelle del canonico Sattler, cappellano dell'istituto di San Giuseppe, poi come la superiora delle suore del sacro Cuore di Gesù ad Hall.
Lo pseudo-canonico voleva quasi far di Maria Simma una santa ed ispirarle di rinunciare al suo voto del dono totale a Maria. Allora ella riconobbe in lui Satana mascherato. Lo cacciò dicendo: "Se sei il demonio io ti ordino, in nome di Gesù, di ritirarti". Poi gettò dell'acqua benedetta... ogni cosa scomparve.
Le cose andarono particolarmente male durante la settimana Santa del 1954. Infatti la Madre di Dio aveva annunciato a Maria Simma che quella settimana le avrebbe portato dei grandi sacrifici, delle grandi prove che doveva sopportare da sola. Maria notò a questo proposito: "Dal 10 al 17 aprile 1954 il demonio mi tenne quasi interamente in suo potere. Credevo d'essere all'inferno, invece che sulla terra. Il demonio diceva che avevo fatto spesso delle confessioni e delle comunioni cattive. Una volta avrei commesso - diceva - un grave peccato che avrei considerato con grande indifferenza". Risposi: "lo non so nulla di tutto ciò". Ma il demonio riprese: "La tua coscienza è così addormentata che tu sei sempre più a mia disposizione. Le apparizioni di anime sono delle illusioni che vengono da noi, nessuna di queste anime è stata liberata. Noi te l'abbiamo detto già sovente. Nella tua grulleria non ci hai fatto attenzione. Ma sentirai ora amaramente che è così". Voleva - diceva - avere pietà di me (dal momento che ero caduta nell'inferno) e non assegnarmi il posto dove si soffriva maggiormente. In breve, credevo di essere già all'inferno. Di quando in quando il demonio faceva un rumore terribile, quasi che la casa cadesse o che prendesse fuoco. Oppure una fiamma sprizzava nella camera dove c'era come un rumore di esplosione.
Un'anima dei purgatorio mi consolò: "Non spaventarti di dover soffrire a causa dei nemico. Il tentatore può anche torturare, crudelmente, delle anime che sono in purgatorio, non per annientarle, ma per purificarle. Non si tratta di collera, ma di misericordia divina, poiché le anime non sono dei "vasi di collera", ma dei "vasi di misericordia" riservati all'eterno splendore. Ti avverto, Satana è animato da un gran furore contro di te. Egli cerca di sconcertarti tanto quanto è in suo potere. Se potesse torturarti come vorrebbe ti farebbe in briciole. Tu non potresti né guardare, né leggere alcuno scritto il cui contenuto sia d'aiuto alle anime del
purgatorio.
"Egli può agire contro di te solo nella misura in cui Dio lo permette, poiché tu sei sotto la protezione speciale della Madre di Dio, che egli teme come la spada. Ma cerca ogni occasione per vendicarsi Vorrebbe arrivare a farti - nel tuo smarrimento e nella tua angoscia - rinunciare al tuo voto d'abbandono verso la Santissima Vergine, per, rompere così le relazioni fra te e le anime del purgatorio. Ti prevengo: ha già agito così con altre anime; ne ha anche trascinate all'inferno. Queste anime provate non ne avrebbero che gioia a vederlo fare altrettanto con te. Non impaurirti, non angosciarti! Sii umile! Più tu sarai modesta, meno il nemico avrà presa su di te. Noi ti aiutiamo, ma è la Madre della Misericordia che ti aiuterà particolarmente". Dalle ore 21 del 2 dicembre 1954 alle ore 4,30 del mattino successivo sentii delle forti bruciature. Non c'era nessuno vicino a me! Mi sentivo proprio abbandonata. Di tanto in tanto sentivo un bruciore infernale; ne provavo ogni volta un grande spavento. Una voce diabolica mi gridò: " Verremo presto a cercarti, cretina!". Era spaventoso, quasi perdevo la speranza.
La cosa più terribile era che avevo il sentimento di essere stata abbandonata da Dio stesso, di non poter pregare e di sentirmi come in preda al demonio. Il mattino dopo, alle ore 4,30, ogni sensazione di bruciatura scomparve improvvisamente e così la terribile paura dell'inferno.

LA VISIONE DEL PURGATORIO
"Il purgatorio si trova in parecchi luoghi", rispose un giorno Maria. "Le anime non vengono mai "fuori" dal purgatorio, ma "con il purgatorio". Maria Simma vide il purgatorio in diverse maniere:
una volta in un modo ed un'altra volta in modo diverso. In purgatorio c'è un'immensa folla di anime, è un continuo andirivieni. Ella vide un giorno un gran numero di anime assolutamente a lei sconosciute. Quelle che avevano peccato contro la fede portavano sul cuore una fiamma scura, altre che avevano peccato contro la purezza una fiamma rossa. Poi ella vide le anime in gruppo: preti, religiosi, religiose; vide cattolici, protestanti, pagani. Le anime dei cattolici soffrono più di quelle dei protestanti. I pagani invece hanno un purgatorio ancora più dolce, ma essi ricevono meno soccorsi, e la loro pena dura più a lungo. Icattolici ne ricevono maggiormente e sono liberati più in fretta. Ella vide pure molti religiosi e religiose condannati al purgatorio per la loro tiepidezza di fede e la loro mancanza di carità. Bambini di soli sei anni possono essere costretti a soffrire abbastanza a lungo in purgatorio.
A Maria Simma fu rivelata la meravigliosa armonia che esiste fra l'amore e la giustizia divina. Ogni anima è punita secondo la natura delle sue colpe e il grado d'attaccamento al peccato commesso.
L'intensità delle sofferenze non è la stessa per ogni anima. Alcune devono soffrire come si soffre sulla terra quando si vive una vita dura, e devono aspettare per contemplare Dio. Un giorno di purgatorio rigoroso è più terribile di dieci anni di purgatorio leggero. La durata delle pene è molto varia. Un prete di Colonia restò in purgatorio dal 555 fino alla Ascensione del 1954; e, se non fosse stato liberato dalle sofferenze accettate da Maria Simma, avrebbe dovuto soffrire ancora a lungo ed in modo terribile.
Ci sono pure anime che devono soffrire terribilmente fino alla fine del giudizio universale. Altre hanno solo mezz'ora di sofferenza da sopportare, o meno ancora: non fanno che "attraversare il purgatorio in volo", per così dire.
Il demonio può torturare le anime del purgatorio, soprattutto quelle che sono state la causa della dannazione di altre.
Le anime del purgatorio soffrono con una pazienza ammirevole e lodano la misericordia Divina, grazie alla quale sono scampati all'inferno. Esse sanno che hanno meritato di soffrire e deplorano le loro colpe. Supplicano Maria, Madre della Misericordia.
Maria Simma vide pure molte anime che aspettavano il soccorso della Madre di Dio.
Chiunque pensa durante la vita che il purgatorio sia poca cosa e ne approfitta per peccare deve espiarlo duramente.

COME POSSIAMO VENIRE IN AIUTO DELLE ANIME DEL PURGATORIO?
1) Soprattutto con il sacrifico della Messa, che nulla potrebbe supplire.

2) Con delle sofferenze espiatorie: ogni sofferenza fisica o morale, offerta per le anime.

3) il Rosario è, dopo il Santo Sacrificio della Messa, il mezzo più efficace per aiutare le anime del purgatorio. Porta loro un gran sollievo. Ogni giorno numerose anime sono liberate per mezzo del Rosario, altrimenti avrebbero dovuto soffrire lunghi anni ancora.

4) Anche la Via Crucis può portare loro grande sollievo.

5) Le indulgenze sono di un valore immenso, dicono le anime. Esse sono un'appropriazione della soddisfazione offerta da Gesù Cristo a Dio, Suo Padre. Chiunque, durante la vita terrena, guadagni molte indulgenze per i defunti, riceverà pure, più degli altri nell'ultima ora, la grazia di guadagnare interamente l'indulgenza plenaria accordata ad ogni cristiano in "articulo mortis".E'una crudeltà non mettere a profitto questi tesori della Chiesa per le anime dei defunti. Vediamo! Se ci si trovasse davanti a una montagna piena di monete d'oro e si avesse la possibilità di prendesse a piacimento per soccorrere dei poveretti incapaci di prenderne, non sarebbe crudele rifiutar loro questo servizio? In parecchie località l'uso delle preghiere indulgenziate diminuisce di anno in anno, e così anche nelle nostre regioni. Bisognerebbe esortare maggiormente i fedeli a questa pratica di devozione.

6) Le elemosine e le buone opere, soprattutto i doni in favore delle Missioni, aiutano le anime del purgatorio.

7) L'ardere delle candele aiuta le anime: prima perché quest'attenzione d'amore dà loro un aiuto morale poi perché le candele sono benedette e rischiarano le tenebre in cui si trovano le anime.
Un bambino di undici anni di Kaiser chiese a Maria Simma di pregare per lui. Era in purgatorio per avere, il giorno dei morti, spento al cimitero le candele che bruciavano sulle tombe e per avere rubato la cera per divertimento. Le candele benedette hanno molto valore per le anime. Il giorno della Candelora Maria Simma dovette accendere due candele per un'anima mentre sopportava per essa delle sofferenze espiatorie.

8) Il gettare dell'acqua benedetta mitiga le pene dei defunti. Un giorno, passando, Maria Simma, gettò dell'acqua benedetta per le anime. Una voce le disse: "Ancora!".
Tutti i mezzi non aiutano le anime nella stessa maniera. Se durante la sua vita qualcuno ha poca stima per la Messa, non ne approfitterà molto quando sarà in purgatorio. Se qualcuno ha mancato di cuore durante la sua vita riceve poco aiuto.

Coloro che peccarono diffamando gli altri devono espiare duramente il loro peccato. Ma chiunque abbia avuto buon cuore in vita riceve molto aiuto.
Un'anima che aveva tralasciato di assistere alla Messa poté domandare otto Messe per suo sollievo, poiché durante la sua vita mortale aveva fatto celebrare otto Messe per un'anima dei purgatorio.

MARIA E LE ANIME DEL PURGATORIO
Maria è, per le anime del purgatorio, la Madre della Misericordia. Quando il suo nome echeggia in purgatorio le anime provano una grande gioia. Un'anima disse che Maria alla sua morte aveva domandato a Gesù di liberare tutte le anime che si trovavano nel purgatorio il giorno dell'assunzione, e Gesù aveva esaudito la preghiera di Sua Madre. Il giorno dell'Assunzione queste anime avevano accompagnato Maria in cielo, poiché ella era stata incoronata come Madre di Misericordia e Madre della Grazia Divina. Al purgatorio Maria distribuisce le grazie secondo la Volontà Divina: Ella passa sovente in purgatorio. Ecco ciò che vide Maria Simma.

LE ANIME DEL PURGATORIO E I MORENTI
Durante la notte di Tutti i Santi un'anima le disse: "Oggi, giorno di Tutti i Santi, moriranno al Voralberg due persone che sono in gran pericolo di dannazione. Queste non possono essere salvate se non si prega con insistenza per loro".
Maria Simma pregò: fu aiutata da altre persone. La notte seguente un'anima venne a dirle che le due anime erano scampate dall'inferno ed erano arrivate nel purgatorio. Uno dei due malati si era tuttavia fatto amministrare i Santi Sacramenti, l'altro li aveva rifiutati.
Secondo ciò che dicono le anime del purgatorio, molti andrebbero all'inferno perché si prega troppo poco per loro. Si potrebbero salvare molte anime dall'inferno se mattino e sera si recitasse questa preghiera indulgenziata con tre Ave Maria per coloro che muoiono il giorno stesso: "O Misericordiosissimo Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro, per l'agonia dei Vostro Santissimo cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso. Cuore agonizzante di Gesù, abbiate pietà dei morenti".
Maria Simma vide un giorno numerose anime sulla bilancia fra l'inferno ed il purgatorio.

ISTRUZIONI
Le anime del purgatorio si preoccupano molto di noi e del regno di Dio. Ne abbiamo la prova da certi avvertimenti che esse diedero a Maria Simma. Quelli che seguono sono stati presi dalle sue note: "Non bisogna lamentarsi dei tempi che attraversiamo.E'necessario dire ai genitori che essi ne sono i principali responsabili. 1 genitori non possono rendere un peggiore servizio ai foro figli che assecondano tutti i loro desideri, dando loro tutto ciò che vogliono, semplicemente perché siano contenti e non gridino. L'orgoglio può così prendere radice nel cuore di un bambino.
Più tardi, quando il bambino comincia ad andare a scuola, non sa né recitare un Pater, né fare un segno di Croce. Di Dio, alle volte, non sa assolutamente nulla. 1 genitori si discolpano dicendo che questo è il dovere del catechista e dei maestri di religione.
Là dove l'insegnamento religioso non comincia dalla più tenera età la religione non tiene, più tardi.

Insegnate ai bambini la rinuncia! Perché oggi c'è questa indifferenza religiosa? Questa decadenza morale? Perché i bambini non hanno imparato a rinunciare! Essi diventano più tardi dei malcontenti e degli uomini senza discrezione che prendono parte a tutto e vogliono aver tutto a profusione. Ciò provoca tante deviazioni sessuali, le pratiche e l'assassinio anticoncezionali. Tutti questi fatti gridano vendetta al cielo!
Chi non ha imparato da bambino a rinunciare diventa egoista, senza amore, tirannico. Per questo motivo oggidì c'è tanto odio e mancanza di carità. Vogliamo vedere dei tempi migliori? S'incominci dall'educazione dei bambini.
Si pecca in maniera spaventosa contro l'amore del prossimo, soprattutto con la maldicenza, l'inganno e la calunnia. Da dove comincia? Nel pensiero. Bisogna imparare queste cose fin dall'infanzia e cercare di scacciare immediatamente i pensieri contrari alla carità. Si combattono subito tutti i pensieri contro la carità; e non si arriverà a giudicare gli altri senza carità.
Per ogni cattolico l'apostolato è un dovere. Alcuni l'esercitano con la professione e altri con il buon esempio. Ci si lamenta che molti sono corrotti dai discorsi contro la morale o contro la Religione. Perché dunque gli altri tacciono? 1 buoni devono pur difendere le loro convinzioni e dichiararsi cristiani. Nel corso della storia della Chiesa la salute delle anime e della civiltà cristiana non sono forse state per i laici un dovere più urgente e più imperioso che ai giorni nostri? Ogni cristiano dovrebbe rimettersi a ricercare il regno di Dio ed a cercare di farlo progredire, altrimenti gli uomini non saranno più in grado di riconoscere il governo della Provvidenza.
La preoccupazione dell'anima non deve essere soffocata da quella esagerata del corpo.
Il 22 giugno 1955, durante la notte, sentii distintamente: "Dio esige un'espiazione!" Ed è con i sacrifici volontari, accettati con la preghiera, che si può espiare maggiormente. Ma se questi sacrifici non si accettano di buona voglia, Dio li esigerà con la forza. Perché è necessaria un'espiazione.

PERCHE DIO LO PERMETTE?
Molta gente si domanda: "È possibile che Dio permetta ai morti di apparire ai vivi?".
Ammettendo che tutto sia possibile alla Sua Bontà, perché Dio permette delle cose cosi straordinarie? Non è certamente per soddisfare la nostra curiosità: se per la Misericordia di Dio si producono dei fatti fuori dell'ordinario, essi sono tuttavia conformi al piano Divino della salvezza. Questo è il punto di vista nel quale ci si deve mettere per farsi un giudizio e per avere un vantaggio spirituale. Questi fatti sono di grande consolazione per i defunti, perché permettono loro di essere liberati dalle sofferenze, e spronano i vivi a pregare maggiormente per le anime dei purgatorio ed a distaccarsi da tutto ciò che è terreno.
Il grande pericolo di oggi è che le cose vanno materialmente troppo bene. Noi dobbiamo vegliare e preoccuparci maggiormente della vita eterna, poiché essa dura sempre. Non attacchiamo il nostro cuore a ciò che è temporale: di tutto ciò che passa noi non potremo mai portar via nulla. Proprietà, affari, belle case, tutto ciò passa e più presto di quello che pensiamo: noi potremo portar via solo le nostre buone opere. E' evidente che abbiamo bisogno dei beni terreni per vivere, ma si tratta di non attaccarvi il nostro cuore: ecco il problema. Questo è il senso e lo scopo delle apparizioni delle anime dei purgatorio, come di tutte le altre rivelazioni private. E': il solo motivo per cui Dio permette tali contatti soprannaturali: il buon Dio Misericordioso si degni di darci la Sua benedizione e la sua Grazia per poterne trarre profitto.
Un'anima a cui Dio vuoi dare una grazia particolare possiede già dalla nascita questa grazia, ma non è raro che essa sia accordata più tardi. Le vie dei Signore sono ammirevoli, insondabili. Un gran peccatore può diventare un gran Santo, come lo prova S. Agostino. Saulo è diventato San Paolo, e tutto ad un tratto.

DOMANDE DIVERSE
"Conosce le anime che si indirizzano a Lei?" mi si chiede.
Quelle che ho già conosciuto le riconosco subito; le altre no, a meno che non mi dicano chi sono. Esse appaiono il più delle volte in abito da lavoro. "Si può inviare un'anima dei purgatorio da un'altra persona?".
No, non si può. Uavrei fatto volentieri; avrei voluto soprattutto mandarne una a quelle persone che non fanno che prendere in giro queste cose e che non credono che le anime dei purgatorio possano apparire. Mi fu pure domandato se si poteva far venire le anime. No, non si può. Esse vengono quando il Buon Dio lo permette per chiedere la loro liberazione.
"E' un peccato non credere alle apparizioni delle anime dei purgatorio?" No, non è un dogma di fede; non si è obbligati a crederci, ma non bisognerebbe riderne.

CHE COSA SANNO DI NOI LE ANIME DEL PURGATORIO?
Le anime sanno di noi e di quello che ci capita molto di più di quello che noi crediamo. Sanno, per esempio, chi prende parte alla loro sepoltura, se si prega o se si va semplicemente per fare atto di presenza, senza dire una preghiera, cosa che succede sovente. Esse sanno se si va via dopo l'offertorio, senza assistere alla Messa che sarebbe di gran profitto per loro. Se si assistesse con devozione alla funzione, invece di accompagnare solamente il corpo al cimitero, si aiuterebbero maggiormente i defunti, poiché, altrimenti, si va solo per essere visti, ciò che è di minimo profitto per loro.
Le anime sanno anche tutto ciò che si dice di loro, ciò che si fa per loro; esse sono molto più vicine a noi di quello che crediamo, esse sono vicinissime.

CIO CHE AIUTA LE ANIME DEL PURGATORIO
Il soccorso più prezioso che possiamo dare alle anime è senza dubbio la Messa, ma nella misura solo in cui i defunti l'hanno stimata da vivi. Anche qui si raccoglierà ciò che è stato seminato. Dei resto non contano solo le Messe dei giorni di precetto (domenica e feste), ma pure quelle dei giorni feriali. Certo, non tutti possono assistere alla Messa durante i giorni di lavoro; ognuno ha le proprie occupazioni professionali, i propri obblighi, e prima di tutto c'è il dovere.
Ma ci sono pure delle persone che potrebbero andarci senza mancare ad alcun dovere: i pensionati, per esempio, che sono in buona salute, solidi sulle loro gambe, che stanno vicino alla chiesa, ma che dicono: "Sono obbligato ad andarci la domenica, ma non durante la settimana; dunque non ci vado".
Coloro che pensano ed agiscono così devono aspettare a lungo dopo la morte affinché una Messa sia loro di profitto, poiché durante la loro vita ne hanno fatto poco caso.
Se non possiamo andarci, inviamovi di frequente i ragazzi in età scolastica. In molti posti non ci sono più scolari alle Messe celebrate durante i giorni feriali. Se si sapesse qual è il prezzo di una sola Messa per l'eternità le chiese sarebbero piene, anche durante la settimana. Nell'ora della morte le Messe, alle quali abbiamo assistito con devozione durante la nostra vita, sono il nostro maggior tesoro; esse hanno per noi più valore delle Messe che sono celebrate per noi dopo la morte.
Parenti ed educatori si lamentano che i bambini, ai nostri giorni, sono indolenti e disobbedienti. Questo non è un effetto dei caso: una volta i bambini assistevano ogni giorno alla Messa degli scolari. La preghiera e la Comunione davano loro la forza d'essere obbedienti e fedeli al loro dovere.
Nessun padre, nessuna madre, né nessun catechista può mettere nel cuore dei bambino ciò che Nostro Signore stesso gli dà in grazie durante la Messa e durante la Comunione.

Mi
è stato chiesto se è necessario accendere delle candele e dei lucignoli e se quest'atto di devozione ha un senso ed un valore. Certo, specialmente quando sono benedetti. E quando non lo sono, bisogna pensare che si comprano le candele ed i lucignoli per amore dei nostri defunti: ogni atto d'amore ha un gran valore.


L'acqua benedetta è preziosa, essa pure, quando si adopera con fede e fiducia. Ma è la stessa cosa aspergerne il suolo con una mano piena o spanderne solo una goccia, accompagnata da una giaculatoria; spesso vai meglio una sola goccia.
Peccato che in molte case non ci sia più un'acquasantiera; non c'è quindi occasione di dare dell'acqua benedetta alle anime del purgatorio.

QUALI SONO I PECCATI PIU' SEVERAMENTE PUNITI IN PURGATORIO?
I peccati contro la carità: maldicenza, calunnia, rancore; le querele, provocate dalla cupidigia e l'invidia, sono severamente punite nell'altro mondo. Ecco, per esempio, un buono a nulla potrebbe essere un uomo come si deve, se fosse trattato con bontà e carità.
Facciamo attenzione a non criticare, o ridere di certa gente: ciò nuoce gravemente alla nostra anima.
Quante volte delle persone sole si lamentano che non le si aiuti un poco, mentre nelle vicinanze, forse a dieci metri di distanza, ci sono dei giovani. Ma a loro non verrebbe mai in mente di aiutare il loro vicino bisognoso di soccorso e fare un sentiero nello spesso strato di neve. E tuttavia, le opere di carità hanno la maggiore ricompensa in cielo.
Quante volte si pecca con le parole ed i giudizi sprovvisti di carità! Si potrebbe scrivere tutto un libro a questo proposito. Se seguissimo la consegna che ci dà la Madre di Dio: "Siate caritatevoli e buoni con tutti", noi potremmo convertire la maggior parte degli uomini e non avremmo da temere il comunismo.
Una parola può uccidere, una parola può guarire. L'amore copre la moltitudine dei peccati. Andiamo dunque con carità soprattutto davanti ai nostri nemici. Essere buoni con coloro che ci fanno dei bene è una cosa che fanno anche i pagani, dice Cristo. Ma fare dei bene a coloro che hanno verso di noi dei sentimenti ostili, ecco la vera attitudine cristiana; ecco ciò che il Salvatore ci domanda; così noi ci faremo un amico da un nemico, e potremo risparmiarci una gran parte dei purgatorio.

CHE COSA SOFFRONO LE ANIME DEL PURGATORiO?
Esse soffrono in mille modi diversi: ci sono tanti diversi purgatori come ci sono tante anime. Ogni anima ha la nostalgia di Dio, e questo è il più lancinante dei dolori. Inoltre ogni anima è punita in ciò e per ciò che l'ha fatta peccare. Succede, in una certa misura, anche sulla terra quando la punizione segue una cattiva azione: colui che mangia con eccesso soffre di mai di ventre e diventa troppo pesante; colui che fuma troppo è intossicato dalla nicotina ed è in pericolo di prendere un cancro ai polmoni.
Nessun'anima vorrebbe ritornare di nuovo sulla terra per vivere come prima nelle tenebre di questo mondo, poiché conosce cose di cui noi non abbiamo nessuna idea.

Le anime vogliono purificarsi in purgatorio come l'oro nel crogiuolo. Possiamo immaginarci una ragazza che volesse andare al primo ballo in abiti sporchi e spettinata? Un'anima che è in un luogo di purificazione ha una immagine così sfolgorante di Dio, che le è apparso in una bellezza, in una purità così splendida, così abbagliante, che tutte le forze dei cielo, non basterebbero a smuoverla per presentarsi davanti a Dio finché sussiste in essa la minima macchia. Solo un'anima luminosa, perfetta, osa andare verso l'incontro della luce eterna e della perfezione divina per contemplare Dio faccia a faccia.

BISOGNA PERDONARE AL DI LA DELLA TOMBA?
Un contadino venne un giorno a vedermi per lamentarsi: "Sto costruendo una stalla. Ogni volta che il muro arriva ad una certa altezza cade dall'altra parte. Noi abbiamo esaminato la cosa; non ci sono difetti, deve esserci qualcosa di soprannaturale lì dentro. Che si può fare?".
Gli domandai: "Hai forse un defunto che aveva qualcosa contro di te, o che era animato da sentimenti ostili nei tuoi riguardi?".
Rispose: "Per questo, sì! Pensavo giustamente che non potesse essere che lui che, anche sotto terra, non mi lasciasse tranquillo". "Chiede solamente" gli dico "che tu gli perdoni, null'altro". "Cosa? perdonargli? a lui che mi ha fatto tanti torti da vivo? perché possa andarsene in Cielo? No, no! Non ha che da espiare". Dovetti calmarlo: "Non se ne andrà subito in cielo; dovrà ben espiare questo torto, ma sopporterà più facilmente la sua pena. Non ti lascerà più riposo finché tu non gli abbia perdonato dal fondo dei cuore".
Non voleva saperne. Gli domandai allora: "Perché dici dunque nel Padre Nostro: "perdona le nostre offese come noi perdoniamo a coloro che ci hanno offeso?" Di fatto tu dici a Dio: "Non mi perdonare, perché anch'io non perdono al mio prossimo".
"Solo adesso capisco veramente", confessò.
Potei ancora indurlo a raccogliere tutte le sue energie per dichiarare: "SI, in nome di Dio, voglio perdonare, affinché Dio mi perdoni".

QUAL È L'EFFICACIA DELL'INDULGENZA PLENARIA CONCESSA IN PUNTO DI MORTE?
Un uomo mi fece chiedere un giorno di sua moglie morta. La risposta fu che quella donna era ancora in purgatorio. Notate che era membro di parecchie confraternita nelle quali si può guadagnare un'indulgenza plenaria in punto di morte. Si sarebbe dunque potuto pensare che non fosse più in purgatorio.
Domandai ad un'anima com'era possibile tal cosa. Ecco la risposta: "Per guadagnare pienamente un'indulgenza per se stessi, bisogna avere l'anima dei tutto staccata da ogni attaccamento terreno. Si domanda molto. Prendete, per esempio, una madre di cinque figli sul letto di morte. Ebbene, questa deve dire a Dio: "Voglio ciò che vuoi Tu, vivere o morire, come Tu vuoi".
Si domanda molto. Bisogna già essere vissuti in questi sentimenti per poter raggiungere un tal grado di distaccco nell'ora della morte.
CI SONO ANCHE BAMBINI IN PURGATORIO?
Sì, anche dei bambini che non vanno ancora a scuola possono andare in purgatorio. Dal momento che un bambino sa che qualcosa non è buona e la fa, commette una colpa.
Naturalmente, per i bambini il purgatorio non è lungo, né doloroso, poiché manca loro il pieno discernimento. Ma non dite che un bambino non capisca ancora! Un bambino capisce più di quello che noi pensiamo, ha una coscienza ben più delicata di un adulto.

QUAL E IL DESTINO DEI BAMBINI MORTI SENZA BATTESIMO, DEI SUICIDI, ecc,?
Questi bambini hanno pure un "cielo"; essi sono felici, ma non hanno la visione di Dio. Tuttavia, ne sanno così poco su questo tema che credono d'aver raggiunto ciò che esiste di più bello. Che ne è dei suicidi? sono dannati? Non tutti, perché, nella maggior parte dei casi, non sono responsabili dei loro atti. Coloro che sono colpevoli d'averli spinti al suicidio portano una responsabilità maggiore.
I membri di un'altra religione vanno pure in purgatorio?
Si, anche coloro che non credono nel purgatorio. Ma non soffrono tanto come i cattolici, poiché non avevano le sorgenti di grazie di cui noi disponiamo; senza dubbio, non hanno la stessa felicità. Le anime dei purgatorio non possono far nulla per se stesse?
No, assolutamente nulla, ma esse possono aiutarci molto se noi glielo chiediamo.

LA DONNA CHE AVEVA IL PURGATORIO PIU TERRIBILE
Un uomo mi scrisse una lettera: sua moglie era morta da un anno; da allora ogni notte sentiva bussare alla porta della sua camera. Mi chiese di andare a vedere cosa succedeva. Vi andai dopo avergli detto che non ero sicura di poter sapere qualcosa. Forse sua moglie non poteva ancora annunciarsi. Era necessario, in questo caso, abbandonare tutto nelle mani della Provvidenza.
Dormii in quella camera. Verso le 23, 30 circa incominciò il rumore. Domandai subito: "Cosa vuoi? Che devo fare?". Non vidi nessuno e non ricevetti risposta alcuna. Pensai che quella donna non potesse ancora parlare. Dopo cinque minuti circa, intesi uno scalpitare spaventoso; arrivò un grosso animale, cosa che non mi era ancora capitata. Era un ippopotamo.
Gettai subito dell'acqua benedetta e chiesi: "Come posso aiutarti?". Nessuna risposta: era preoccupante. Allora venne il demonio, sotto forma di un orribile serpente gigantesco che strinse l'animale... per strangolarlo. Poi, improvvisamente, scomparve. Mi misi a fare dei ragionamenti tristi. Tuttavia, quella donna non doveva essere dannata.
Poco dopo venne un'anima con un'apparenza umana, come vengono sempre da me; mi consolò: "Non temere: questa donna non è dannata, ma subisce il più terribile purgatorio che esista".
E mi disse la causa. Costei era vissuta, per decine d'anni, in inimicizia con un'altra donna: inimicizia di cui ella era la causa. La sua nemica aveva voluto sovente fare la pace, ma ella si era rifiutata: anche durante la sua ultima malattia aveva rifiutato le sue richieste con sgarbo, ed era morta così.
Abbiamo qui una prova della severità con la quale Dio punisce coloro che si comportano in una maniera ostile riguardo al prossimo, poiché questo è un atteggiamento diametralmente opposto alla carità. Nella vita si arriva sovente a dispute, ma bisogna cercare di rimettere a posto, al più presto, ogni cosa: perdonare subito. La carità oltrepassa tutto; non si ripete abbastanza il valore della sua forza. Essa copre una moltitudine di peccati.

ESORTAZIONI DATE DALLE ANIME DEL PURGATORIO
Sovente ho ricevuto, da parte delle anime, comunicazioni, esortazioni e consigli pratici. Ne cito brevemente alcuni:
Il Santissimo Sacramento non è più onorato come dovrebbe essere. In molte chiese moderne non è più al centro della chiesa.

Sovente si fanno statue e quadri che scherniscono ciò che dovrebbero rappresentare. Anche il fatto di comunicarsi in piedi senza nessuna genuflessione è una mancanza di rispetto e di umiltà.

Il Rosario dovrebbe essere tenuto in maggiore onore. La preghiera dei Rosario ha una grande potenza: Maria è il soccorso dei cristiani.

Ovunque offendo la gente dicendo, per ordine delle anime dei purgatorio, che gli abiti immodesti come le minigonne spingono all'immoralità. Bisogna prendere le cose seriamente: le donne hanno su questo punto una grande responsabilità.

Le anime desiderano che si faccia il testamento in tempo. Quante querele nascono e si continuano per generazioni perché o non si è fatto testa, mento, o non si è fatto secondo giustizia.

È necessario che ciascuno contribuisca all'avvento dei Regno di Cristo. I genitori hanno una grande responsabilità quando non lasciano lavorare attivamente i loro ragazzi. La gioventù si rende colpevole quando, per amore dei propri comodi, tralascia di compiere una buona azione.

UNA MAESTRA Di SCUOLA TIROLESE CHE HA IL SENSO DELL'UMORISMO
Ho una compagna di scuola nel Tirolo, una buona anima, la quale, ammalatasi, sopportò la malattia con pazienza. Trascorso un anno dalla sua malattia, sentii che era in sanatorio, e decisi di andare a trovarla. Quando arrivai mi disse: "Perché il Buon Dio non mi ascolta? Potrei essere tanto utile a scuola".
"Sì; ma senta, Suora", cercai di confortarla, "lei deve sempre pensare che la sofferenza è un gran segno dell'amore che Dio ci porta".
Allora, scherzando, mi rispose: "Vorrei che Egli, per un po' di tempo, non mi amasse così tanto!".

TU DEVI SANTIFICARE LA DOMENICA
Un'anima
mi ha incaricato di menzionare sempre la santificazione della festa quando tengo delle conferenze. Infatti in questo giorno si fa del lavoro inutile, che non è assolutamente necessario.

Inoltre si deve assistere la domenica alla S. Messa, e non il sabato. La S. Messa dei sabato è stata introdotta solo per coloro che non hanno la possibilità di ascoltarla la domenica. Quando dei giovani vogliono fare una escursione, allora vanno a Messa il sabato. Ciò è permesso. Ma non è permesso farlo per abitudine: io vado il sabato, così la domenica non sono obbligata ad andarci. Così non si può fare. Davanti a Dio questo non vale!
Le anime dei purgatorio dicono che il rito latino deve restare vicino a quello nella lingua materna, affinché anche i fedeli che parlano altre lingue possano partecipare con raccoglimento alla celebrazione festiva. Così desidera anche il Papa.

NON CI SI CURA PIU' DI RICONOSCERE I PECCATI
In molti luoghi anche la confessione è stata messa fuori uso.
La confessione è un sacramento istituito da Cristo e non dalla Chiesa, come molti credono. Cristo infatti disse: "Ricevete lo Spirito Santo: saranno rimessi i peccati a chi li rimetterete, e saranno ritenuti a chi li riterrete" (Gv. 20, 23). Quindi i peccati devono essere confessati, altrimenti come può il sacerdote decidere se si devono rimettere o no?
Una persona mi chiese un giorno: "Ma Cristo non disse che si deve andare a dire i peccati in confessionale". Al che io risposi: "No, questo Cristo non lo disse. Se lei preferisce può confessarsi davanti alla gente, in modo che il sacerdote possa darle l'assoluzione fuori dal confessionale. Ma lei li deve accusare i suoi peccati".
Con varie scuse si cerca di sostituire la confessione particolare con una penitenza fatta di meditazione. In queste parrocchie le confessioni diminuiscono notevolmente. Roma e anche i Vescovi austriaci hanno dichiarato con grande chiarezza che in una confessione comunitaria non è possibile assolvere una persona che ha dei peccati mortali. Quindi la confessione comunitaria non potrà mai sostituire la confessione personale.
Così pure si cerca di non permettere di confessarsi ai comunicando, che per la prima volta ricevono il Signore. Ciò non è permesso. 11 Papa ha già dichiarato due volte che la confessione deve precedere la prima comunione. Purtroppo molti sacerdoti non seguono più il Papa, e ciò si dovrà amaramente scontare.
Le anime dei purgatorio ci esortano continuamente a pregare per il Santo Padre. Oggi è necessario attenersi scrupolosamente a ciò che dice il Papa, e seguire la propria coscienza.
Ad Uim incontrai dei ragazzi di quindici anni che non avevano ancora ricevuto il sacramento della confessione. Domandai perché non si fossero ancora confessati e mi risposero: "Nell'occasione della prima comunione non ci fu permesso. In seguito avremmo potuto confessarci nel sesto anno di scuola elementare. Ci domandammo a vicenda: -Tu hai ancora altri peccati in più di allora? - Veramente no, all'infuori di qualche lite, di qualche disubbidienza. - Bene! - ci dicemmo -Avremmo dovuto confessarci prima di ricevere la prima comunione. Non l'abbiamo fatto. Così, non avendo preso quell'abitudine, non ci confessiamo più".

Eppure la confessione prima di ricevere la prima comunione è tanto necessaria, proprio per la formazione della coscienza dei fanciulli. Molti innovatori non hanno seguito gli insegnamenti dei Vescovi, ed hanno caparbiamente rinnovato tutto di sana pianta. Ora essi devono constatare che i fedeli, ma soprattutto i bambini, non li ubbidiscono più.
Il Decreto della Congregazione per la propagazione della Fede A.A.S. N. 58/16 dei 29-12-1966, era stato già approvato da S.S. Paolo VI il giorno 14-10-1966 e venne pubblicato per volere di Sua Santità stessa.
Tre mesi dopo la pubblicazione il Decreto venne convalidato, per cui non è più proibito divulgare - senza l'imprimitur - scritti riguardanti nuove apparizioni, rivelazioni, profezie e miracoli.

l Concilio Vaticano II ha riconosciuto il diritto all'informazione leale fra le persone oneste; dopo il 15-11-1966 i canoni 1399 e 2218 non sono più in vigore.
(Documentazione cattolica n. 1488, pag. 327).




"La celebrazione di questa festa, che si rinnova ogni anno, sarà anche d’ammonimento per le nazioni che il dovere di venerare pubblicamente Cristo e di prestargli obbedienza riguarda non solo i privati, ma anche i magistrati e i governanti: li richiamerà al pensiero del giudizio finale, nel quale Cristo, scacciato dalla società o anche solo ignorato e disprezzato, vendicherà acerbamente le tante ingiurie ricevute, richiedendo la sua regale dignità che la società intera si uniformi ai divini comandamenti e ai principî cristiani, sia nello stabilire le leggi, sia nell'amministrare la giustizia, sia finalmente nell'informare l'animo dei giovani alla santa dottrina e alla santità dei costumi. "(Quas Primas,Pio XI)


NOI ABBIAMO FIDUCIA NELLA SCIENZA, LORO SI SONO SOLO RIEMPITI LA BOCCA Proprio perché abbiamo creduto alle parole del Creatore : “ Dio ...