mercoledì 30 novembre 2016

SUPERIORITA' DELLA LEGGE DEL TAGLIONE O NATURALE

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SUPERIORITA' DELLA LEGGE DEL TAGLIONE RISPETTO ALLA LEGGE DEL PIU FORTE  DI Darwin
LA legge del taglione è una esclusività eminentemente  ebraico-cristiana  e si ispira a una legge oggettiva, giusta, ordinata, razionale  non a una legge del signorotto   più forte del momento  mascherata da legge naturale .

Una legge  di chi ha più muscoli per imporre una propria ragione o norma, spesso come succede oggi nella legge di una maggioranza del popolo sovrano  che può essere svincolata da qualsiasi legge morale giusta e oggettiva. Quella  legge che i giusnaturalisti  consacreranno  dopo la Rivoluzione Francese affermando che il popolo delega alcuni a governare mediante un contratto e questo contratto si baserebbe sulla legge naturale o sulla volontà popolare .    A torto la legge del taglione è stata fatta passare da una teologia acristiana  e modernista come la legge della vendetta  degli uomini primitivi, una legge non umana ma delle bestie  ….
Cioè è vero solo se è l' individuo a farsi giustizia da solo, cosa che nelle bibbia non è mai contemplata ! Ma l' autorità di un gruppo sociale guai se non la applicasse.....  

La  natura pagana o irrazionale, come avviene nelle legislazioni libertarie dei nuovi stati europei dopo la Rivoluzione, ha trovato la sua formulazione nella visione democratica dello stato dove trionferebbe  la volontà, si fa per dire, del   popolo sovrano e  non una  giustizia oggettiva . Questa  volontà democratica   può vincere  con una   maggioranza di un voto dettato spesso solo da interessi faziosi e particolari legati , diciamolo, ai  generali istinti della natura  umana  e alle convenienze del :   potere, piacere , sesso, denaro, idolatria  ecc.. 

La legge del taglione è , bisogna gridarlo, una legge divina ed il primo ispiratore di questa legge  è Dio stesso la cui giustizia non ha limiti . .....

Essa  è alla base di ogni rapporto di giustizia  fra gli esseri umani  solo che bisogna distinguere  il piano religioso personale dal piano sociale, cioè il discorso di fede dal discorso della ragione naturale che riguarda lo Stato , però bisogna dire anche  che  è sempre la legge del taglione la misura del grado della stessa carità  religiosa, la quale  non è soggetta alla legge in quanto la supera non evitandola  ma ampliandola  …. come dice San Paolo  .  I  giuristi dei secoli  ‘500 -600  pongono le basi   culturali del diritto moderno. Tra i più eminenti  troviamo  non a caso il  protestante Ugo Grozio che ritiene i fondamenti della convivenza umana degli uomini  essere  “la ragione e la natura “ che coincidono fra loro .     Il diritto naturale che regola la convivenza umana ha questo fondamento razionale-naturale .


“Il diritto naturale è un dettame della retta ragione, tale che, a seconda che sia conforme o difforme rispetto alla stessa natura razionale, comporta necessariamente approvazione o riprovazione morale, e che, di conseguenza, viene imposto o vietato da Dio, autore della natura “ .

Ma si noti quale consistenza ontologica Grozio dia al diritto naturale: esso risulta talmente stabile e fondato che Dio stesso non lo potrebbe mutare. Ciò significa che il diritto naturale rispecchia la razionalità, che è il criterio stesso con cui Dio ha creato il mondo, e che, come tale, Dio non potrebbe alterare se non contraddicendosi: il che è impensabile.
  Ora questo diritto naturale nel diritto positivo si fonda proprio sulla  famigerata legge del taglione che è in odio ad ogni prete, frate e suora  o monaco cattolico che sia  !!

I dieci comandamenti stessi hanno alla base la legge del taglione in quanto ; “ non ammazzare , non rubare , non fare falsa testimonianza ,non prendere la donna  del tuo prossimo e  altri ,  comportano una  pena ( occhio per occhio) rispetto all’ordine razionale o morale , una punizione spesso incarnata  dalle sentenze di uno  stato , ma   qualora  non esistesse,da  una qualsiasi autorità comune a più  uomini  riuniti   che  potrebbero  punire e redarguire, pur sapendo che  un delitto  può sfuggire solo a una autorità sociale e mai a quella morale  di cui è composta la stessa razionalità  umana .  Altra regola derivante dalla legge del taglione o legge del giusto prezzo, ad esempio, è la stabilità del matrimonio monogamico dove la ragione stessa  dice all’uomo che un nucleo familiare  che si sfalda non è secondo natura in quanto  impedisce , deforma e limita il corretto sviluppo vitale  dei membri del primo  nucleo di vita comune – Nella legislazione mosaica infatti non si parla mai di amore nel matrimonio  ma di patto di stabilità tra due individui , perché non è necessario l’ amore a  fare un patto .  Dopo la Rivoluzione Francese quasi tutti i tribunali civili emettono le sentenze in  nome del popolo sovrano , cioè una sentenza non si basa più su  una  giustizia  oggettiva  valida per tutti  e il giusto prezzo da pagare di conseguenza ,ma si basa sulla  “democratica” volontà popolare  che cosi avrebbe deciso …….e il giudice ne rappresenterebbe   l ‘ esecutore .

Una volontà  popolare legata agli istinti  che si può comprare con lusinghe e promesse  di maggior benessere per tutti .    Chi credesse che il diritto anglosassone si basa sulla legge naturale , cioè la legge del taglione , si sbaglia in quanto quel diritto si basa sulla  “common law”, cioè sul   “senso comune “ , su alcune consuetudini da tutti praticate ,  ma sempre del popolo e della gente   che a torto scambiano per diritto naturale anche se nominano  Dio e la bibbia  nelle loro sentenze .    In realtà sia quelli della volontà popolare del popolo rivoluzionario e sia quelli del  diritto naturale cioè i giusnaturalisti moderni ,  hanno alla base la legge del più  forte in quanto sono regolati   e si ispirano a  principi democratici nei loro tribunali e nelle loro Costituzioni .     Con Hobbes abbiamo l ‘abbaglio  di parificare il diritto naturale valido per tutti  agli istinti umani dell’uomo ,questa confusione ha portato a non capire più cosa sia la legge naturale che con gli ebrei è rivelata direttamente, mentre  nei pagani è intuita e descritta nei loro ordinamenti legislativi  :  sono la stessa cosa se sono leggi  oggettive .   Egli confonde tranquillamente il diritto naturale universale  con gli istinti ferini  insiti in ogni essere umano  che qualora fossero lasciati   liberi e non governati da un re o  da un sovrano  delegato ( dal popolo )  a cui tutto è concesso  ,  si vivrebbe con la legge della giungla allo stato di natura , cioè con  la legge del più  forte . Questo concetto fondamentale  troverà un avallo pseudoscientifico nel darwinismo   non a caso tanto amato da Marx e dal comunismo in quanto capace di  scardinare con la scusa del volere popolare  ogni legge oggettiva  o universale del diritto naturale  .     In conclusione possiamo dire che le civiltà democratiche non sono l’erede del diritto romano o ebraico le  quali distinguevano  una legge universale  naturale valida  per tutti , la tanto odiata Legge del Taglione , pur  partendo da diversi presupposti ,ma si basano unicamente sulla “decisione  popolare democratica e darwiniana  “ di una data fazione sociale  che è tanto più  forte da imporre delle norme valide per  tutti.  By Affus  

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 In un nuovo manuale politico o catechismo politico futuro per cristiani cattolici che volessero avere un ruolo politico o impegnarsi nella politica , la prima cosa che bisogna richiedere con un giuramento formale è una sola e prima di ogni altra cosa . ” Il regno” o la giustizia cristiana , vuoi che si ottenga coi voti , con la mediazione politica ( Rosi Bindi afferma che la politica cristiana sia mediazione ) , oppure la giustizia va imposta con la spada , mettendo in gioco anche la propria vita se necessario ? Nel basso medio evo, nei borghi senza più legge , i cavalieri cristiani imponevano la legalità con le armi . Verso il 1700 nel Far West , dove nelle estese praterie dell’ America Settendrionale si aggregavano emigranti e delinquenti formando borghi e villaggi , un uomo con la stella da sceriffo , rappresentante della legge e della legalità sopravviveva se era veloce con la sua colt . Quindi un cattolico senza fare solo pietismo e psicologia umanistica , deve essere capace innanzitutto di mirare alla giustizia , ma non alla giustizia marxista dello stipendio suffiente per la classe proletaria , ma la giustizia di tutta la legge naturale .

 

Le Basi della Vera Destra

Le Basi  della Vera Destra
 
 Nel pensiero europeo c'è la necessita' di distinguere la legge generale di uno stato dalla legge generale morale del privato  cittadino e della vita sociale . Nessuna legislazione ci riesce solo San Paolo avendo alla base l'autorità della legge ebraica ci riesce egregiamente . 
Noi abbiamo parificato il  diritto naturale sostanziale dei pagani, dei greci  e dei romani ,che è razionale, al diritto naturale universale di cui le uniche  tracce certe le troviamo nella rivelazione mosaica : non nel vangelo !
 
Gli ebrei attraverso i secoli hanno difeso a loro modo, con le unghie e coi denti,anche difendendo il loro pezzo di terrra, l'essenza del  diritto naturale delle genti  mentre difendevano la loro razza e il loro territorio,perché Cristo  non è venuto ad annullare la legge naturale  sul piano sociale col suo messaggio  ma a confermarla tutta quanta , anzi a restringerla appellandosi al matrimonio monogamico : “come era al principio “ !  Gli ebrei essendo temporaneamente esclusi dal progetto divino conoscenza della legge sulla terra , hanno lasciato questa eredità ai cristiani che oggi hanno il dovere di attuarla per intero senza che essi si pongano da ostacolo come hanno fatto finora   !!!!
 
La Destra , che significa : dritto, giusto,conforme, ecc.    non vuole fare altro che restaurare il diritto naturale nelle istituzioni  basato sulla giustizia e non sull'ugualitarismo e il democraticismo che sono deviazioni pseudoevangeliche e utopistiche .  L' ugualitarismo è iniquo se non è volontario e basato sulla fede religiosa.  Esso trova spazio come valore positivo solo in ambito familiare  e nelle comunità religiose che aspettano il "regno " fuori dal mondo civile e della convivenza naturale .La Destra si occupa del bene comune sul piano naturale e non della giustizia o dell'ugulitarismo pauperistico   nelle comunità evangeliche o di fede, quindi ha come fine la pace nel corpo sociale,lo sviluppo ordinato della politica   che  realizza proprio  combattendo le utopie ideologiche e le false interpretazioni della libertà e della giustizia o del falso fraternalismo umano  .
Se dei valori sono  razionali e universali , già dati , questi non sono soggetti a voto e la destra non è altro che quella forza politica che instaura la giustizia nella società , ovvero il bene comune . Si può dire che il compito di un’autorità non sia  altro che questo : realizzare il bene comune secondo la legge naturale in una società o in una comunità di uomini . Il bene comune non è un optional ma va imposto perché una società con esso sopravvive, cresce  e muore  . Quindi per la giustizia e il bene comune di un  popolo potrebbe essere  necessario   nazionalizzare i servizi di interesse pubblico (sanità, scuola,energia,strade , trasporti , banche ,ecc.)  e  potrebbe anche diventare pericoloso in determinate circostanze  che urtassero con la giustizia e il bene comune stesso  .  E' dal diritto naturale ,non dal vangelo, cioè dal concetto di giustizia naturale  universale che derivano le varie leggi particolari che si  incarnano nelle varie culture dei popoli . Leggi e leggine  particolari ( il  talmud, i vari codici particolari sia degli antichi e sia  dei moderni .. ), che oggi sono giuste e domani potrebbero nuocere  cambiando i tempi e le situazioni di un popolo . Il loro fine pero’ rimane sempre quello di realizzare la sostanza della legge e non di contraddirla ! La Destra quindi  non si occupa di attuare la  carità che è un optional riservata ai singoli , ma della giustizia  che è  dovuta obbligatoriamente  a tutti nel corpo sociale .
La Destra in Italia e nel mondo è quella forza politica che si rifà a dei valori certi, già  dati,  non discutibili,  imponendoli al corpo sociale  perchè la libertà  è intesa come scelta obbligata del bene, della verità,  che, poi, rende  davvero liberi .Questi  valori vuole portare nel sociale e non ha bisogno di grossi numeri, di catturare i voti e gli umori delle maggioranze  . La destra non guarda a “ destra  " a "sinistra” , né al povero, né al ricco , ma alla giustizia e , pur rispettando le singole coscienze degli individui  sul piano individuale , sul piano sociale  segue una e una  sola strada che è  quella del bene comune  che non è un optional !
 
MISSIONE METASTORICA DELLA VERA DESTRA
 
La destra ha una missione cosmica e planetaria da compiere per ristabilire l'ordine morale dell'universo .
La destra nasce per un dovere di giustizia tra gli uomini , per ristabilire l'ordine divino etico violato sulla terra dagli uomini .
Ha da ristabilire l'ordine cosmico violato dagli uomini e ha una missione metastorica da compiere !
La vera destra è quella forza che non muore mai  perché risorge dalle sue ceneri  per ristabilire la giustizia tra gli uomini .
 
 

LA NUOVA COSTITUZIONE DELLO STATO ITALIANO

San Paolo apostolo ai Romani     1, 18]In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, [19]poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. [20]Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; [21]essi sono dunque inescusabili


LA NUOVA COSTITUZIONE DELLO STATO ITALIANO

Art.1-   LA COSTITUZIONE ITALIANA   E’ FONDATA SULLA GIUSTIZIA DEL DIRITTO NATURALE DELLE GENTI   E HA COME FINE IL BENE COMUNE ; NON SI FONDA  NE'  SU MAGGIORANZE E NE' SU MINORANZE DI ASSEMBLE DEMOCRATICHE  OCCUPANTI QUEST'AREA GEOGRAFICA DEL CENTRO DEL  MEDITERRANEO .IN QUEST' AREA GEOGRAFICA  I NUCLEI  FAMIGLIARI   CHE FORMANO L’OSSATURA DEL POPOLO,  HANNO LE  STESSE  TRADIZIONI CULTURALI E LINGUISTICHE E HANNO LA STESSA RELIGIONE,  VIVONO QUINDI ASSOCIATI SECONDO  L’ORDINE CHE SI SONO DATI PER TRARRE SOSTENTAMENTO E AIUTARSI E DIFENDERSI RECIPROCAMENTE .

Art.2-  L’ASSOCIAZIONE DEI  NUCLEI FAMILIARI, ESSENDO LA RADICE DELLA COSTITUZIONE SOCIALE Di UN  POPOLO, HA UNA  SUA ESPRESSIONE PIU’ ALLARGATA , PER GRADI SUPERIORI,  NELLA  FORMA DI STATO O DI GOVERNO INDICATA  DA  UN’ AUTORITA’ SUPERIORE CHE LI RAPPRESENTA TUTTI , AUTORITA’ CHE   E’ SCELTA DAL POPOLO ATTRAVERSO LA VOTAZIONE DEI CAPI FAMIGLIA .

Art.3 – LA COSTITUZIONE ITALIANA NON RICONOSCE  DIRITTI  INVIOLABILI DELL’UOMO CHE SI SOVARPPONESSERO AL DIRITTO NATURALE UNIVERSALE DELL'UOMO ,MA RICONOSCE SOLO QUEI DIRITTI GIA’ INSITI NELLA SUA NATURA SENZA AGGIUNGERNE ALTRI PER VIA CULTURALE, DOVE NON ALBERGA NESSUNA LIBERTA’ ASSOLUTA E ANARCHICA ESISTENTE IN  NATURA, LA QUALE E' INTELLIGENTEMENTE TUTTA GIA' ORDINATA , FINALIZZATA E PREDISPOSTA , NE’ RICONOSCE  LIBERTA’ INDIVIDUALI RISPETTO  ALL’ORDINAMENTO SOCIALE E ALL’AUTORITA’ GARANTE SU ESSA COSTITUITA  CHE LA RAPPRESENTA. IL DIRITTO DEI SINGOLI NON DEVE MAI INFICIARE IL DIRITTO DEI NUCLEI FAMILIARI E NATURALI  DELLE PERSONE ASSOCIATE  .

Art.4  -   NON TUTTI I DIRITTI SONO UGUALI MA TUTTI GLI INDIVIDUI  SONO UGUALI DAVANTI ALLA GIUSTIZIA  DELLA LEGGE,LA QUALE NON GUARDA IN FACCIA NE’ A UNA MAGGIORANZA, NE’ A UNA MINORANZA, NE’ AL RICCO, NE’ AL POVERO ,NE’ A FALSE DISTIZIONI SULLA DONNA  E SULL'UOMO, NE' A  LOBBY  ECONOMICHE   ASSOCIATE E CONFRATERNITE PARTICOLARI,MA TUTTI SONO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE CHE E’ SEMPRE UNA PROMANAZIONE TEMPORALE E PARTICOLARE  DI UNA LEGGE UNIVERSALE . LA LEGGE ITALIANA E’ QUINDI UNA CODIFICAZIONE TEMPORALE DI NORME UNIVERSALI  DEL CODICE ETERNO E MORALE  UMANO  E  NON  DEVE ESSERE  LEGATA A NESSUN INTERESSE PARTICOLARE DI CLASSE,NE’  DI SETTORI  SOCIALI ,NE' ESSERE L'ESPRESSIONE DI OPINIONI UMANE PARTICOLARI ,NE’ DI UN IDEOLOGIA FILOSOFICA O UTOPICA, NE' IL  FRUTTO DI INTERESSI DI UNA CASTA .

 Art.5 L' UOMO E LA DONNA PUR AVENDO PARI DIGNITA' MORALE E SOCIALE SPIRITUALMENTE E  POLITICAMENTE, HANNO DELLE FUNZIONI DIVERSE DI RACCORDO E RECIPROCO AIUTO NEI RISPETTIVI RUOLI SOCIALI . I DUE ESSERI  SI INTEGRANO CON LE PROPRIE SPECIFICITA' . ALLA DONNA VIENE QUINDI BANDITA OGNI CARRIERA GIURIDICA  NELLA MAGISTRATURA,  ESSENDO IL GIUDIZIO E LA CONDANNA UNA SSPECIFICITA' MASCHILE DI UNA PIENEZZA DELLA FORZA ATTRIBUITA ALL' UOMO DALLA STESSA NATURA MATERIALE  . COSI PURE NELL' ESERCITO E NELLE OPERAZIONI DI  POLIZIA  OPERATIVE E DI COMBATTIMENTI DIRETTO LA DONNA DEVE ESSERE INCONDIZIONATAMENTE ESCLUSA , MENTRE  PUO’ AVERE UNA  FUNZIONE SPECIFICA  IN  TUTTI GLI ALTRI SETTORI DELLO  STATO .

Art. 6 - LO STATO, CIOE’ L’AUTORITA’ CHE E’ LA PROMANAZIONE  DECISIVA  RAPPRESENTANTE  MILIONI DI FAMIGLIE  DI UN TERRITORIO GEOGRAFICO, PROMUOVE TUTTI QUEI SERVIZI CHE AIUTANO LE ATTIVITA’ DI LAVORO CREANDO LE CONDIZIONI E VALORIZZANDO LE CAPACITA’ DEI SOGGETTI, AIUTANDO LE FAMIGLIE IN TUTTO CIO’ CHE GLI E’ PERTINENTE, NON   RICONOSCENDO A NESSUNO PERO’ DEI DIRITTI SOCIALI ACQUISITI E INNATI SE NON SONO MORALI , ANZI UN SOGGETTO  PERDE SUBITO LA SUA DIGNITA’ E UGUAGLIANZA DI TRATTAMENTO NON APPENA DELINQUESSE E VIVESSE IN CONTRASTO CON LE LEGGI MORALI  STABILITE PER TUTTI.

 

Art.7 – OGNI SINGOLO,OGNI FAMIGLIA,PROVVEDE A SE STESSA INSERENDOSI  NEL TESSUTO SOCIALE CON IL LAVORO,I GENITORI EDUCANDO LA PROLE AIUTANDOLA A DIVENTARE AUTONOMA PER LA CREAZIONE DI UN  NUOVO  NUCLEO FAMILIARE ,LO STATO PROMUOVENDO I SERVIZI PER TUTTI  .  CHI NON COOPERA CON LA FORMAZIONE DELLA FAMIGLIA,OFFRE IL PROPRIO CONTRIBUTO CON IL LAVORO SECONDO LE SUE CAPACITA’ E POSSIBILITA’ AL FINE DEL BENE COMUNE .  IL BENE COMUNE SUPERIORE PER I GENITORI  SI REALIZZA QUANDO   MANTENGONO  INNANZITUTTO  DIGNITOSAMENTE LA PROPRIA  FAMIGLIA E IN QUESTO SONO AIUTATI DALLO STATO  . ALCUNI INDIVIDUI CHE, CRESCENDO, DIMOSTRANO UNA INNATA RIBELLIONE  E FOSSERO DI GRAVE INTRALCIO ALLA VITA SOCIALE, FANNO SI CHE SI STABILISCA UN ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E CARCERAIO CHE LI CONTROLLI E LI PUNISCA, MA  CHE NEI CASI DI MALVAGITA' EFFERATA E COLPE SOCIALI INCONSUETE E SPESSO INCORREGIBILI ,VANNO CONDOTTI   IN GIUSIZIO ED ELIMINATI, CIOE' GIUSTIZIATI PERCHE'  LO STATO HA DEI LIMITI NELLA SUA MISERICORDIA , NON ESSENDO DI NATURA DIVINA E NON ATTUANDO NESSUNA FORMA DI PERDONO O  RECUPERO MORALE DELL’ INDIVIDUO ,NON AVENDONE I MEZZI E LA CAPACITA’  .

 

Art.8 – LO STATO ITALIANO  SUL CUI TERRITORIO RISIEDE LA CHIESA CATTOLICA CHE HA UNA FUNZIONE  MONDIALE , E’ UNO STATO  AUTONOMO E  INDIPENDENTE NEL SUO GOVERNO, MA SICCOME NON  E’ AUTONOMO CIRCA  LA SCELTA DEL BENE COMUNE NATURALE O RIVELATO E DEVE  CONVIVERE CON ALTRI POPOLI E NAZIONI , ANZI ALLA BASE DELLA SUA VITA ASSOCIATA HA REGOLE MORALI UNIVERSALI  DELLA NATURA UMANA  , COLLABORA E PROMUOVE LA CHIESA CATTOLICA NELLA SUA MISSIONE UNIVERSALE NON INTERFERENDO SULLA  SUA DOTTRINA   E LA SUA AUTONOMIA APOSTOLICA DI ANNUNCIO DELLA FEDE CHE è UNA OPZIONE DA NON IMPORRE A NESSUNO  . LO STATO NON E’ TENUTO A MANTENERE ECONOMICAMENTE QUESTA ISTITUZIONE DI NATURA MORALE PERCHè GIA’ NELLA SUA EDUCAZIONE LO STATO HA GIA’ IL SUO ORINAMENTO GIUDIZIARIO  E SCOLASTICO CHE RIGUARDA LA LEGGE . OGNI CITTADINO , OGNI PERSONA , OGNI GIUDICE E OGNI STUDENTE O SCOLARE SONO TENUTI A OSSERVARE DELLE LEGGI CHE ALLA FINE SONO LEGGI MORALI .

Art.9-  LO  STATO ITALIANO PROVVEDE AL BENE COMUNE DEI CITTADINI SEGUENDO ED ATTUANDO  IL DIRITTO NATURALE, LA CHIESA SI OCCUPA DELLA SALVEZZA REALIZZATA DA GESU' CRISTO, IL QUALE NON è VENUTO A PROPORRE UN REGNO POLITICO E A DARE UN MESSAGGIO POLITICO ALLE GENTI  E NON RACCOMANDANDO ALTRO SE NON LA GIUSTIZIA . LA CHIESA NON PARTECIPANDO ALLO STATO POLITICO, SI BASA AL SUO INTERNO SULL’EGUALITARISMO DEL VANGELO E DELLA FEDE,PUR CONSERVANDO TUTTE LE GERARCHIE ,QUINDI  I SUOI MEMBRI  NON FANNO PARTE DELLA LEGGE NATURALE E SCELGONO DELIBERATAMENTE DI USCIRE DALLA VITA POLITICA E SOCIALE NATURALE DELLO STATO CIVILE . LO STATO CIVILE RIPUDIA L’ UGUALITARISMO SOCIALE COME SOMMA INGIUSTIZIA , PERVESIONE E ANARCHIA  DELL ORDINE SOCIALE .   LA FEDE E LA CARITA’ DELLE CHIESA E’  UN OPZIONE E NON UNA OBBLIGAZIONE DELLA LEGGE , LA QUALE NON PUO ESSERE ANNULLATA DALLA FEDE O DAL PERDONISMO  .  OGNI COMMISTIONE , FUSIONE ,SCAMBIO DI FINI ,COMPROMESSO E  UTOPIA POLITICA O  DEVIAZIONE DAI FINI RECIPROCI DELLE DUE SOCIETA’  A LORO ASSEGNATI, VANNO DURAMENTE PUNITI E IMPEDITI ANCHE CON LA PENA DI MORTE . L’UTOPIA SOSTITUITA AL DIRITTO  DOVRA’ ESSERE DURAMENTE COLPITA NEI SUI RAPPRESENTATI E PROMOTORI .

 Art.10 ­– LO STATO ITALIANO, UNO E INDIVISIBILE,RICONOSCE LE MINORANZE LINGUISTICHE ,LE GIUSTE AUTONOMIE LOCALI O FEDERATIVE ,LE SITUAZIONI GEOGRAFICHE PARTICOLARI E , PER I PROPRI  BISOGNI ISTITUZIONALI, ESERCITA UN PRELIEVO MAI SUPERIORE AL 10% DEL REDDITO DEGLI EFFETTIVI GUADAGNI DEI CITTADINI E DELLE FAMIGLIE E,  AFFINCHE’ LE FAMIGLIE NON CADANO VITTIME DELL’USURA, NAZIONALIZZA LE BANCHE, PROTEGGE I RISPARMI, EMETTE MONETA ,E ASSICURA A TUTTI I SERVIZI ESSENZIALI PUBBLICI COME LA SCUOLA,LE STRADE, I TRASPORTI,COMUNICAZIONI , SANITA’ PUBBLICA, ACQUA, IGIENE  PUBBLICA,AZIENDE PUBBLICHE RIVOLTE AI SERVIZI ESSENZIALI .

 

 ART. 11 -  LO STATO ITALIANO NEI GIUSTI LIMITI ACCOGLIE GLI STRANIERI DI QUALSIASI RAZZA AIUTANDOLI E INTEGRANDOLI NEL PROPRIO TESSUTO SOCIALE A PATTO CHE QUESTI ACCETTINO LE NOSTRE LEGGI ,LA NOSTRA LINGUA,LA NOSTRA RELIGIONE,LE NOSTRE TRADIZIONI,LA NOSTRA CULTURA E SENZA QUESTE CONDIZIONI NECESSARIE, VEDRA’ LA LORO PRESENZA SOLO COME UNA MINACCIA  ALLA PROPRIA IDENTITA’ E ALL’ORDINE SCELTO DALLE FAMIGLIE CHE LO STATO PROTEGGE .

Art.12- LO STATO ITALIANO RICONOSCE UNA E UNA SOLA CONFESSIONE RELIGIOSA,QUELLA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA  E DISCONOSCE OGNI PARTITO , OGNI MOVIMENTO O FAZIONE CULTURALE  CHE PORTI A VIOLARE SIA LE NORME MORALI IN GENERALE E SIA QUELLE CHE  REGOLANO L’ASSOCIAZIONE E L’ISTITUZIONE FAMILIARE PARTICOLARE E PER QUESTO ISTITUISCE UN COMITATO DI MORALITA’ PUBBLICA COMPOSTA DA 13 SAGGI TERRITORIALI   O DIPARTIMENTALI CHE SIANO ANZIANI ESPERTI DI LEGGE MATRIMONIALI   E  TRATTINO I CASI PARTICOLARI DI CARATTERE SOCIALE, ADATTANDO LA NORMA  UNIVERSALE AL CASO PARTICOLARE E ALLA TRADIZIONE PIU’ ANTICA .

Art.14-  LO STATO ITALIANO NON RICONOSCE NESSUN VALORE GIURIDICO A QUALSIASI TRATTATO INTERNAZIONALE CHE NON RISPETTI I FONDAMENTI CULTURALI DEL POPOLO ITALIANO  OPPURE CHE INFICI L’ORDINE GIURIDICO E ASSOCIATIVO DEL NOSTRO STATO CON LE SUE LEGGI BASATE SUL DIRITTO UNIVERSALE .

Art. 15 -   LO STATO ITALIANO RIPUDIA LA GUERRA COME MEZZO DI RISOLUZIONE DEI PROBLEMI INTERNAZIONALI MA COOPERA CON LE PROPRIE FORZE ARMATE E FORZE DELL’ORDINE PUBBLICO AD ADDESTRARE LE NAZIONI O I POPOLI  CHE NECESSITASSERO DI AIUTO E DI PACE, DI COOOPERAZIONE TECNICA E DI   PER  IL CONTROLLO DEL TERRITORIO E  IN CUI  NON FOSSE GARANTITO L’ORDINE NAZIONALE E MONDIALE . QUINDI PRODUCE MEZZI SOFISTICATI DELLA TECNICA PER ATTUARE TALE CONTROLLO E PRESERVARE IVI  LA PACE E LA GIUSTIZIA .INOLTRE ESSO  HA DEI SIMBOLI E DEI SEGNI LEGATI ALLA SUA SPECIFICA TRADIZIONE CHE LO INDENTIFICHINO  IN MEZZO ALLE ALTRE  NAZIONI .

 

 

Art. 16 –  SONO PROIBITE , TUTTE E INDISTINTAMENTE ,LE MANIFESTAZIONI POLITICHE E SINDACALI   AL DI FUORI DEI CORPI ISTITUZIONALI  RICONOSCIUTI E   ATTI A FAR CONOSCERE I PROPRI PROBLEMI  DI QUALSIASI NATURA DELLE CATEGORIE SOCIALI E CHE AGISSERO AL DI FUORI E AL DI SOPRA DEI CORPI INTERMEDI  CHE SONO NATI COME CINGHIA DI TRASMISSIONE DEI PROBLEMI E DISAGI DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO . E’ QUINDI PROIBITA CON PENA CAPITALE ED E’ PERSEGUITA OGNI ORGANIZZAZIONE SEGRETA CHE ABBIA LE CARATTERISTICHE DI SETTA E DI AIUTO RECIPROCO O DI DOMINIO SULLA SOCIETA’ E LO  STATO  .   SONO AMMESSE SOLO LE ASSEMBLEE   E MANIFESTAZIONI  CIVILI, RELIGIOSE, ECONOMICHE, MILITARI ,SPORTIVE , ARTISTICHE O SCOLASTICHE ISPIRATE AL BUON FUNZIONAMENTO DELLO STATO . 

 

Art.18 – TUTTI SONO TENUTI A IMPEGNARSI AL RETTO FUNZIONAMENTO DELLO STATO CHE HA COME FINE IL BENE COMUNE CON LEGGI DEL DIRITTO UNIVERSALE E CHI NON VUOLE PRATICARE L’UNICA RELIGIONE RICONOSCIUTA COME RIVELATA ,NON E’ OBBLIGATO ALLA FEDE CATTOLICA ED E’ LIBERO DA TALE IMPEGNO E PRATICA  SOLO NELL’AMBITO DELLA PROPRIA  COSCIENZA E DELLE PROPRIE  MURA DOMESTICHE ,MA SUL PIANO SOCIALE E COMUNITARIO , CHE ANZI   INCORRE IN GRAVE VIOLAZIONE , ANCHE CAPITALE ,QUESTI  SONO GIUDICATI  DA APPOSITI TRIBUNALI POPOLARI ( DI CUI SOPRA ALL ‘ART.13 ) COSTITUITI SOLO DA ANZIANI ,CIVILI  O INVALIDI DI GUERRA  ,SE PROPAGANDA E FA ADEPTI PER UN'ALTRA RELIGIONE LONTANA DALLA TRADIZIONE SECOLARE.–

Art.16 – OGNUNO E’  RESPONSABILE DEI PROPRI ATTI COMPROVATI E TESTIMONIATI  ,SALVO L’ADESIONE AD ASSOCIAZIONI ATTE A DELINQUERE ,PERCIO’ LO STATO TRAMITE L’ISTITUZIONE PENITENZIARIA NON E’ DEPUTATA A REDIMERE MA A PUNIRE E FAR  ESPIARE LA COLPA COMMESSA TRAMITE LIMITAZIONE DELLA LIBERTA’  PERSONALE  OPPURE OBBLIGANDO A UN LAVORO DI PUBBLICA UTILITA’SEMPRE NEL RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA  DI CHI DELINQUE . CHI DELINQUE CON ATTI CRIMINOSI ACCERTATI , PARTICOLARMENTE GRAVI, ANCHE SE “MALATO” O INVALIDO O MINORENNE , VIENE ELIMINATO CON PENA CAPITALE .

Art.19 LO STATO RICONOSCE COME UTILI E IDONEI QUEGLI ENTI CHE ABBIANO UNA  FUNZIONE PUBBLICA UTILE , SOCIALE E MORALE ; LI FAVORISCE E LI PROTEGGE ,QUINDI PROMUOVE SOLO L’INFINITO E MOLTEPLICE  PROGRESSO DELLA TECNICA  E NON DELLA SCIENZA IDEOLOGICA  PER UN  PROGRESSO CIVILE ORDINATO UMANO E SOCIALE . OBBLIGA OGNI EDIFICIO  E LUOGO PUBBLICO AD AVERE UN CROCIFISSO COME SIMBOLO DELLA LEGGE  E DELLA DIVINITA’ DELLO STATO .

 Art .20 -  LO STATO VIETA L’INSEGNAMENTO DELLA FEDE RELIGIOSA NEI PROPRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE E DI EDUCAZIONE ,MA OBBLIGA CON UN ORARIO MAGGIORITARIO ALL’INSEGNAMENTO DI  ALCUNE MATERIE DEL DIRITTO  MORALE NATURALE  E RIVELATO O BIBLICO IN OGNI BRANCA DEL SAPERE ,DALL’IGIENE PUBBLICA ALLA MORALE STRADALE , PERCHE’ ALLA BASE DELLA PROPRIA CONVIVENZA E TRADIZIONE .     QUINDI REPRIME E NON RICONOSCE COME MATERIE UMANE QUELLE SCIENZE CHE DISPREZZASSERO OGNI GIUSTA  NORMA RITENENDOLA UN DIVIETO E UN LIMITE ALLA VITA UMANA E ALLA SANITA’ MENTALE . QUELLE SCIENZE CHE LE RIVALUTASSERO E NE SCOVASSERO OLTRE AI  CONFLITTI INTERNI, GLI OSTACOLI ALLA MORALE  NELLA MENTE DEL MALATO,  SONO  INVECE FAVORITE .  

Art. 21 – CHIUNQUE VUOLE PROPORSI ALLA GUIDA AMMINISTRATIVA DI UNA CITTA’ DICHIARA IL SUO NOME IN UN ALBO COMUNALE PUBBLICO CHE POTRA’  RACCOGLIERE NON PIU’  DI 13 NOMI , QUANDO IL NUMERO E’  IN ECCESSO SARA’ TIRATO A SORTE PER STABILIRE SOLO IL NUMERO DI 13 ELEGENDI . QUINDI  I CAPIFAMIGLIA GLI DARANNO IL PROPRIO  VOTO OGNI 5 ANNI . IL CAPO POI SCEGLIE I SUOI CONSIGLIERI IN PARTE TRA I VOTATI (50%) E IN PARTE TRA GLI AMICI .
Art. 22 -  LO STATO STABILISCE CHE I GIORNI LAVORATIVI DELLA SETTIMANA  SIANO SEI E IL SETTIMO SIA DI RIPOSO DAL LAVORO MATERIALE ,QUINDI STABILISCE ALTRE FESTE CELEBRATIVE  DELLA PROPRIA TRADIZIONE SECONDO LA NECESSITA’ , STABILENDO DEROGHE PER QUEI LAVORI DI FINALITA’ PUBBLICA , UTILI E BENEFICI ALLA STESSA FESTIVITA’.

 

Art. 23 – LO STATO STABILISCE CHE HANNO DIRITTO DI VOTO A LIVELLO TERRITORIALE SOLO E SOLTANTO  IL PADRE E LA MADRE IN OGNI NUCLEO FAMIGLIARE , INOLTRE  ANCHE QUEI SOGGETTI 

 

CHE DICHIARASSERO E ASSUMESSERO UNA PROPRIA SITUAZIONE SOCIALE DI PUBBLICA UTILITA’ PURCHE’ SEMPRE MINORITARI RISPETTO AI CAPI FAMIGLIA . E’ VIETATO INVECE IL VOTO ALLE RELIGIOSE E RELIGIOSI CHE ABBIANO SCELTO UN DIVERSO STATO SOCIALE LEGATO AL DIRITTO CANONICO ECCLESIALE . AI SACERDOTI E RELIGIOSI INOLTRE E’ VIETATO OGNI DISCORSO PRETTAMENTE POLITICO PUBBLICO MA NON DI GIUSTIZIA SUL PROPRIO STATO . QUESTI CAPI DI CITTA’ POI ELEGGERANNO 120 SENATORI CHE LEGIFERERANNO E QUESTI UN CAPO DELLO STATO .
 

Art. 24-   I SENATORI ELEGGERANNO UN NUMERO DI 67+3 (=70)  SAGGI ELETTI DAL CAPO DELLO STATO ,   SCELTI PER LO PIU’ TRA L’ORDINE GIUDIZIARIO MASCHILE E FEMMINILE  CHE AVRANNO POTERE DI VIGILANZA SULL’ORDINE GIUDIZIARIO STESSO E NEL CODIFICARE LE PROPOSTE DI LEGGE .QUINDI IL CAPO DELLO STATO IN CARICA PER SEI ANNI  SCEGLIERA’ TRA TUTTI GLI ELETTI VOTATI IL PROPRIO GOVERNO E I MINISTRI IDONEI AL POPOLO ITALIANO .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 24 novembre 2016

LA FAMIGLIA ALLA BASE DEL DISCORSO SOCIALE DELLA DESTRA


ALLA RADICE DELLA  SOCIETA’ LA FAMIGLIA  Andando alle origini della storia dell’uomo  non è pensabile un uomo astratto che si sia sviluppato singolarmente per generazioni e poi sia stato in grado di fondare una famiglia  perché una cosa del genere  esce fuori dalla logica e dall’immaginabile umano  . Un uomo che si  sia sviluppato da solo esiste solo nelle immaginarie  catalogazioni di ossa che fa una certa scienza romanzata le cui approssimazioni minime “certe “ si calcolano in centinaia di migliaia di anni .Comunque sia andata all’origine della storia dell’uomo, la prima organizzazione sociale autonoma e indipendente che bisogna individuare  ,autosufficiente e  completa, è stata l’organizzazione  familiare.    In questo  nucleo familiare delle origini possiamo distinguere subito delle profonde disuguaglianze tra i membri in quanto ognuno di essi era caratterizzato da funzioni diverse e da ruoli diversi all’interno dello stesso nucleo o cellula sociale  . In essa possiamo distinguere una figura maschile  chiamata Padre,  al quale gli venivano attribuite  varie caratteristiche o funzioni  importanti, tra cui quello di generare e trasmettere  il suo nome ai figli ; di procacciare il cibo per la sopravvivenza del nucleo , di difesa della stessa , nonché rappresentare gli interessi del gruppo sociale nella difesa o nell’affermazione della cellula  nei confronti degli altri nuclei famigliari .  Il Padre , quindi , esercitava un potere di guida e di comando all’interno del nucleo . Egli era affiancato da una donna chiamata Madre che , oltre a generare i  figli della stirpe , aveva un ruolo importante e una funzione fondamentale   per la sopravvivenza del nucleo e nell'educazione e crescita della prole  . Generalmente  questa compagna allevava i figli  e aveva un ruolo insostituibile nel renderli autonomi  nella trasmissione delle tradizioni  anche dopo  che  loro erano  in grado di riprodursi .  I figli erano il frutto dell’unione  di una coppia e seguivano i generanti nell’apprendere il sistema di vita o come rapportarsi con gli altri nuclei famigliari secondo le tradizioni ,questi  organizzavano la  vita sociale e di lavoro a secondo del tipo di ambiente in cui si vedevano collocati .  Così un nucleo che viveva in una zona interna e boscosa  di un territorio, per procacciarsi da vivere aveva bisogno di unirsi per  andare a caccia e  affrontare animali poderosi che altrimenti non avrebbe mai potuto abbattere . Questi col passare degli anni e dei secoli , formarono dei piccoli villaggi  che ben presto vennero in conflitto tra loro, sia a causa della spartizione dei luoghi della caccia,sia per avere un predominio nella zona abitata , sia nella spartizione delle risorse disponibili nel territorio   . Questi primi  nuclei, per forza maggiore, erano caratterizzati da una grossa comunanza di vita a causa delle molteplici difficoltà che un nucleo familiare da solo non avrebbe mai potuto affrontare ed avevano più potere, all’interno di essi , i nuclei consanguinei più numerosi . Queste attività comuni  al di fuori del proprio  nucleo erano in genere sempre le stesse : spartizione del bottino e organizzazione della caccia , opere comuni  nella costruzione e difesa dall’ambiente a volte ostile ; difesa  dagli altri nuclei  familiari e  sociali  della  stessa zona . Il Padre cooperando a queste attività comuni , assicurava la sopravvivenza e il cibo  al proprio nucleo e  permetteva la vita alla sua discendenza. Diversa era invece  l’organizzazione sociale  dei nuclei famigliari delle zone desertiche o montagnose dove  la stabilità era determinata non dalla caccia ma dall’allevamento di bestiame,dove altri sistemi di vita, di difesa e di etica del vivere erano tramandati .  In questi nuclei molto numerosi,  specialmente nel medio oriente ,era importante assicurare alle mandrie delle fonti d’acqua , difenderli dalle fiere  e dai predoni . Però la vita  di questi nuclei nelle opere di comunanza era più ridotta e consisteva non solo in una difesa comune delle mandrie, ma anche nello stabilire un sistema  igienico-sanitario individuale e sociale  per evitare epidemie distruttive,  data la stabilità in ambienti caldi dove l’attività riproduttiva dei microrganismi  unicellulari era molto elevata .  Un sistema religioso incorporava spesso  queste norme e le tramandava per mezzo della  tradizione .Col passare dei secoli e dei millenni questo  nucleo familiare  lo troviamo sempre più  allargato in organizzazioni  civili territoriali  composti da  villaggi ,  borghi, città, leghe regionali, in nazioni, stati, imperi.L’organizzazione  di sopravvivenza e di predominio  all’interno di questi nuclei aggregati di famiglie , sempre più numerosi, tanto era possibile  quanto più  erano capaci di darsi leggi giuste che rispettavano la maggioranza dei nuclei familiari  che li componevano. Così l’autorità che aveva il Padre nel difendere il bene comune  all’interno dei nuclei  era trasferita a livello di villaggio a un giudice o a uno  stregone , oppure a chi manifestava maggiori abilità nella caccia, oppure a chi aveva meglio saputo difendere gli interessi del clan o del borgo nella   difesa dai predoni o dai nemici storici del proprio nucleo sociale .   Spesso l’unità di azione e vivacità  che un capo sapeva imprimere  al  proprio nucleo da lui comandato  era determinante alla sopravvivenza stessa di quell’ aggregazione sociale e  alla propria fortuna. Con la scoperta del potere economico e militare della scrittura attraverso i millenni  fu possibile l’aggregazione e l’unità di sempre maggiori nuclei all’interno di un territorio con regole comuni e tradizioni  essenziali alla propria sopravvivenza. Le leghe di stati o di città erano molte , ma avevano il predominio  tra esse   quelle  più numerose e in grado di  avere norme  scritte di vita comune, la trasmissione militare veloce  degli ordini di   un comando  capace di raggiungere zone molto  lontane  tra loro .   Un editto scritto a mille km di distanza rendeva presente il potere stesso e assicurava l’ordine e il bene comune in una determinata regione .E’ logico che man mano che aumentava l’organizzazione sociale e diveniva più numerosa una regione, era essenziale il rispetto di norme e leggi fisse sia per la convivenza delle famiglie con una giustizia imparziale, sia per l’organizzazione militare del territorio , sia per le norme igienico sanitarie da rispettare per evitare  l’estinzione di una  stirpe  in un  territorio. Così nacquero forme stabili di categorie sociali adibite a un determinato compito .  Essenziale  per la sopravvivenza dei nuclei  era avere norme comuni di comportamento sociale nella riproduzione  sessuale del nucleo, norme  igienico-sanitarie, militari ,  da tutti accettate  con le quali l’autorità governava i vari settori della vita pubblica  . Non tutti gli aggregati sociali avevano norme scritte , ma quelle più evolute capirono subito l’importanza per la propria sopravvivenza, cosi come in molte mancavano le applicazioni in tutti i settori del vivere comune di norme che invece altre avevano .  Caratteristica di queste norme che variavano nei modi di manifestarsi  da luogo a luogo e da stirpe a stirpe , era la giustizia tra uomo e uomo , tra famiglia e famiglia , tra villaggio e villaggio, tra regione e regione , tra stato e stato . Le norme ispirate a una giustizia Terza , cioè al di sopra delle parti, scaturivano da un ragionamento giusto della stessa  logica umana , spesso dettate  dalla ragione consistente nel dare e nell’avere ( con una giustizia in funzione della proprie identità. Ecco che  una giustizia  poteva essere chiamata in forma elementare : “ occhio per occhio dente per dente  “, che non era vendetta personale , ma il peso o il prezzo  che l’autorità aveva per  misurare un azione giusta al di sopra delle parti  . Una giustizia non più personale , ma collettiva , adatta a tutti . E' qui che l'uomo incomincia a individuare quello che sarà definito : DIRITTO NATURALE . Ecco che l’autorità del Padre di famiglia, trasferita a un’ organizzazione sociale più perfetta nello  stabilire norme di convivenza  e sopravvivenza buone per tutti, si rifaceva a norme   valide  per tutti ( katà toutos),  ispirate a una giustizia naturale molto semplice ed  elementare e dettate da una stessa dinamica : ciò che era  giusto per tutti e ciò che bisogna fare per vivere in comune. Era la legge naturale!   A ogni azione dell’uomo doveva corrispondere una norma che doveva in molti casi individuare un “ prezzo” giusto di  quella determinata azione . L’autorità, che aveva anche il potere di vita o di morte , pesava le azioni umane con delle leggi che scaturivano da un ragionamento giusto della  logica umana . Spesso poteva capitare che un gruppo o un nucleo di famiglie si sentiva minacciato da norme che ritenevano  non frutto di una logica giusta e, magari, dopo aver manifestato le proprie ragioni , si ribellavano  spaccando l’unità di vita di un aggregato sociale . Nasceva così la guerra interna e la necessità di ristabilire l’unità e l’ordine sociale minacciato dalla divisione perché non era immaginabile vivere con due ordini di azioni diverse o in opposizione tra loro e non c’entra proprio  nulla la legge della giungla ,dove un  animale doveva prevalere su un altro animale solo per ragioni di sopravvivevna; un uomo su un altro uomo  e una classe sull’altra .   Quest’ultimo esempio , quello della classe, rappresentava interessi di nuclei famigliari e sociali  temporanei, che volevano avere  più potere e stabilire regole o più giuste secondo la comune razionalità umana della legge del dare e dell’avere , o più vantaggiose per la propria aggregazione sociale , indipendentemente dalla logica del diritto del piu forte  .    Per concludere, le aggregazioni sociali che hanno avuto più successo nella storia  sono state quelle che hanno saputo aggregarsi meglio attraverso norme giuste per dominare l’ambiente e dettare  norme di sopravvivenza idonee al vivere sociale  . Infatti quando determinati gruppi e aggregazioni  erano particolarmente efficienti nell’organizzazione militare, spesso non lo erano riguardo al resto dell’organizzazione sociale ,quindi finivano per impararle dalle popolazioni  che loro stesso avevano sottomesso . Utile sarebbe capire come si innesta il discorso religioso all’interno di questo contesto umano della storia dell ' uomo che , certamente, per avere una possibilità di appartenenza deve rifarsi proprio a quel concetto di giustizia giusta che determina la vita e gli atti degli uomini all’interno dei loro contesti sociali .    c.e.

 

 

LA LEGGE NATURALE , L’AUTORITA’, LA POLITICA


LA LEGGE NATURALE , L’AUTORITA’, LA POLITICA  

Per Aristotile l’autorità nasce dal diritto di natura e non dal consenso popolare a un “trattato” o con una delega che il popolo fa a un principe, una volta e per sempre per mettere un freno alle individualità istintuali dell’uomo, cosi come è inteso dal darwinismo e dal giusnaturalimo .
 

IL Filosofo afferma che le leggi naturali sono leggi comuni a tutti gli uomini o , più limitatamente , a tutti i popoli civili, e che, pertanto , sono ricavabili da una considerazione generale sulla natura umana . Egli dice infatti : “giusto naturale è quello che ha dappertutto ha la stessa efficacia ,“(Aristotile, Etica Nicomachea ).  

E in seguito Cicerone riferendosi ad Aristotile sentenzierà : << In ogni cosa il consenso di tutti i popoli è da considerarsi legge di natura >>; “ IL consenso di tutti è la voce stessa della natura “ (Cicerone , Tuscolane,1,13-14). Molti autori in seguito si adopereranno a dimostrare che non esiste nessuna legge di natura nei popoli perché essi hanno spesso leggi opposte , ma noi costatiamo come dei pagani , non condizionati ideologicamente, arrivino a dire con il semplice uso della ragione e con la forza della loro autorità culturale e della loro esperienza , che esistono delle leggi di natura universale a cui tutti i popoli danno o non danno il consenso !! 

E’ già una meta eccezionale questa ed è la dimostrazione che il problema della legge universale naturale risale alla creazione dell’uomo . La ragione umana , non condizionata da nessun sistema religioso preciso , arriva da sola ad ammettere la necessita di leggi di natura oggettive anche se venisse a mancare il consenso popolare a causa di condizioni contingenti particolari . Questa legge naturale, certa e matematica , che Hobbes e i giusnaturalisti pensano che sia la natura istintuale dell’uomo , per gli ebrei e questa : “Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te , né troppo lontano da te . Non è nel cielo perche’ tu dica : Chi salirà per noi in cielo ,per prendercelo e farcelo udire si che lo possiamo eseguire ?Non è al di là del mare per prendercelo e farcelo udire si che lo possiamo eseguire ? Anzi questa parola è molto vicina a te , E’ NELLA TUA BOCCA E NEL TUO CUORE  , perché tu la metta in pratica . “ (Deuteronomio ( 30,10-14) . San Paolo dirà che questa legge condanna anche tutti i pagani , anzi tutti gli uomini : “Quando i pagani che non hanno La Legge  , per natura agiscono secondo la Legge , essi , pur non avendo la Legge , sono legge a se stessi : essi dimostrano che quando la Legge esige è scritto nei loro cuori , come risulta dalla testimonianza della loro coscienza .” (Rom.2,14-16). E ancora : “ sei dunque inscusabile , chiunque tu sia , o uomo che giudichi ; perché mentre giudichi gli altri , condanni te stesso . “ (Rom2,1) Quindi esiste una legge universale nell'intimo dei cuori che approva o condanna tutti , conosciuta o misconosciuta c'è ! 

Per il Filosofo la prima comunità naturale è la famiglia che nasce dall’unione o da una comunione di un uomo con una donna uniti da un patto naturale . 

In essa vigono regole comportamentali private tra i membri, non separate però da una morale universale e nello stesso tempo regole personali. 

La prima cosa che faranno i giusnaturalisti sarà di dimostrare che se esiste una legge universale, non é certo quella data dalla natura ma è quella che deduce la scienza nel considerare la natura selvaggia dell’uomo. E’ l’uomo con la sua osservazione scientifica che deduce le leggi universali di natura perché queste non sono date dalla natura stessa , dirà Hobbes che pure costruisce la sua fortuna ideologica dicendo che ci deve essere una legge matematica anche per la morale umana . “E’ l’uomo che stabilisce “scientificamente quali sono “ poi dirà e non che bisogna leggerle nel cuore dell'uomo. Per i giusnaturalisti c’è un conflitto insanabile tra l’individuo e lo Stato ,anzi lo Stato è l’espressione di quell’ assoluta libertà ferina che l’individuo non potrà mai permettersi altrimenti avremmo la legge della giungla e l’anarchia della foresta dove ognuno lotta per la propria sopravvivenza .Per loro l’autorità nasce da un contratto a cui però il popolo deve dare una specie di consenso . Il fondamento hobbesiano è che lo stato di natura sia uno stato di guerra da cui bisogna uscire con la società civile , questo perché egli confonde gli istinti per legge naturale . 

Stessa cosa faranno gli illuministi nel dimostrare che non esiste nessuna legge di natura universale nel senso aristotelico e oggettivo ma esiste una deduzione scientifica della libertà, fraternità e uguaglianza fra gli uomini. Rosseau identificherà addirittura la democrazia con l’uguaglianza e il “buon selvaggio” è mosso solo dall’amor di sè (individualismo) e si sente veramente libero quando ubbidisce solo alle leggi che lui stesso si è dato .  

Lo storicismo in seguito si affannerà pure lui a dimostrare che non esiste alcuna “legge di natura oggettiva ” ma tutto di pende dalla natura delle cose, dai bisogni materiali ed economici degli uomini di una determinata classe sociale ed economica in una determinata e storica situazione sociale = storicismo . 
Aristotile in realtà aveva individuato la stella polare in mezzo a tutte le tempeste e vicissitudini degli uomini e dei popoli , infatti egli dice che quando in un territorio ci sono due o più comunità o famiglie, queste debbono regolare i loro rapporti sociali , e proprio da questo nasce la naturale necessità dell’autorità e quindi delle leggi. Allora nasce la politica come conseguenza dell’etica sociale e non per frenare le passioni umane o l’istinto naturale selvaggio dell’uomo .In lui non c'è il problema della lotta del più debole contro il più forte , ma il problema della giustizia tra le varie parti sociali  

Ad esempio, se due o tre famiglie di pastori in uno stesso territorio hanno bisogno di regole o almeno di una consuetudine orale, oppure scritta, dove si dice che le pecore degli uni non debbono sconfinare nei pascoli dell’altro; non debbano rubarsi il bestiame a vicenda, anche nel caso di capi dispersi … 
Hanno bisogno di dividersi il territorio, le sorgenti d’acqua e stabilire una autorità TERZA che faccia osservare queste leggi. 
Poteva essere un sacerdote o un re, a volte anche un delinquente, ma era la natura stessa del vivere comune che richiedeva altre leggi di diritto civile; così nasceva la politica. Questa politica cercava di stabilire una giustizia e non aveva nessun carattere utopico o moralistico . 

Il Filosofo non considera l’autorità come quel potere necessario per regolare gli istinti dell’ homo homini lupus, ma è quel potere che regola i rapporti tra individui e tra comunità e classi sociali per uno sviluppo ordinato di ognuna per i fini assegnatigli dalla stessa natura .

 

Non esiste conflitto innato tra individuo e autorità ; non ci deve essere, oppure distinguere sempre nell’autorità colei che dovrebbe assicurare una giustizia giusta, che non è altro se non l’antico concetto ebraico di : “occhio per occhio e dente per dente”, parole che non significano vendetta sul nemico, ma giustizia al disopra degli interessi e delle parti. Nella legislazione ebraica possiamo distinguere anche culturalmente due tipi di leggi . Una legge scritta da Dio e data a Mose’ sul Sinai , ed era quella legge che andava riposta nell’Arca , e poi una legge “minore” che non era legge universale ma l’adattamento di questa a situazioni e culture particolari . Questa legge umana non andava riposta nell’arca e adorata perché non era universale però aveva forza di legge in quella cultura e situazione geografica . La legge ebraica ( dell'Arca ) non era altro che la sintesi scritta della legge universale fino allora mai messa per iscritta in una sintesi cosi concentrata. Il politico o l' autorità non debbono fare altro se non attuare quella giustizia nella società degli uomini . La libertà significa disobbedire e seguire l'istinto e non la ragione intrinseca di quella legge .

 

La Politica di Aristotele e anche il Codex del diritto romano non sembrano altro che una ripetizione, una replica di uno dell’altro circa la giustificazione del potere politico e imperiale, nonché in secoli recenti se ne sono venuti altri naturalisti e ci hanno insegnato che bisogna studiare “ i bisogni umani” che non sono molto diversi da quelli delle bestie e che il loro metodo era finalmente scientifico e certo, al contrario di quello della tradizione pagana ed ebraica che fondano l’autorità su una esigenza etica e naturale di giustizia giusta al disopra delle parti.

 

Diceva Dio a Mosè nel Deuteronomio: “non devi guardare nè a destra, nè a sinistra nel giudizio del tuo prossimo.” Ovvero la giustizia non tiene conto del censo sociale dell’individuo, nè che sia ricco e nè che sia povero ; né dei suoi bisogni particolari diremmo noi !

 

Il potere quindi non è in antitesi al diritto naturale dell’individuo ma è  un ordinatore e regolatore di rapporti tra individui e tra società o comunità di grado superiore.

 

L’individuo non è contrapposto allo Stato che rappresenterebbe quel potere di tenere a bada le istintualità , l'homo homini lupus ,ma  è colui che presiede allo sviluppo ordinato della sua vita sociale . Secondo giustizia e non secondo uguaglianza !

 

Nel modello Aristotelico la società umana passa da una piccola a una più grande per progressione geometrica.

 

Le società e l’individuo per Aristotile non sono un’ astratto stato naturale in cui casualmente si sarebbe trovato l’uomo cronologicamente prima della necessità dello Stato che reprimesse le singole individualità, ma entità concrete, come la famiglia naturale consistente di due persone , maschio e femmina , che si associano, non essendo nemici tra loro a causa della natura ferina.

 

Sono due persone buone di natura che si amano e non hanno bisogno di scrivere regole di convivenza . Quindi il modello di società Aristotelico è aperto nel senso che le società variano di numero e progressione ma non c’è contrapposizione tra individuo e società, dove o prevale l’uno o prevale l’altro. Soprattutto in Aristotile non c'è l' utopia o esigenze moralistica; non c'è il bisogno di adeguare la società a modelli sbagliati quanto alla semplice natura tale quale appare . Egli non sente la necessità di sognare dei modelli astratti e artificiali (ideali) di società perfetta.

 

Per Aristotile la società perfetta e ultima è lo Stato in cui c’è un rapporto di progressione e continuità dalla famiglia.

 

L’individuo non è un individuo isolato e pericoloso come un leone nella giungla che abbia bisogno di uccidere per sopravvivere o che deve stare sempre in agguato per procacciarsi il cibo che un altro nemico affamato gli vuole privare e dal quale bisogna difendersi .

 

La società non è una classe di individui nella stessa situazione economica in lotta con un’altra classe che bisogna sopprimere e l’uomo non è l’homo artificialis creato dalla cultura. La società non è un’ astratta tesi e antitesi dalla quale viene fuori una sintesi . Non è oggi questo e domani il contrario di questo !

 

Anche lo Stato non è artificialis e astratto , detenitore di un contratto (truffa ) che bisogna stracciare , ma nasce dalla difesa di questi gruppi di individui nel territorio, per procurare  i mezzi di sussistenza e dividersi il lavoro per lo sviluppo ordinato della società e delle famiglie .

 

Queste cose non vanno fatte se non avendo un modello etico ben preciso, dato dalla stessa natura umana che non è solo animale.

 

Il principio di legittimazione dell’autorità quindi non è il consenso, se pur importante, ma lo stato di necessità naturale che nasce dalla stessa natura sociale e non dalla lotta degli egoismi tra individui .

 

La società pre politica per il Filosofo è la famiglia la quale è quella società che organizza la casa (Oikos).

 

Il primo libro della Politica di Aristotile riguarda il governo della casa, la società domestica e la sua economia.

 

Non esistono per il Filosofo artificiali individui isolati viventi al di fuori di qualsiasi norma in uno stato di libertà e uguaglianza primigenia che oggi predomina nel modello darwiniano di famiglia . Lo si costata dal fatto che ogni volta che si parla della difesa del nucleo famigliare come primo modello politico più piccolo, se ne viene sempre fuori qualcuno di destra o di sinistra a dire che è una concezione reazionaria ogni interpretazione che considera lo Stato come lo sviluppo naturale della famiglia.

 

Il modello del potere è infatti quello del padre sul figlio esteso per gradi al re o a un capo e lo stato per Aristotile non è meno naturale delle altre forme più naturali del vivere sociale.

 

Lo stato civile oggi vive della chimera contrattualistica fatta passare per società civile. Gli stati non si sono formati per un atto di ragione umana ma per un atto naturale, i cittadini hanno bisogno dell’autorità non per regolare i loro istinti ma per vivere ordinatamente e secondo giustizia .

 

C’è una società al disopra delle altre società che si differenzia per un maggior grado di autorità sulle altre tra loro e questa società è lo Stato.

 

Questa autorità non dipende da nessun’ altra se non dalla legge morale di natura che giustifica il suo esistere.

 

L’autorità viene dall’alto perché il padre comanda per natura sul figlio e non viceversa, per contratto, il figlio dice al padre cosa deve fare.

 

Ora dove bisogna collegare l’azione della politica in questo discorso?

 

Un movimento politico cerca di ristabilire i principi etici universali violati nel corpo sociale e colloca al loro giusto posto in ordine etico le varie società minori per il loro fine naturale e nel fare questo ha le giustificazioni etiche e morali nell’uso di tutti i mezzi che ha a disposizione . Ciò che è giusto o ciò che non è giusto non lo determina una maggioranza o un voto in più o in meno , ma una legge oggettiva , naturale , universale , a cui il politico o la politica si ispirano .

LE ORIGINI DELLA DESTRA NELLA BIBBIA


LE ORIGINI DELLA DESTRA NELLA BIBBIA

 

 

Nei due precedenti articoli sulle origini della norma o della morale nella bibbia alle origini dell’uomo, abbiamo notato la necessità da parte di Dio di stabilire delle norme etiche che dovranno essere osservate da tutti , indipendentemente dalla razza , dalla stirpe o dal sangue, e abbiamo notato che mentre con la precedente umanità , quella antidiluviana , Dio non aveva dato divieti ,né stabilito autorità e la regola era : “nessuno tocchi Caino” , con i discendenti di Noè invece : “Chi sparge il sangue del fratello , dall’uomo il sangue sarà sparso.” Dio cambia registro e impone ai discendenti di Noè una norma  con dei divieti non scritti basati su un concetto di giustizia molto elementare : “occhio per occhio , dente per dente , sangue per sangue , vita per vita “. Una norma dedotta dal baratto o dai primitivi metodi commerciali di scambio delle merci . Una regola naturale di convivenza . “ Io ti do un agnello e tu mi dai una staia di farina “, ovvero una legge della fisica molto elementare dove ad ogni azione corrisponde una reazione, oppure il detto romano : “ do ut des “ , applicato nei rapporti di scambio al di fuori dell’ ambito famigliare.   In pratica Dio si vietava di intervenire direttamente a fare giustizia e stabiliva degli strumenti affinché fosse l’uomo stesso a stabilire la  giustizia violata  . Una giustizia che non era solo necessaria a stabilire il giusto culto ,ma riguardava la vita sociale stessa dell’uomo    .Naturalmente all’inizio era il Patriarca che stabiliva la giustizia all’interno del proprio clan o tribù e non il singolo che doveva farsi giustizia da sé, ma quando incominciarono a moltiplicarsi i patriarchi e a venire in contrasto tra loro e tra i loro membri , era necessario un altro tipo di arbitrato spesso formato dal Consiglio degli Anziani…… .Grazie alla norma non scritta legata alla tradizione  si impediva al singolo di farsi giustizia da se e questa norma doveva essere valutata da terzi, sempre tenendo presente la tradizione . Esistevano forme di giustizia personale nelle formazioni più primitive e una di queste  era il duello tra due contendenti per vendicare un' offesa ricevuta ma questa norma ,spesso ,decideva il diritto del più forte e non una giustizia al disopra delle parti . La norma cercava di moderare la legge del più forte (darwiniana ) imponendo una giustizia oggettiva . Il duello ritualizzato però evitava la faida famigliare e gli omicidi arbitrari e le vendette dei fratelli spesso ma non sempre . Insomma con la seconda umanità Dio prevedeva una giustizia umana con spargimento di sangue da parte dell’uomo stesso come prezzo a una giustizia delle parti al contrario di quanto aveva stabilito prima del diluvio. Una giustizia che l’uomo doveva fare e andava fatta per  per stabilire una sana convivenza e per evitare  l’ira divina e  la depravazione dei costumi e della morale che regolavano la vita della famiglia, del clan,della tribù, del borgo della città . Il rovesciamento delle regole di convivenza significava l’anarchia e la rapida estinzione del gruppo sociale ,la mancanza di autorità e della morale , cioè di una forza che stabilisse la norma e la facesse rispettare  . E le regole potevano essere anche regole igieniche che salvavano la vita come nei paesi mediorientali dove il caldo e la mancanza di acqua erano fattori essenziali al moltiplicarsi di batteri e di microbi pestiferi ; regole igieniche dello stesso isolamento dal gruppo sociale degli ammalati di malattie infettive . Ogni gruppo sociale, a secondo dei luoghi geografici , aveva delle norme quasi tutte orali , qualcuna era scritta per definire le regole di vita e in base a quelle regolarsi nel giudizio in maniera sempre uguale e stabile .

Ecco che nella bibbia Dio dopo avere ripopolato la terra mediante i patriarchi , ne sceglie uno con il quale fa un patto speciale testimoniato dalla circoncisione di ogni maschio dei discendenti di questo patriarca .

Dallo stesso patriarca vengono fuori due popoli tutti e due con la circoncisione come distintivo del loro gruppo sociale e dopo che questi diventarono numerosi , quindi bisognosi di leggi per regolare i rapporti sociali, dopo molti anni e molte generazioni , mediante un discendente di uno di questi Dio consegna delle regole scritte da Lui stesso come garanzia di norme al di sopra delle parti .Era la legge naturale rivelata  !!    mentre gli altri gruppi praticavano una legge dedotta intuitivamente dalla giustizia e la tradizione ! Infatti norme fatte da un capo o da un ceto sociale potevano essere favorevoli agli uni o agli altri ,mentre la legge rivelata era oggettiva ; al di sopra delle parti , ecco che bisognava evitare l’arbitrio umano e avere norme umane valide per tutti . Ora queste norme date a Mosè si dividono in due parti , norme essenziali e generali definite anche “ le dieci parole di Dio”, scritte dalla mano di Dio stesso, da depositare in una cassa e custodire bene , e norme pure necessarie ed essenziali, però derivate dalle prime ma secondarie , legate a un luogo e a una cultura . Le prime leggi generali e universali, infatti, Mosè va a riceverle sul monte da Dio stesso , mentre le seconde, in parte le scrive lui stesso durante il tragitto nel deserto, in parte vengono completate dal suo gruppo di discepoli durante il cammino  per adeguarle ai nuovi eventi . Le norme secondarie, da non depositare nella cassa, regolavano tutto l’ambito della vita umana e sociale di un gruppo , anche quando fare la guerra e a che condizioni stabilire uno sterminio o come dividere un bottino . Si parla anche del culto alla divinità e come ottenere l’amicizia e il perdono delle colpe individuali nel popolo . Le seconde sono norme che regolavano le questioni spicciole di convivenza e andavano catalogate e scritte man mano che se ne vedeva la necessità in quanto regolavano una giustizia in casi particolari . Ora dove si parla di legge , di ordine , di morale e tradizione , di onore , di giustizia giusta , di rispetto , di famiglia , si parla della implementazione delle stesse; si parla di organizzazione del gruppo sociale intorno a queste , e dove si parla di organizzazione concreta : si parla di destra . La destra restaura la legge violata ; la destra restaura la tradizione e riorganizza il gruppo umano e religioso . La destra organizza la legge e la stabilisce per tutti mediante l’autorità al di sopra della parti, perché non scende a patti con nessuna di esse sulle norme essenziali . Essa è capace anche di ristrutturare il culto originale alla divinità . Quindi la destra è quella forza che mediante la tradizione scopre la sua identità e ristabilisce l'ordine nel gruppo sociale .

 

 

 

NOI ABBIAMO FIDUCIA NELLA SCIENZA, LORO SI SONO SOLO RIEMPITI LA BOCCA Proprio perché abbiamo creduto alle parole del Creatore : “ Dio ...